
Da sinistra in alto in senso orario: Rolando Pecora (Montelupone), Leonardo Catena (Montecassiano), Emanuele Pepa (Recanati), Angela Barbieri (Montefano), Mariano Calamita (Appignano), Andrea Staffolani (Morrovalle)
Mentre la Zes unica (Zona economica speciale), estesa dal Governo anche alle Marche, è stata approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la definizione della mappa dei territori ammessi fa ancora discutere. Nella provincia di Macerata restano, infatti, fuori sette Comuni: Recanati, Porto Recanati, Montecassiano, Morrovalle, Montelupone, Montefano e Appignano.
Una esclusione che amministratori e imprese definiscono priva di logica economica e non coerente con l’attuale tessuto industriale locale. Tra questi territori Recanati è il comune più grande e con una presenza significativa di aziende. Proprio da qui e dagli altri municipi arrivano le reazioni, tutte caratterizzate dalla richiesta di una revisione della mappa e dalla disponibilità a dialogare con Regione e Governo affinché la Zes possa rappresentare davvero un’opportunità per tutte le aree della provincia, senza distinzioni.
Emanuele Pepa, sindaco di Recanati
«Il nodo principale riguarda uno dei tre pilastri della Zes – dice il sindaco della città leopardiana, Emanuele Pepa – quello del credito d’imposta. Su questo punto l’impostazione attuale non ci include, mentre decontribuzione e sburocratizzazione interessano comunque tutta la regione. Recanati, per il livello di attività produttiva che esprime, è un Comune importante e strategico: avevamo aspettative ed è chiaro che l’esclusione crea un problema. Il giorno successivo alla pubblicazione della lista europea che ci lasciava fuori ho avuto un confronto con il governatore Francesco Acquaroli. Il presidente ha aperto un tavolo e si è impegnato a far approvare quanto prima la Zes, cosa che poi è avvenuta, e successivamente a rimettere mano alla mappa. In questa revisione c’è la concreta prospettiva di inserire anche Recanati. Qualora non fosse possibile recuperare tutti i Comuni esclusi, chi rimarrà fuori verrà comunque sostenuto con finanziamenti regionali o europei dedicati. Sono fiducioso dell’impegno del governatore nel sanare questa situazione. La difficoltà nasce quando c’è di mezzo l’Europa, non il governo italiano, con cui l’interlocuzione è più diretta».

Leonardo Catena
Intanto il gruppo consiliare del Partito democratico in Regione ha annunciato per domani mattina una conferenza stampa ad Ancona proprio per discutere dell’applicazione della Zes e dell’esclusione di alcuni Comuni, non solo del Maceratese. «Illustreremo la nostra proposta per superare una situazione ingiusta, difficilmente giustificabile e che danneggia metà dei Comuni marchigiani – dice il consigliere regionale dem, Leonardo Catena, ormai ex sindaco di Montecassiano, tra i Comuni esclusi – non c’è ragione che giustifichi l’esclusione di questi Comuni. Formuleremo una proposta per porre rimedio a una situazione che grava sul tessuto economico e imprenditoriale del territorio».

Rolando Pecora
Il sindaco di Montelupone, Rolando Pecora, entra nel merito della mappa della Zes: «Abbiamo rilevato che la mappa dei Comuni inclusi si basa su studi ormai datati – dice – riferiti a crisi industriali di alcuni anni fa, in particolare quella del calzaturiero. Utilizzare oggi quella mappa ha prodotto un risultato illogico: alcuni Comuni sono stati esclusi e altri inclusi senza un criterio coerente con la situazione attuale. È una disparità che non possiamo accettare, né noi sindaci né le imprese del territorio. Ci siamo confrontati tra colleghi che hanno lo stesso problema e con le aziende, e ognuno di noi sta facendo le dovute pressioni sul nuovo Consiglio regionale e sui parlamentari affinché si proceda alle modifiche necessarie».
Per Pecora non è solo una questione di tutela del territorio: «La Zes dovrebbe sostenere le aree in cui sono concentrate le principali attività produttive – afferma – capisco le esigenze dell’entroterra e delle zone montane, ma le imprese più numerose si trovano lungo la fascia rivierasca, che invece rimane esclusa nonostante abbia insediamenti di grande rilievo. Come sindaci abbiamo fatto la nostra parte. Ora ci auguriamo che il governatore Acquaroli, i consiglieri regionali e i rappresentanti parlamentari prendano in carico questa problematica e la rappresentino nelle sedi opportune».

