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Si sta tentando di ricostruire
le ultime ore di vita di Claudia
I genitori: “Vogliamo la verità”

Intanto su Facebook compare un messaggio dopo la sua morte

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panda incendiata

di Matteo Zallocco

La magistratura e la polizia stanno tentando di ricostruire le ultime ore di vita di Claudia Bartolozzi, la giovane mamma di 33 anni trovata carbonizzata all’alba di giovedì scorso nella sua Fiat Panda in Contrada Albetorondo, tra Macerata e Montelupone. Di sicuro si recava in via Ettore Rosa, nella sua nuova abitazione nel Rione Pace. Ma da dove veniva? E con chi era stata? Gli inquirenti stanno analizzando i tabulati telefonici e ascoltando diverse persone per ricostruire quella notte.
“Stiamo cercando di capire con chi era stata Claudia, chi aveva visto. Abbiamo già ascoltato moltissime persone e ne ascolteremo altre – spiegano dalla polizia – ma ora c’è il massimo riserbo sul lavoro degli agenti della Squadra Mobile guidati dal vice questore aggiunto Alessandro Albini”.
Gli inquirenti stanno anche indagando su chi aveva la password di Claudia sul noto social network Facebook dove è apparso un suo messaggio nella sua bacheca sabato scorso, due giorni dopo la sua morte.

I genitori di Claudia, Giuseppina e Basilio Bartolozzi si sono rivolti all’avvocato Sandro Giustozzi, ex sindaco di Corridonia,  con l’unico scopo di voler conoscere la verità sulla morte della loro unica figlia: “Non è così semplice credere al suicidio – ci dice il legale – ci sono ancora troppi particolari che non tornano. Claudia non aveva mai avuto disturbi, nessuno aveva percepito qualche segnale che potesse portare ad un gesto del genere. Siamo alla ricerca della verità, i genitori sono pronti ad accettare ogni conclusione: omicidio o suicidio, a questo punto si può dire che l’incidente è escluso”.

claudia bartolazzi

Anche il marito, Andrea Filipponi, 41 anni, giardiniere del Comune di Macerata, ha confessato ad amici e parenti di aver molti dubbi sul suicidio. La coppia era separata ma i rapporti tra i due erano comunque rimasti buoni ed era stato proprio Andrea a pitturare e sistemare la nuova abitazione di Claudia. La giovane donna nell’ultimo periodo aveva una relazione con un uomo di 49 anni, Francesco, un calabrese residente a Verona, dipendente di una ditta di informatica a Milano. Si erano conosciuti su internet, in chat. Sembra che ci sia stata una discussione per telefono  e che l’uomo, al momento della tragedia, era in viaggio per Macerata. Ma questo per ora non viene confermato dagli inquirenti.
“Fatto sta – conclude l’avvocato Giustozzi – che i genitori non sapevano nulla di questo nuovo fidanzato, ne ignoravano l’esistenza”. Come medico di parte è stato incaricato il dottor Sergio Fattorillo.
Il pm Claudio Rastrelli, titolare dell’inchiesta, attende intanto i risultati delle perizie. Prima di quelle dei vigili del fuoco e di quelle mediche dovrebbe essere pronta  nei prossimi giorni la perizia calligrafica sul bigliettino trovato a casa di Claudia con scritto: “Scusate per questo gesto, voglio bene alle bambine”. Va accertato se la calligrafia è quella della vittima.



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