
Michele Lattanzi (a sinistra) e Alessandro Savi (a destra)
Due ex assessori in pista per diventare “la sinistra del centrosinistra”. Nasce L’altra Macerata, lista civica messa in piedi da Michele Lattanzi, già assessore ai servizi sociali delle due giunte Meschini e candidato sindaco nel 2015, e Alessandro Savi, ex assessore provinciale, entrambi all’epoca in quota Comunisti italiani. Un ritorno in pista per due storici esponenti della sinistra maceratese con un soggetto nuovo di zecca che vuole fare da traino alla coalizione nascente.
«La denominazione del movimento ricalca fedelmente altre esperienze civiche sorte in ambito nazionale e allude a un’alterità sostanziale, a una diversità di quella sinistra con radici ben salde nella storia, in netta contrapposizione al “nuovismo” effimero che sovente connota il mondo delle liste civiche – dicono Lattanzi e Savi – il simbolo vede lo Sferisterio in primo piano e offre un richiamo diretto all’identità urbana, mentre la stella a cinque punte che lo sovrasta rappresenta, mutuando l’iconografia storica della sinistra, l’unità dei lavoratori (simboleggiata dalle cinque dita della mano) e l’internazionalismo (i cinque continenti)».

Il simbolo de L’altra Macerata
La lista è in fase di ultimazione e tra i candidati figureranno alcuni «compagni e compagne già protagonisti della passata esperienza nel Pdci, unitamente a numerosi volti nuovi del panorama politico maceratese – proseguono i due promotori – abbiamo inteso edificare un soggetto che fosse al contempo legato al passato, alla nostra storia, ma permeabile alle nuove e diverse istanze della società e per questa ragione abbiamo optato per la veste della lista civica. Auspichiamo di istituire un luogo stabile di discussione e di confronto politico cittadino, un movimento che non si esaurisca, come purtroppo sovente accade, con la scadenza elettorale, ma che, al contrario, sappia resistere nel tempo e consolidarsi progressivamente».
L’Altra Macerata ambisce a essere uno dei riferimenti delle «forze democratiche e antifasciste cittadine – rimarca il duo – operiamo affinché non vi siano divisioni e per fare in modo che si possa giungere massimamente uniti su base programmatica alle elezioni della prossima primavera. Siamo consapevoli sia delle difficoltà interne, sia delle sfide che la competizione contro la destra maceratese necessariamente comporta, ma, nel contempo, abbiamo la certezza che la cittadinanza abbia perfettamente compreso l’insipienza della maggioranza al governo. Una maggioranza che si può battere, oggi più che in passato, data la sua conclamata litigiosità interna e le troppe promesse disattese».
Tra i punti programmatici, L’Altra Macerata pone al centro i servizi sociali e alla persona, un settore che Lattanzi e Savi conoscono benissimo essendo stati assessori, uno comunale e l’altro provinciale, proprio in questo ambito. «Vanno rilanciati con urgenza considerata la morsa della crisi economica e l’acuirsi del disagio: pensiamo di proporre alla coalizione un’idea forte rivolta principalmente alla popolazione anziana, una sorta di “118 sociale” in grado di mettere in rete ciò che già esiste ed implementarlo il più possibile – dicono Lattanzi e Savi – vogliamo una Macerata dove nessuno sia lasciato indietro. Per questo, intendiamo sostenere concretamente chi vive momenti di difficoltà economica attraverso l’introduzione di un reddito minimo comunale e il potenziamento dei contributi per l’affitto, garantendo il diritto fondamentale all’abitare. La nostra attenzione si rivolge con forza alle nuove generazioni e ai lavoratori: immaginiamo una città viva, quartiere per quartiere, grazie alla creazione di centri di aggregazione giovanile diffusi su tutto il territorio. La salute e lo sport devono essere diritti accessibili, non privilegi: per questo applicheremo tariffe agevolate per l’accesso alle piscine comunali, dedicate a minori, giovani e lavoratori con Isee basso. Il Comune deve farsi garante di un lavoro giusto. Proponiamo che il salario minimo garantito diventi un requisito imprescindibile per qualsiasi azienda voglia collaborare con l’amministrazione: non ci saranno più bandi, gare o appalti comunali che non rispettino la dignità retributiva dei lavoratori. Infine, vogliamo cambiare il modo in cui si prendono le decisioni. Il futuro di Macerata non verrà scritto chiusi nei palazzi, ma attraverso consultazioni dal basso sistematiche. Le grandi scelte amministrative saranno il frutto di un dialogo costante con i residenti, perché la politica torni a essere uno strumento al servizio dei bisogni reali della nostra gente».
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2 ottimi amministratori la città lo sa…e lo ha sempre dimostrato con il voto
Chi ancora più a sinistra,
si vuol or posizionare,
ma con civica si mostra,
per tornare a comandare;
chissà lor che proporranno,
per scalzare il centrodestra,
lo saprem nel nuovo anno,
se poi tutto gli si incastra;
e che pure ritornati,
siano volti già ben noti,
nel piccì prima impegnati,
vanno a ritrovare voti;
sul sociale punteranno,
come molti hanno già detto,
e con l’Altra forse avranno,
qualche voto nel cassetto;
che vi devo ora pur dire,
che si gridi pur qui al fascismo,
sol minestra sanno bollire,
e in più mostri comunismo!!? Mah… m.g.
Con tutto il rispetto per Savi, che è un amico, e per Lattanzi, nonchè per le loro precedenti esperienze politiche e istituzionali, però mi sembra che in quell’area di sinistra del centrosinistra ci sia già adesso un notevole affollamento.