Andrea Staffolani
Anche il primo cittadino di Morrovalle, Andrea Staffolani, accende i riflettori sulla questione del credito d’imposta, ma è fiducioso: «Abbiamo iniziato a lavorare già qualche mese fa con Acquaroli – dice Staffolani – personalmente l’ho incontrato e mi ha dato delle rassicurazioni, non tanto sul fatto che entreremo subito a far parte della Zes in tutti i rami, perché ora siamo fuori dal credito d’imposta che è il tassello più importante per le aziende, ma quanto al fatto che lavorerà nella revisione del 2026 e farà di tutto per inserire anche i Comuni rimasti fuori. Su Morrovalle cercheremo di farci valere e di essere inseriti. Continueremo a monitorare, consapevoli che ad oggi non possiamo chiedere altro se non che, nell’attesa di una revisione, la Regione si facesse carico di un credito d’imposta regionale».

Angela Barbieri
Preoccupata anche la sindaca di Montefano, Angela Barbieri: «Personalmente sono contraria a questa scelta che non comprendo – ammette -: non mi sembra basata su criteri logici o attuali. Ho parlato con il sindaco di Recanati, che è già in contatto con il presidente Acquaroli: è un Comune significativo e vicino alla giunta regionale, ed è per questo che abbiamo chiesto anche il suo supporto. Io stessa sto cercando di fissare un appuntamento con il governatore, non solo per questo tema, e spero di ottenerlo a breve. Mi auguro che almeno la Regione intervenga per cercare di risolvere la situazione».

Il sindaco Mariano Calamita
Per Montefano l’inclusione nella Zes sarebbe stata molto importante: «Non abbiamo grandi infrastrutture o arterie che favoriscano nuovi insediamenti produttivi, e questa esclusione rischia di penalizzarci ulteriormente. Eravamo già in difficoltà e temo che la situazione possa peggiorare. Sono perfettamente in sintonia con gli altri colleghi: qualunque iniziativa dovremo intraprendere la faremo insieme».
Sulla stessa linea anche Mariano Calamita, primo cittadino di Appignano: «Tutti insieme si sta cercando di portare tutta l’attenzione necessaria alla giunta regionale – sottolinea Calamita – io confido, come già detto in precedenza, nell’operato di Acquaroli. La Regione sta facendo una riflessione con delle misure compensative che potrebbero andare incontro ai Comuni rimasti fuori dalla Zes poiché le agevolazioni che riguardano il tessuto socio-produttivo ed economico sono importanti per tutti. Bisogna garantire a tutti i Comuni una parità di trattamento nelle varie attività».
Contattato, il sindaco di Porto Recanati, Andrea Michelini, ha preferito non aggiungere dichiarazioni.
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Intanto mercoledì alle 16,30 alla Facoltà di ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, nell’aula magna “G. Bossi” di Ancona, in via Brecce Bianche 12, la Regione promuove l’evento di presentazione “Zes Unica per le Marche”, un appuntamento pensato per offrire agli stakeholder un quadro chiaro e approfondito delle opportunità, dei vantaggi e degli strumenti che la Zes rende disponibili.
«La Zes è un’opportunità unica per le Marche – dichiara il presidente della Regione, Francesco Acquaroli – si tratta di un traguardo storico che, insieme alla nuova programmazione europea, potrà rilanciare la competitività della nostra regione e creare nuove occasioni per imprese e giovani. Nel corso dell’evento avremo modo di approfondire le misure e le modalità di presentazione delle domande affinché questo strumento sia fin da subito pienamente operativo. Contestualmente lavoreremo, come già detto, con le strutture preposte per comprendere le possibilità migliorative della Zona economica speciale».
«Studi accreditati dimostrano che il Pil marchigiano potrebbe crescere del 2,5% – aggiunge l’assessore con delega alla Zes, Giacomo Bugaro – questa misura significa meno burocrazia, più investimenti e nuovi strumenti fiscali per attrarre capitali e generare lavoro. È il mezzo che serve per consolidare la ripresa e riportare le Marche al centro dello sviluppo nazionale. Abbiamo voluto organizzare questo importante evento di presentazione di cui auspico la massima adesione perché siamo profondamente convinti che il nostro territorio, gli stakeholder e le imprese siano insieme alle istituzioni i veri protagonisti di questa misura che è un’occasione unica per rilanciare la nostra regione».
(Redazione CM)
Povera regione mia.
Troppi siamo ....ci costate un sacco e avete reso poco ....E a pensare che l' unione fa' la forza .ma non e' piu" cosi"
Per Recanati va tutto bene ahaha
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