di Alessandra Pierini
Il Suap Giorgini continua ad animare il dibattito. Il Sindaco Carancini e la sua Giunta hanno sempre affermato la loro netta contrarietà all’insediamento dell’azienda, mentre in Consiglio comunale non c’è tanta chiarezza. Circolano tra i consiglieri del Comune di Macerata strane voci relative ad un parallelo tra Suap Giorgini ed Euroinga di Morrovalle e sulle eventuali responsabilità legali che potrebbero ricadere sugli stessi consiglieri nel caso in cui la Giorgini decidesse di ricorrere al Tar come ha fatto l’Euroinga. Come molti ricorderanno l’Euroinga, industria insalubre di prima classe che produce suole, aveva avviato l’iter necessario per potersi insediare con un impianto di 12.000 metri quadri, a Morrovalle nella zona P.i.p. “Terzo Millennio” destinata ad insediamenti produttivi a carattere industriale ed artigianale con esclusione delle industrie insalubri, chiedendo quindi una variante urbanistica nell’area. La Conferenza dei Servizi, pur non disponendo di documenti di una certa rilevanza quali la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) e la pronuncia dell’Arpam relativa alle emissioni in atmosfera, espresse parere favorevole all’insediamento. Si formò un Comitato di residenti e anche diverse aziende chiesero la tutela dell’area. Il Consiglio del Comune di Morrovalle votò favorevolmente all’unanimità una delibera in cui si decideva di non approvare il progetto dell’Euroinga nè la variante urbanistica richiesta. L’Euroinga decise allora di ricorrere al Tar il quale, nei mesi scorsi ha accolto il ricorso. Innazitutto è bene precisare che ogni vicenda è unica per caratteristiche e per circostanze, in secondo luogo la vicenda Euroinga rientra in una fattispecie differente rispetto alla Giorgini.
Detto questo andiamo a vedere più nello specifico la sentenza del Tar che recita “per completezza di trasmissione, va infine esaminata la questione dell’ambito entro il quale il Consiglio Comunale può rimettere in discussione gli esiti della conferenza di servizi e rifiutare l’approvazione della variante urbanistica (…) il procedimento in argomento si differenzia da quello classico previsto per l’approvazione di varianti al p.r.g. solo perchè vengono bypassate le fasi più impegnative del procedimento, mentre resta invariato l’ambito del potere pianificatorio di cui dispone il Consiglio Comunale.” Quindi i consiglieri comunali hanno il pieno diritto di scegliere liberamente, anche diversamente da quanto espresso dalla conferenza dei servizi, in una questione che, a Macerata, si gioca più sul piano politico che non su quello tecnico.
La sentenza va avanti “fermo restando che la conferenza dei servizi non vincola il Consiglio Comunale (…) si deve ritenere che l’eventuale diniego di approvazione della variante debba fondarsi su adeguata istruttoria ed essere supportato da idonea motivazione specie quando il Consiglio Comunale intenda mettere in dubbio le valutazioni di ordine tecnico espresse dalla conferenza di servizi.” Quindi il ricorso è stato accolto perchè non sufficientemente motivato.
Cosa succederà ora a Morrovalle? La delibera del Consiglio Comunale è stata annullata. Cosa succederà ai Consiglieri? Dovranno rivotare una nuova delibera, senza dover risarcire danni economici di alcun tipo a nessuno e senza subire alcuna azione giudiziale.
I consiglieri, quindi, sono chiamati a scegliere nella massima libertà e autonomia tenendo conto – come indica lo Statuto Comunale – che “rappresentano l’intera comunità ed esercitano la loro funzione senza vincolo di mandato”.
Altro passaggio importante della sentenza Euringa: “Il parere favorevole della conferenza dei servizi non vincola il Consiglio comunale ad approvare la variante urbanistica per cui la ricorrente non poteva aver maturato alcun legittimo affidamento circa la favorevole conclusione del procedimento ex articolo 5”.
Il tentativo di qualcuno di indurre a pronunciarsi a favore del Suap Giorgini proponendo l’esempio dell’Euroinga è del tutto infondato e i consiglieri non devono avere paura, l’unica preoccupazione per loro deve essere il bene di Macerata.
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I consiglieri “titubanti” che si nascondono dietro fumose argomantazioni pseudolegali sanno benissimo che solo loro possono e debbono deliberare a favore o contro. La paventata possibilità di dover risarcire dei danni serve solo a buttare fumo negli occhi di chi non conosce bene la questione. Ma ormai questa scusa non regge più.
