Operazione trasparenza
sulle nomine delle Partecipate

Consiglio comunale - La maggioranza si divide sull'attribuzione degli incarichi

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Romano Carancini e Riccardo Sacchi

di Alessandra Pierini

I rappresentanti del Comune di Macerata presso enti, aziende e istituzioni, comprese le società partecipate non potranno essere scelti dal Sindaco Romano Carancini nè tra assessori e consiglieri,  nè tra loro coniugi e parenti entro il 1° grado nè tra coloro che hanno ricoperto lo stesso incarico per due mandati consecutivi. E’ questo l’esito delle votazioni del Consiglio Comunale di questo pomeriggio e sono anche questi i punti che hanno creato tensione nella maggioranza che si è spaccata nella votazione dei due emendamenti proposti rispettivamente dalla I Commissione  e da Michele Lattanzi (Pdci).
Il Consiglio Comunale è iniziato con l’esordio di Deborah Pantana vicepresidente  del Consiglio che ha sostituito Romano Mari, arrivato in ritardo, nella parte iniziale. Dopo aver ricordato con un minuto di silenzio Guido Bettucci, recentemente scomparso, si è proseguito con la convalida alla carica di consigliere comunale di Giuliano Meschini del gruppo Italia dei Valori in sostituzione di Ubaldo Urbani, nominato assessore.
Il Presidente del Consiglio Romano Mari ha poi letto la comunicazione di Luciano Borgiani, il quale ha dichiarato di non ritrovarsi nelle intenzioni del Pdci e ha  riattivato la Federazione della Sinistra di cui è unico componente e capogruppo. Borgiani è già seduto dietro ai suoi ex compagni che lo avevano visto al loro fianco nell’ultimo consiglio.
Ad illustrare la delibera sugli indirizzi per la nomina dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende  ed istituzioni è’ stato l’assessore Marco Blunno che ha seguito i lavori in assenza di Romano Carancini, in viaggio di rappresentanza in Cina : “E’ questo un momento delicato per due motivi: il primo è che ci siamo insediati da un mese e proprio nel periodo in cui le partecipate hanno già votato il bilancio, il secondo è che le società che gestiscono servizi di rilevanza economica hanno un quadro normativo di riferimento complicato e la manovra estiva potrebbe disporre che i Comuni della fascia 30.000-50.000 abitanti detengano una sola partecipata.” Secondo la delibera di Giunta, i nominati debbono possedere una competenza tecnica giuridica e amministrativa adeguata alle caratteristiche della carica, sono scelti anche in base a requisiti di moralità pubblica e le competenze emergenti da esperienza amministrativa o di direzione di strutture pubbliche, impegno sociale e civile. I candidati dovranno provare le loro competenze attraverso i curricula.
Riccardo Sacchi, Presidente della I Commissione, presenta i quattro emendamenti approvati già in Commissione. E’ il terzo emendamento che prevede di inserire tra le cause di incompatibilità e di esclusione anche il fatto di essere coniugi o parenti di primo grado di consiglieri e assessori a spaccare  la maggioranza che si trova sotto di 2 voti (17 favorevoli, 15 contrari). Michele Lattanzi non la spunta con i suoi emendamenti con cui chiede che “i nominati dichiarino la loro appartenenza ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza e/o forme di mutuo sostegno” e con cui vuole escludere “coloro nei cui confronti sia stata emessa una sentenza di condanna ancorchè non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione”. Il consigliere del Pdci ed ex assessore comunale ha invece la meglio con il terzo emendamento che prevede di aggiungere tra gli incompatibili ed esclusi “chi ha ricoperto lo stesso incarico per due mandati consecutivi.” L’emendamento è stato votato favorevolmente da 19 consiglieri, solo 7 i contrari. Volti scontenti nelle file della maggioranza. “Inizia una nuova storia – ha esclamato Michele Lattanzi uscendo – ma deve essere una nuova storia per tutti.”



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