«Musicultura va rilanciata,
io e Cesanelli l’avremmo voluta
dentro l’Associazione Sferisterio»

MACERATA - Massimiliano Bianchini era assessore alla cultura quando il festival sbarcò in città nel 2005: «Come mai tra mille progetti europei, mille attività, mille Pnrr, mille cose, nessuno ha mai pensato di inserirlo in un ragionamento più alto? E' la punta dell'iceberg di un sistema che va totalmente riscritto»

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Massimiliano Bianchini

Musicultura, è il giorno di Massimiliano Bianchini. «Se capisco bene – osserva l’ex assessore comunale alla cultura che firmò la prima convenzione per portare la rassegna allo Sferisterio – c’è un problema con la Regione che non ha finanziato o ha ridotto negli anni il contributo a Musicultura e questa è una cosa sbagliata, perché Musicultura è una attività di livello nazionale che è a Macerata perché l’abbiamo portata noi. Non tutti erano d’accordo fin dall’inizio»

Il riferimento è appunto a quando, nel 2005, la kermesse da Recanati si trasferì a Macerata,

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Massimiliano Bianchini (primo da sinistra) alla presentazione della prima edizione del festival a Macerata, nel 2005 (foto Musicultura)

all’epoca guidata dalla giunta di centrosinistra con sindaco Giorgio Meschini e assessore alla cultura proprio Bianchini. «Un successo straordinario, il problema è semmai il rilancio della manifestazione – evidenzia Bianchini – come mai tra mille progetti europei, tra mille attività, mille Pnrr, mille cose, nessuno ha mai pensato di inserire Musicultura in un ragionamento alto, addirittura quando ne parlavamo con l’indimenticato Piero Cesanelli pensavamo di farla entrare addirittura nell’Associazione Sferisterio. Pensavamo di rendere Musicultura parte di un soggetto più grande, di un’Associazione Sferisterio modificata come nel sogno dell’indimenticato Stefano Scodanibbio per quanto riguarda la Rassegna di musica contemporanea. Musicultura dunque va rilanciata e si è persa l’occasione di utilizzare i fondi europei che si potevano usare. Quando anni fa con Piero Cesanelli ci siamo inventati di fare attività in tutta la regione c’era un finanziamento a parte per la compagnia».

L’attacco alle politiche di Regione e Comune: «Per quanto riguarda la Regione, c’è un problema enorme legato al fatto che alcuni bandi non sono stati neanche fatti, il Comune si faccia promotore di questa azione in una stagione che lo caratterizza per i tagli. Ci sono stati tagli per tante attività anche storiche, ci sono stati molti tagli anche dal basso, questa divisione tra grandi eventi e attività culturali è una divisione sbagliata: si torni indietro per dare tutte le deleghe del settore all’Assessorato alla cultura. Dunque andiamo a guardare cosa è accaduto in Regione ricordando che quest’anno c’è un mondo culturale cancellato per assenza di bandi non pubblicati o arrivati tardi. Va riverificata tutta la questione statutaria legata all’associazione Sferisterio all’interno di una situazione comunale difficile per l’attività delle associazioni costrette a fare affidamento a bandi per ventimila euro complessivi. Di cosa parliamo? Si parla di coprogettazioni impossibili da realizzarsi, le convenzioni non ci sono più. Musicultura è la punta dell’iceberg di un sistema che va totalmente riscritto».

(L. Pat.)

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