Classico esempio di terrorismo psicologico: “guarda che poi ci vai di mezzo tu”
Tra noi cittadini di Piediripa e San Claudio c’è un vivo allarme e un
un profondo disagio e tanta amarezza…. per la decisione di “lottizzare” altri sette ettari dell’ ultimo lembo di “valleverde” che peraltro prevede la realizzazione di una industria insalubre di prima classe con l’edificazione di ottanta metri cubi di grandi capannoni industriali che comprometterà in modo irreversibile l’ambiente, il paesaggio e lo stato originario dei luoghi.
La realizzazione di tale impianto deturpa irrimediabilmente la bella passeggiata nel verde che conduce all’Abbazia di San Claudio con la sua stupenda chiesa fulgido esempio di architettura mediovale dell’inizio del XI secolo, di altissimo livello qualitativo: espressione di un ambiente aristocratico di raffinata cultura inserito in un contesto paesistico ed ambientale di rara bellezza.
La realizzazione dell’industria insalubre “Giorgini” necessità di una variante urbanistica al piano regolatore che non può non tener conto dello studio predisposto dalla Regione Marche nel 2009 sulla “Geografia delle pressioni ambientali delle Marche 2009” (Vedi http://www.ambiente.regione.marche.it) il cui intento è appunto quello di approfondire l’analisi della condizione ambientale del territorio regionale marchigiano.
La suddetta area “Giorgini” risulta inserita dalla Regione Marche tra quelle ad “alta pressione ambientale” di classe A.
Per tali aree lo studio prevede che le future scelte di sviluppo urbanistico dei Comuni devono tener conto di “…invertire la tendenza all’aumento dei fattori di pressioni sul primo tipo di aree (A – alta e M – media), caratterizzate anche da una maggiore densità demografica” .
Non vi alcun dubbio sul fatto che un nuovo insediamento di tipo industriale addirittura di tipo “insalubre” di tali dimensioni e proporzioni, aumenta sensibilmente la pressione ambientale, in una zona già ampiamente compromessa ed urbanizzata.
Il Sindaco ed i Consigliere comunali che sono chiamati a decidere sulla variante urbanistica non possono fare una scelta che contrasta palesemente con le indicazioni previste dalla Regione Marche in materia di pianificazione ambientale e territoriale.
Detto ciò la cosa più sconcertante ed incomprensibile è che la città, da più di un decennio, sembra abbia perso il senso del limite rinunciando a pianificare in modo regolato il suo sviluppo, affidandosi solo al mercato o, peggio, alla speculazione edilizia.
Quanta consapevolezza di questo fenomeno c’è a livello politico?
Qual è il futuro che vogliamo costruire per la nostra città?
Vogliamo la città della cultura o quella delle industrie insalubri?
Un merito va riconosciuto a “Giorgini” ed è quello di aver consentito dopo anni di “silenzio assordante” di aver aperto una ampia discussione sul futuro della città, con la consapevolezza che deve essere affrontata con urgenza e determinazione, in quanto costituisce una delle principali ragioni per evitare di correr dietro al Giorgini di turno.
Il Consiglio comunale è chiamato a discutere e a decidere su questo e non altro!!!!!
NOI CITTADINI, VOGLIAMO CHE LA NOSTRA VALLE, RESTI VERDE PER SEMPRE ….NON SOLO CON IL NOME…..MA REALMENTE!!
un grazie a Cronache Maceratesi per l’ottimo servizio.
Nel Consiglio Comunale di Macerata devono immediatamente finire le pressioni con sfumature nemmeno tanto velatamente intimidatorie, verso alcuni consiglieri.
Quello che sta accadendo presso alcuni membri del Consiglio,davanti ai quali si agitano scenari apocalittici di richieste di risarcimenti danni è una cosa da un lato vegognosa,falsa e offensiva nei confronti dell’ altrui intelligenza , e, dall’ altro, invita i cittadini a scegliere con maggiore cognizione i loro rappresentanti in Comune.
L’ atteggiamento sembra coinvolgere anche alcuni dirigenti, il che la dice lunga sul potere che esercitano certe lobby a Macerata e che , in tanti anni, hanno cambiato mille divise per fare sempre e solo i propri affari,
E’ ora di dire basta , è ora , soprattutto, che si apra una stagione politica nuova in città, una stgione dove le Amministrazioni, di qualunque colore esse siano, si occupino del bene comune dei cittadini e non degli interesi di pochi politicanti.
