“Se il Governo continua per la strada intrapresa il Parco dei Sibillini è destinato a chiudere – è quanto denuncia il Coordinatore del Dipartimento Ambiente del PD NazioNale Giovanni Lattanzi dopo l’incontro con il Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Massimo Marcaccio – nella manovra il Governo ha introdotto una norma che prevede il taglio del 50% dei fondi destinati agli enti, tra cui gli enti parchi già in sofferenza per i tagli subiti negli anni scorsi. E’ incredibile quanto sia miope la scelta del Governo, afferma Lattanzi, i Parchi rappresentano un grande patrimonio inestimabile e sono anche una risorsa per paese, una risorsa per l’economia per l’agricoltura e per il turismo. Con il Presidente Marcaccio abbiamo fatto un lungo colloquio dove abbiamo trovato convergenza sui progetti che si stanno avviando dalle energie rinnovabili alla sinergia con altre Istituzioni per lo sviluppo del nostro territorio. Ma tutto questo non è programmabile con certezza perchè facendo una simulazione, con i tagli del Governo non si riuscirebbe a pagare nemmeno gli stipendi, quindi la naturale chiusura. Il Pd al senato ha presentato gli emendamenti per escludere i parchi dal taglio ma la maggioranza li ha respinto senza ascoltarne le motivazioni. Faccio un appello a tutti i rappresentanti in Parlamento e in Regione di maggioranza e opposizione, agli amministratori locali, le associazioni e partiti affinchè chiedano al governo di fermare lo scempio della cancellazione dei parchi solo per una semplice operazione aritmetica senza considerare il valore di ciò che si sta tagliando”.
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Magari questo è solo il primo passo. Magari il secondo sarà quello di privatizzare con acquisto a due lire.
E’ sicuramente un gran peccato se chiudesse il Parco; prima di tutto per l’ambiente che ora è ben difeso, in secondo luogo perché è fonte di turismo.
In merito a quest’ultimo punto, però, credo si debba fare qualche milione di anni in avanti in quanto a mentalità della gente del luogo, poiché essi stessi sono i primi a cacciar via i turisti con il loro atteggiamento di sfruttamento e disprezzo.
Non in tutte le località del parco, è così, per fortuna. Si salvano, a mio avviso, le località umbre, Visso, Ussita, Frontignano e Fiastra, ma provate un pò ad aprire un’attività a Bolognola, per esempio, o a Castelsantangelo sul Nera. Vi troverete contro la maggior parte dei residenti, che, per loro stessa ammissione, ‘ non vogliono forestieri’….. provate, come turisti, ad andare a sciare a Bolognola. Vi fate 4 ore di fila per il noleggio degli sci… e poi vi fanno pagare giornata intera. Spesso non battono nemmeno le piste, ‘chi glielo fa fare???’
Io credo che, soprattutto se non ci saranno più fondi dallo stato, queste popolazioni dovranno finalmente e obbligatoriamente SVEGLIARSI e capire che non vivono nel medioevo, bensì nel terzo millennio e se non sono loro stessi gli artefici del benessere economico, essi sprofonderanno nelle ‘classi povere’ d’Italia in men che non si dica, continuando a piangere come fanno ora, ma stavolta per motivi veri.
Se ci fosse gente con la mentalità trentina o toscana, ad esempio, ogni piccolo borgo sarebbe un gioiellino, i prodotti tipici sarebbero venduti ad ogni angolo, abbonderebbero b&b, agriturismi, affittacamere, hotel, rifugi, le escursioni sarebbero per ogni dove e il lavoro, quindi, non mancherebbe.