Meschini contro la Provincia:
“Siamo stati tenuti all’oscuro
sull’accordo tra i due atenei”

Il sindaco: 'Grave scorrettezza, è lo stesso modo di operare di Berlusconi'

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di Matteo Zallocco

Non una fusione, ma un accordo per sopravvivere.  Queste le motivazioni, ribadite ieri nel dibattito in Consiglio provinciale, dell’accordo tra gli  Atenei di Macerata e Camerino. Si avvia una strada comune per far fronte al calo di finanziamenti. L’accordo di programma quinquennale che mette insieme alcuni servizi agli studenti e soprattutto le strategie dell’offerta formativa dopo esser stato approvato all’unanimità in Consiglio provinciale dovrebbe essere suggellato già venerdì con la firma a Roma al ministero dell’Università.

Ma non mancano le polemiche. L’assessore regionale all’istruzione Stefania Benatti ha chiesto un incontro ai due rettori per domani ad Ancona per avere spiegazioni sul perchè la Regione sia stata tenuta all’oscuro dell’accordo: “Le vie dove passa l’alta formazione sono una nostra competenza”.

E anche il sindaco di Macerata, Giorgio Meschini, dice di essere stato tenuto all’oscuro e risponde alla proposta-provocazione  lanciata dal consigliere provinciale de  La Destra Pierpaolo Simonelli e riportata oggi dal Corriere Adriatico: “Il Comune di Macerata grande assente al Consiglio provinciale di ieri”. C’era il sindaco di Camerino, Dario Conti, ma nessun rappresentante del Comune di Macerata.

“Non sono solito polemizzare soprattutto con altre istituzioni ma quando vengo tirato per i capelli non posso non rispondere per le rime – scrive Giorgio Meschini . Al consigliere provinciale Simonelli suggerirei di informarsi bene prima di fare battute sarcastiche assolutamente fuori luogo perché se in tutta questa vicenda qualcuno ha da lamentarsi e da essere sconcertato quello sono proprio io!

Il Sindaco di Macerata è stato tenuto all’oscuro di tutta questa vicenda fino a pochi giorni fa: la prima volta che sono venuto a sapere che qualcosa si stava muovendo è stato in occasione del convegno organizzato dalla Prefettura sulla crisi, quando il Presidente Capponi ha annunciato che si stava vedendo a Roma cosa fare per le Università e, di fronte ad una mia pubblica richiesta di essere informato e coinvolto, il Presidente rispondeva che a tempo debito sarebbe avvenuto. Circa a metà della scorsa settimana ricevo una telefonata del Presidente Capponi che mi illustra sommariamente l’accordo e mi spiega che per questioni di rapidità intanto avrebbe fatto tutto la Provincia e poi gli altri enti sarebbero stati coinvolti successivamente. Sabato scorso vengo raggiunto da un giornalista che mi chiede un parere e al quale rispondo in modo generico perché dichiaro di non conoscere i dettagli dell’accordo e quindi, al di là di un assenso di massima, mi riservo una valutazione più precisa quando mi verrà sottoposto un  testo con i contenuti. Domenica mattina ricevo una telefonata dal Rettore Sani che mi ringrazia per il mio intervento sulla stampa e mi preannuncia l’invio del documento. Ieri, lunedì 30 novembre, alle ore 10,55 dalla segreteria dell’Università ricevo per posta elettronica il testo dell’accordo di programma. Dalla Provincia non solo non c’è stato alcun invito a partecipare, ma neanche la segnalazione specifica che nel consiglio provinciale del 30 novembre si sarebbe trattato questo argomento, evidentemente il Sindaco di Camerino è “più amico” del sottoscritto!

Ho evitato, per correttezza istituzionale, e per il bene della nostra Università, di fare polemica sulla gestione di questa vicenda altrimenti avrei dovuto dire che si trattava di una grave scorrettezza non coinvolgere fin dall’inizio almeno i due Comuni sede delle Università; che questo modo di operare è tipico di Berlusconi e della sua destra: di utilizzare come proprietà privata le istituzioni che vengono non gestite ma occupate a favore degli amici con accordicchi sotto banco come fossero favori e concessioni del vassallo ai sudditi e non gestite in modo trasparente e corretto in un rapporto di leale collaborazione tra istituzioni diverse che tutte concorrono al bene comune. Che l’unico obiettivo della destra è quello di fare propaganda politica senza alcun rispetto per le istituzioni e per i suoi rappresentanti eletti democraticamente dai cittadini, salvo poi evocare il voto popolare per porsi al di sopra della legge e non per rispettarla.

Al consigliere Simonelli consiglio meno sarcasmo e più conoscenza e riflessione!”.



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