Qualcuno si informi su chi sta tutelando gli interessi dei soggetti privati nella vicenda!
Sono due pratiche completamente diverse!!!!!!!
Stanno facendo terrorismo bello e buono….. si potrebbero portare migliaia di esempi opposti…. la realtà è che qualcuno della maggioranza ha assicurato a Giorgini che la pratica sarebbe passata, altrimenti lo stesso non avrebbe speso 100.000 euro per i progetti!!!!!
Ma in fondo cosa ci si può aspettare da chi non abita a Macerata….
Caro Matteo e cari amici di Cronache Maceratesi,
io credo che, come cittadini, in molti vi siamo debitori per il ruolo che avete svolto e state svolgendo (anche ben di là dell’importanza della vicenda SUAP Giorgini che pure esiste).
Intendiamoci, nulla di eroico: avete fatto il vostro lavoro.
Ma lo avete fatto bene.
Alessandra Pierini, ad esempio, ha deciso di vederci chiaro su una questione che veniva agitata come “dirimente”, parlo ovviamente del precedente del TAR Marche su Euroinga, ed ha impiegato del tempo a capire come stavano veramente le cose.
Pur essendo la materia un pò “contorta” ha compreso subito come stavano le cose e lo ha spiegato a tutti.
Risultato: uno degli alibi di chi si trincerava dietro presunte responsabilità personali per non esprimere davvero il proprio pensiero, libero e documentato, sul merito della questione è caduto.
La speranza che ci spinge in tanti (molti amici si sono aggiunti con idee che mi hanno colpito: vedi Fabrizio Nascimbeni e Macerata nel Cuore) a continuare questa difficile battaglia è che, davvero in tanti, ed anche insieme a voi, una volta detto un No chiaro alla Giorgini si possa davvero mettere mano ad un Progetto di area Vasta, tra i Comuni di Macerata e Corridonia, il concorso di Camera di Commercio e della Provincia (quando ci sarà) e di altri enti ed associazioni per avviare sul serio “pratiche di sviluppo diverso” per quella straordinaria zona (nonostante Valleverde, la Simonetti, il Centro Commerciale che vogliono realizzare subito dopo il ponte sul Chienti, ecc.. ecc..).
Insomma, ripartiamo dallo splendido “sogno” descritto con felice tratto di penna da Marco Ricci.
E allora, perchè non “imporre” questi “assi di ragionamento” anche alle Liste ed ai candidati delle prossime elezioni per la Presidenza della Provincia?
Con affetto e stima.
Gianfranco Borgani
Su una questione come quella del SUAP Giorgini non ci sono titubanze che tengano! Deve essere un NO netto ad una variante che rappresenterebbe un danno irreversibile per la città di Macerata e un pericolosissimo precedente per il futuro del nostro territorio. Personalmente e come portavoce di “Sinistra per Macerata” (che si è già in più occasioni espressa per il NO) ritengo che il Consiglio comunale deve esercitare il suo pieno potere quale organo di indirizzo sulla gestione del territorio, nell’interesse della collettività che rappresenta e che lo ha eletto. Non ci sono SUAP o altri “poteri” che possano esautorarlo dalle sue competenze, né minacce inesistenti di azioni legali e/o risarcitorie nei confronti dei consiglieri comunali. La decisione del Consiglio su questa vicenda è per nulla diversa da ogni altra delibera che l’organo politico è chiamato ad assumere nel corso del suo mandato. E in questo caso le ragioni giuridico-politiche ci sono tutte per dire NO: la zona valleverde è già fortemente gravata dal punto di vista dell’urbanizzazione, tra l’altro con una pericolosa debolezza infrastrutturale; questa amministrazione ha in più occasioni espresso la ferma volontà di arrestare il pericoloso processo di “cementificazione” della città già in atto da diversi anni; il governo del territorio deve essere effettuato nel rispetto di un piano di sviluppo armonico della città, nell’interesse dei suoi abitanti , nel rispetto della sua vocazione e dei piani regionali; la vocazione agricola del nostro territorio (duramente provata negli ultimi anni) deve essere un punto di partenza dell’amministrazione comunale per far ripartire lo sviluppo economico e occupazionale della città.
