
Riccardo Sacchi, assessore agli eventi
«Paradossale che si parli di “noncuranza” da parte nostra proprio ad opera di chi ha governato la città per oltre 25 anni e che ha contribuito a relegare Macerata a una condizione di marginalità nel panorama provinciale». Non ci sta l’assessore alla cultura Riccardo Sacchi, e con lui i suoi colleghi di partito Barbara Antolini (segretario comunale Forza Italia) e Sandro Montaguti (consigliere provinciale e capogruppo comunale forzista), a passare come colui che starebbe facendo scappare Musicultura dalla città.
Le parole del trio, infatti, più che a rispondere al grido di dolore lanciato dal direttore del festival Ezio Nannipieri, sono tutte per il Pd, che ha martellato forte sulla questione nelle ultime ore. «Il medico che ha quasi ucciso il paziente si erge oggi a salvatore – affermano Sacchi, Antolini e Montaguti – è lo stesso Pd che, nei 10 anni di governo Carancini, ha litigato con tutti, dall’Università sulla questione ex Upim ai commercianti, e che ha visto sfuggire a Macerata pezzi fondamentali della città come la Banca d’Italia, l’Aeronautica, la Lube Volley e molto altro. Un’eredità pesante, che oggi qualcuno tenta di far dimenticare con dichiarazioni roboanti, ma che i cittadini ricordano benissimo. Passando al merito della questione Musicultura, è fondamentale restare con i piedi per terra: non ci sono stati “tagli oscuri”. Al contrario: per l’edizione 2026 il Comune di Macerata ha stanziato 170mila euro, cifra ben documentata negli atti. Qualche adeguamento, sì, ma non una riduzione drammatica come qualcuno prova a sostenere, evidentemente senza leggere i dati reali e neanche gli atti consiliari».

Barbara Antolini e Sandro Montaguti
Il trio di Forza Italia ricorda però di essere andato anche oltre per dimostrare quanto tiene a Musicultura. «Abbiamo inserito il festival nel bando Mama Rebuild, che garantirà 50mila euro in due anni (2025 e 2026) e questa non è una semplice compensazione per un “piccolo adeguamento”, ma la testimonianza concreta di una visione: riconosciamo il valore strategico di Musicultura per il territorio, non solo come evento artistico, ma come asset culturale e di promozione territoriale – continuano Sacchi, Antolini e Montaguti – proprio per questo, infatti, un mese fa, in occasione degli Stati generali della diplomazia culturale, abbiamo segnalato Musicultura agli Istituti italiani di cultura all’estero come eccellenza culturale di Macerata: è un riconoscimento di livello internazionale alla qualità e al valore di questo festival. Vale poi la pena ricordare che nel 2022 abbiamo stipulato una convenzione triennale con Musicultura, garantendo così stabilità e programmazione. L’accordo triennale consente una pianificazione più lungimirante, maggiore efficienza operativa, e un ritorno importante per la città. Cosa che non sempre chi ci ha preceduto ha provveduto a fare».
Convenzione triennale che, appunto, scade quest’anno. «Se saremo confermati alla guida della città, uno dei primi atti sarà proporre una nuova convenzione con Musicultura, questa volta tri o quadriennale perché riteniamo che il festival debba continuare a crescere in qualità strutturandosi sempre meglio – assicurano gli esponenti forzisti – resta inteso, ferma restando la tutela istituzionale delle manifestazioni, che per il futuro prossimo, alla luce della sempre minore disponibilità di risorse nel pubblico, non ci si potrà più sottrarre a una serena e attenta riflessione sulla necessità e opportunità di un sempre maggior coinvolgimento del privato. Siamo consapevoli delle istanze di Musicultura nei confronti della Regione. Da parte nostra non restiamo a guardare: auspichiamo un incontro proficuo tra organizzatori e Regione; l’amministrazione comunale si farà parte attiva per favorire questa interlocuzione, certa che la Regione, come sempre, farà la sua parte».
E a chiudere un nuovo affondo contro i dem. «Sotto la nostra amministrazione, i festival sono cresciuti in quantità e qualità, finalmente le feste popolari sono tornate nelle piazze e si è usciti dai ristretti circoletti radical chic, gli spettacoli, cresciuti di numero e qualità, registrano sempre successo di pubblico, la città è tornata a essere sorridente, attrattiva per i maceratesi e per i visitatori: ce lo dicono non solo i numeri ufficiali ma soprattutto il gradimento e la soddisfazione spesso manifestate dagli esercenti cittadini – concludono Sacchi, Montaguti e Antolini – in confronto, sotto la gestione piddina, Macerata sembrava una città incapace di attrarre, una “Gotham City” triste e insicura, ma senza Batman. Per noi Musicultura non è un incidente di percorso, ma un pilastro del patrimonio culturale di Macerata, e lo dimostriamo con fatti concreti, risorse, visione e presenza».
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Grande Assessore Sacchi queste sono le parole che volevo sentire e che mi mandano in brodo di giuggiole, hai visto mai che con questa Amministrazione Musicultura riesce ad andare in diretta su Rai 1, a tutta, vamos !!!!!!!!