di Luca Patrassi
Eppure il passaggio era abbastanza chiaro relativamente a Musicultura che sta valutando l’ipotesi di prendere strade alternative per la chiusura di quella finora percorsa allo Sferisterio, chiusura finanziaria per effetto – principalmente – del quasi azzeramento del contributo annuale erogato dalla Regione mentre il taglio del Comune è di 20mila euro. Eppure le polemiche e gli interventi toccano esclusivamente il Comune.
Silenzio assoluto dalla Regione dove, in assenza di consiglieri eletti nel capoluogo maceratese, non devono arrivare le notizie di Macerata e di Musicultura.

Il sindaco Sandro Parcaroli
In attesa che la Regione batta un colpo (per dire), il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli illustra la situazione: «Il Comune sta facendo il maggior sforzo finanziario possibile in questa fase che è particolarmente complicata e il contributo erogato a Musicultura è di 170mila euro contro i passati 190mila euro ma è anche vero che li abbiamo coinvolti in altre iniziative remunerate. Ho chiesto un incontro al governatore Francesco Acquaroli per invitare la Regione Marche a un ulteriore impegno verso Musicultura che rappresenta una realtà importante non solo per Macerata».
L’analisi del consigliere comunale di Fdi Andrea Blarasin: «Musicultura è una delle realtà più significative del nostro territorio. Da oltre vent’anni porta a Macerata migliaia di persone, genera economia, dà lavoro a tante professionalità e promuove la città in tutta Italia. È un patrimonio che non può essere messo in discussione. Il Festival non è solo un momento culturale: è un vero motore turistico. Quando Musicultura è in città, Macerata vive, si muove, lavora di più. La visibilità che garantisce è enorme. Grazie all’accordo con Radio Rai e Rai Tv, lo Sferisterio, Macerata e l’intera Regione entrano nelle case di milioni di italiani. È una promozione nazionale autorevole che valorizza la nostra identità e il nostro territorio in modo unico.

Andrea Blarasin
Per questo ritengo necessario e urgente confermare senza esitazioni il sostegno a Musicultura. Le prossime edizioni devono poter essere programmate con continuità e stabilità. Un progetto così grande non può essere lasciato nell’incertezza. In questo quadro, il rinnovo della convenzione da parte sia del Comune che della Regione rappresenta un passaggio indispensabile per garantire certezza, continuità e programmazione al festival».
Secondo la consigliera comunale del gruppo misto Sabrina De Padova «il dibattito di questi giorni sul futuro di Musicultura ha riportato al centro dell’attenzione un tema essenziale per Macerata: quale ruolo vogliamo che la cultura giochi nella crescita della nostra città? Come consigliera di maggioranza sento il dovere di chiarire un punto che troppo spesso è stato strumentalizzato: nessuno, nella maggioranza, ha mai pensato di mandare via Musicultura. Le insinuazioni in tal senso non solo non corrispondono alla realtà, ma rischiano di alimentare tensioni inutili che distolgono dal vero obiettivo: costruire un futuro solido per il festival e per Macerata. I numeri parlano chiaro: con 1.328 iscritti, la prossima edizione sarà la più partecipata di sempre, segno evidente che Musicultura continua a essere un riferimento nazionale per giovani artisti e per la canzone d’autore.

Sabrina De Padova, consigliera del Gruppo misto
È proprio per questo che la città deve sostenere con convinzione il festival, evitando incertezze o passi falsi che possano spingerlo a guardare altrove, come purtroppo è già accaduto con altre realtà culturali migrate verso Civitanova. Il tema non è “se” Musicultura debba restare a Macerata — su questo, per quanto mi riguarda, c’è un consenso totale — ma come garantirle condizioni stabili, trasparenti e rispettose delle esigenze del Comune. È su questo terreno che si stanno confrontando sensibilità diverse all’interno della maggioranza: da un lato la necessità di un uso attento delle risorse pubbliche, dall’altro la consapevolezza che il festival rappresenta un patrimonio identitario che va messo nelle condizioni di programmare senza incertezze. Personalmente credo che l’unica strada davvero efficace, oggi, sia quella di una convenzione pluriennale con verifiche annuali: una formula che garantisce stabilità al festival e allo stesso tempo tutela l’amministrazione, permettendole di monitorare i risultati e orientare le scelte future con dati concreti. Musicultura è un patrimonio che abbiamo la responsabilità di proteggere».
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