Carancini cacciato dalla tribuna
«Solo perché indossavo
la sciarpa della Rata»

DISAVVENTURA per l’ex sindaco di Macerata che aveva acquistato il biglietto ed era entrato senza problemi allo stadio di Giulianova. «Avvicinato da alcune persone che mi hanno detto che non potevo stare lì con i colori biancorossi al collo. Poi steward e carabinieri mi hanno invitato a spostarmi in curva. Un comportamento indegno che non mi era mai capitato»

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Romano Carancini in curva allo stadio di Giulianova con la sciarpa

di Mauro Giustozzi

Spiacevole episodio prima del via della partita Giulianova-Maceratese. Romano Carancini, tifoso biancorosso nonché ex sindaco di Macerata ed ex consigliere regionale del Pd è stato letteralmente cacciato via dalla tribuna dello stadio ‘Fadini’ per il solo fatto di indossare una sciarpa biancorossa. Scarsa ospitalità del club abruzzese, peraltro nei confronti di un tranquillo sostenitore della Rata, che sempre segue la squadra all’Helvia Recina e spesso in trasferta come in questa occasione. Ad aggravare il fatto è che Carancini, fino a qualche mese fa, è stato un rappresentante delle istituzioni, consigliere regionale delle Marche ed in precedenza per dieci anni sindaco del capoluogo: aveva regolarmente acquistato il biglietto di tribuna per assistere alla partita ma una volta entrato allo stadio un addetto del club lo ha invitato ad allontanarsi per cui Carancini si è dovuto spostare nel settore ospiti a seguire la partita.

carancini-sciarpa-giulianova-1-300x400 «Una cosa da non credere, sono stato cacciato dalla tribuna del Fadini perché indossavo una sciarpa biancorossa. Veramente un comportamento indegno che non mi era mai capitato in nessun altro stadio italiano – commenta amaramente Carancini -. Io, Alessandro (mio figlio) e Alferio Canesin siamo arrivati 40 minuti prima della partita. Ci siamo presi un caffè nel bar davanti allo stadio pieno di tifosi del Giulianova senza alcun problema ed anzi con un’accoglienza simpatica dei gestori del bar – racconta l’ex sindaco di Macerata -. Siamo entrati nella tribuna laterale con biglietti acquistati online. Nessun problema all’entrata. Appena entrati mentre stavamo individuando i seggiolini si sono precipitate 4 o 5 persone di cui una con un bambino piccolo, i quali mi hanno detto con un fare minaccioso che lì non potevo stare con la sciarpa biancorossa al collo. Con educazione mi sono permesso di provare a spiegare che portare una sciarpa al collo non poteva essere un motivo di tensione, che mi sarei seduto senza dare contro nessuno ma solo per la mia squadra del cuore. Con un atteggiamento ancor più minaccioso mi hanno chiesto di togliermi la sciarpa e io ho risposto che la mia sciarpa al collo non me l’avrei tolta per nessun motivo. All’aumento di tensione sia gli steward che due carabinieri, di cui una donna, mi hanno invitato a spostarmi nel settore ospite dove era la Curva Just. Ho preferito non provocare alcun incidente e, nonostante avessi il biglietto di tribuna, sono stato di fatto costretto ad uscire e accompagnato attraversando il terreno di gioco nello spazio della curva Just. Può una sciarpa indossata essere motivo di inciviltà e di violenza? È normale che chi ha il compito di gestire il rispetto e i diritti di ogni persona possa accettare che pochi spadroneggino con comportamenti provocatori?»



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