di Mauro Montali
e Matteo Zallocco
Un giallo in piena regola. “Un giallo vero e molto complesso” dicono in Questura, anche se qualcuno, in alto, propende per l’ipotesi suicidio. “Ma quale omicidio? Non scherziamo” afferma un dirigente della polizia. “Al 99 per cento è un suicidio, tant’è vero che non c’è nessun indagato”. Due scuole di pensiero per una povera giovane, trovata morta, ieri, nelle brume maceratesi di fine ottobre.
Sta di fatto che nessuno riesce a spiegare cosa sia successo in contrada Alberotondo, alle porte della città, dove la giovane vita, 33 anni, di Claudia Bartolozzi, ha trovato il suo tragico epilogo, stroncata da un fuoco malefico e assassino. Neppure l’autopsia (effettuata all’ospedale civile di Macerata dal dottor Tombolini) sui miseri resti mortali di Claudia, al momento, ha saputo dire alcunchè: suicidio o omicidio? Chi lo sa.
I dubbi restano e sono moltissimi. Perchè Claudia avrebbe scelto di morire in quel modo? “Non è un modo femminile di togliersi la vita, la casistica ci conferma che si scelgono altre strade: tranquillanti, salto nel vuoto, o cose del genere, ma mai il fuoco” dice l’avvocato Marina Benzi. Aggiunge un poliziotto che fa anche il criminologo: “E’ dagli anni cinquanta, che io ricordi, che nessuno si appicca il fuoco volontariamente. Chi lo ha fatto è stato per motivi politici o dimostrativi, ma sempre vicino a qualcun altro pronto a spegnere le fiamme”.
Ma andiamo avanti cercando di riepilogare la tragica vicenda. Claudia stava tornando a casa. Su questo non ci sono dubbi. Da quindici giorni abitava nel quartiere Pace, in via Ettore Rosa, proprio di fronte al notissimo negozio di elettrodomestici Angeletti. Era ormai a due minuti dalla sua nuova abitazione. Da Corridonia, infatti, si era traferita lì dopo essersi separata di fatto dal marito, Andrea Filipponi, giardiniere comunale a Macerata, ma a casa non è mai arrivata. Tra le prime abitazioni della periferia di Macerata, la corsa della Panda si è arrestata. Cos’è successo nella mente di Claudia? Da dove veniva? Da Sambucheto, da Recanati, da Porto Potenza o dalla costa? Chi aveva visto? E cos’era successo nella notte? E cos’era accaduto nella mente della donna (sempre che si tratti di suicidio) per far sì che la sua corsa, evidentemente disperata, finisse in quel modo? A bordo dell’utilitaria aveva una tanica di benzina? Dubbi, misteri, angoscia della famiglia e dell’opinione pubblica.
Claudia, è vero, era molto stressata. “Lavorava, nel reparto di pneumologia dell’ospedale cittadino, come inserviente, anche 14 ore al giorno” racconta un suo collega. Aveva bisogno di soldi per mantenere casa e le due bimbe. “Giorno dopo giorno la vedevamo deperire”. Era nervosa, stanca, agitata. “Molto agitata”. Claudia border line? Forse. Ma la vita era stata ingrata con lei. Un matrimonio andato a male, una relazione con un uomo, dicono originario della Calabria, una vita da reinventarsi. Era nata in Germania da genitori emigrati colà in cerca di lavoro e di fortuna. Poi il rientro nelle Marche e l’incontro con Andrea. Si sa come vanno queste cose. Due figlie e un accordo spezzato. Una love-story nuova, la separazione. Ma il marito non l’aveva abbandonata del tutto. Anzi si era dato molto da fare, così dicono gli amici di sempre, della coppia. Tant’è vero che aveva cercato di allestire la sua nuova casa della Pace. E ieri, Andrea, era veramente distrutto dal dolore.
Omicidio? Ci sono tanti dubbi anche su questo. Perchè l’assassino avrebbe scelto un posto, quasi in città e di fronte, comunque, a due case? E’ vero che erano le cinque del mattino, ma l'”operazione” avrebbe comportato diverso tempo. Claudia uccisa altrove e poi trasportata nella sua Panda mandata a fuoco successivamente?
Potrebbe essere, ma non rientra in un disegno che preveda l’omicidio volontario, e quindi premeditato.
Un raptus? Fino a stasera, lo ricordiamo,non c’è nessun indagato.
Claudia è morta e lascia due piccole bimbe. Questa è l’unica notizia certa. Dalla Germania il suo viaggio è finito sugli ultimi contrafforti di quella piccola, tortuosa, maledetta stradina di campagna.
Nelle foto: la vittima, Claudia Bartolozzi; il luogo dove è avvenuta la tragedia; e la sua abitazione in via Ettore Rosa.
mamma mia.. dà i brividi questa storia…