La vicenda SUAP Giorgini deve diventare l’occasione per un confronto politico sul governo del territorio: non si può andare avanti con varianti al piano regolatore, senza un’idea d’insieme: che si fa al prossimo SUAP? Il Comune deve dotarsi di uno strumento urbanistico che abbia alla base una chiara visione della città e del suo sviluppo, che non vada dietro a singoli interessi economici, ma alle esigenze dei suoi abitanti. Non dimentichiamolo: l’ambiente (aria, acqua), il territorio (suolo e sottosuolo) sono beni pubblici che debbono essere difesi e preservati nell’interesse della collettività, presente e futura, non dilapidati come sempre più spesso accade.
Il NO alla variante è una precisa responsabilità del Consiglio Comunale.
Vogliamo scommettere che la SUAP, se passa, cambierà di mano???
Grazie Gianfranco,
condivido pienamente il tuo intervento,
“imporre” questi “assi di ragionamento” anche alle Liste ed ai candidati delle prossime elezioni per la Presidenza della Provincia?” io convolgerei in questo dibattito anche il Consiglio Comunale di Corridonia !!!
Ricordo a tutti quei maceratesi che vogliono dare il proprio contributo fattivo alla lotta per il NO SUAP GIORGINI che martedì 6 luglio alle ore 12.30 ci sarà una conferenza stampa “pubblica” in Piazza Cesare Battisti sul tema: “quale destino per Piediripa-San Claudio alla luce della proposta di variante Suap lottizzazione Giorgini”.
Centro studi San Claudio, Ciclo stile, Civicamente, Comitato difesa San Claudio, Coordinamento paesaggio Marche, Legambiente Marche, Macerata è nel cuore, MaceraTiAmo, Sinistra per Macerata
INVITANO
tutti i cittadini a partecipare
Prima della Giorgini, l’amministrazione Meschini ha approvato altri due “SUAP”, uno riguardava un deposito e lavorazione di breccia in mezzo al chienti, l’altro un mega e terrificante ampliamento dell'”obby zoo” per l’allevamento, ricovero e vendita di animali domestici. Non risulta che vi furono proteste e opposizioni.
Una domanda per chi se la sente di rispondere ad un anonimo; Se invece che prodotti in plastica la Giorgini producesse tessuti o prodotti alimentari, ci sarebbe stata la stessa protesta?
Ancora, quanto incide in questa protesta la sensibilità ecologico-ambientale e quanto, invece, la particolare procedura urbanistica adottata?
mah perplessità ne ho anche io, per la mancata raccolta diffrenziata cui consegue un utilizzo delle discariche che distruggono in maniera ancor più netta il territorio nessuno dice nulla, all’ultima seduta consiliare sono passarte altre 2 lottizzazioni per ulteriori case che mangiano il territorio e nessuno dice nulla, tu porti questi 2 esempi, e la minitematica? booo non capisco neppure io.
per Anonimo: Veramente ce n’è un quarto già approvato ed è una carrozzeria in via dei Velini (sempre con ricorso alla variante urbanistica) e un quinto procedimento è stato attivato qualche mese fa per un’area a villa potenza…Non si contesta tanto la procedura in quanto tale ma l’uso che se ne fa (leggere a tal proposito le sempre disattese Linee guida della Provincia: http://istituzionale.provincia.mc.it/?p=3893 ). Se la Giorgini fosse un’industria tessile non cambierebbe molto, è il tipo di intevento e le sue dimensioni che non sono compatibili con quel contesto, ne compromettono il valore (storico, agricolo, paesaggistico) e impedirebbero la realizzazione di progetti alternativi su un’area di influenza molto più vasta dei sette ettari effettivi.
E’ evidente che quello della Giorgini è un caso eclatante, quello che serve è un cambiamento più profondo, ma questo le associazioni lo hanno sempre detto (ed è esemplare l’intervento di Lina Caraceni poco sopra)…anche perchè sarebbe impensabile, quasi paradossale, pretendere che associazioni, comitati o cittadini passino ai raggi x quello che fa la propria amministrazione in materia di pianificazione. Ci sono consiglieri eletti, di maggioranza e di opposizione, che dovrebbero fare questo.
Dovremmo rinunciare a opporci a questa variante perchè se ne fanno tante altre che non vanno bene?…Tra il non fare nulla e il fare qualcosa io preferisco il secondo. Liberissimo, e lo dico sinceramente, di pensarla in maniera diversa.