
Render del centro per l’autismo
di Laura Boccanera
«Invito maggioranza e minoranza a pensare alla responsabilità del proprio voto, entrate in un centro per l’autismo per capire le enormi difficoltà che vivono queste famiglie, la soluzione di Civitanova Alta è la migliore in campo». Ne è certo Agostino Basile, ex presidente del Paolo Ricci dal 2017 al 2022 che la variante per il centro per l’autismo l’ha presentata durante il suo mandato, raccogliendo l’eredità di un lavoro portato avanti dal precedente Cda di centrosinistra della giunta Corvatta.
E proprio sul bipartisan della bontà del progetto Basile fa leva per tentare di convincere quella parte di maggioranza che non ne vuole sapere, così pure come da ambo le parti stanno, a suo avviso, le colpe di un ritardo che «non è più prorogabile, il centro per l’autismo è necessario».

Agostino Basile ex presidente del Paolo Ricci dal 2017 al 2022. Presentò la richiesta di variante per realizzare un centro per l’autismo a Civitanova Alta in un terreno di proprietà del Paolo Ricci
Domani sera il consiglio comunale di Civitanova discuterà la variante urbanistica per la realizzazione del centro per l’autismo proposto dal Paolo Ricci, proprio quella variante che Basile portò all’attenzione della prima giunta Ciarapica e che oggi divide la maggioranza (Fratelli d’Italia e Lega contrari) e che, secondo le previsioni, rischia di essere bocciato.
Il progetto tuttavia ha il sostegno compatto delle famiglie e delle associazioni che da anni si battono per una struttura moderna e adeguata ai bisogni dei ragazzi con autismo, attualmente operativa nei 2mila metri quadri, considerati insufficienti, che il Paolo Ricci gestisce a Civitanova Alta all’interno del centro storico.
Basile ricostruisce lo scopo e le finalità del progetto e contesta le critiche che vengono attribuite alla variante di essere sovradimensionata (si parla di 6mila metri quadrati) con dubbi che vengono sollevati anche in merito a costi ed eventuali utilizzi futuri o cessioni: «Quando arrivai alla guida dell’Asp nel 2017, l’obiettivo condiviso da tutto il Cda — ricorda — anche dalla minoranza, con Alessia Ribustini, era proprio quello di costruire un centro per l’autismo. Era una visione bipartisan, maturata già durante la presidenza Andrenacci, che aveva avviato un primo dialogo con l’allora sindaco Corvatta. Il progetto fu sottoscritto e inviato alla Regione, ma da Ceriscioli non arrivò mai risposta, ecco perché dico che le colpe stanno da ambo le parti, pur riconoscendo alla Regione Marche di essere stata illuminata allora, con la prima legge che istituiva i centri per l’autismo e che ha fatto da base alla legge nazionale».

L’area di proprietà del Paolo Ricci sulla quale è stata fatta richiesta di variante per struttura socio sanitaria
Secondo Basile, la proposta per Civitanova Alta è l’unica ad avere basi concrete: «Il terreno è già disponibile, sono 49mila metri quadri lascito dei marchesi Ricci. La variante prevede la costruzione di una struttura di 6.000 metri quadrati, ma è modulabile per fasi. La necessità di avere una struttura così ampia deriva dall’obiettivo che ci eravamo dati di realizzare un centro all’avanguardia. E bisogna vivere con le famiglie che convivono con un familiare autistico per capire. Servono spazi ampi, venivamo dalla pandemia per cui avevamo previsto anche distanziamenti in caso di future pandemie, un parco. Avevamo anche fatto accantonamenti con gli avanzi di amministrazione del Paolo Ricci.
Già accantonati c’è oltre 1,1 milioni di euro con i quali si potrebbero realizzare i primi mille-1.500 metri, mantenendo per ora entrambe le strutture e rispondendo all’aumentata richiesta subito. Poi, a stralci, tutto il resto. L’attuale centro diurno, di 2mila metri quadrati, è insufficiente: servono spazi ampi, luminosi, aree verdi, stanze per il riposo neurosensoriale e attività all’aperto con animali».

Un centro, spiega Basile, pensato per essere di eccellenza: «Pensavamo ad una struttura inclusiva, non un capannone. L’idea era quella di creare anche due o tre mini-appartamenti per i nuclei familiari più anziani o per genitori che desiderano trascorrere del tempo accanto ai figli.
Potrebbe diventare un polo di riferimento anche per l’Alzheimer e altre disabilità. Ma la politica deve avere lo sguardo della giraffa e guardare lontano, non quello del riccio che si chiude in se stesso».
Inadeguate, secondo l’ex presidente che è anche pedagogista e ha lavorato a lungo con i ragazzi con autismo, le ipotesi di Stella Maris e Civitanova 2000: «La prima richiederebbe almeno sei milioni di euro solo per l’acquisto e la ristrutturazione, senza spazi esterni, verde o parcheggi. La seconda è semplicemente improponibile: parliamo di 2.000 metri quadrati e nessuna area adeguata per attività terapeutiche. Le famiglie hanno ragione a dire che sarebbe un errore».

Domani in consiglio il voto sulla variante, ma la maggioranza è spaccata. Forza Italia rinnova l’appello al sì. In prima fila i forzisti Nicolò Renzi e Piero Croia
L’appello ad appoggiare la variante arriva alla vigilia del voto anche dal gruppo consiliare di Forza Italia: «Quello del centro per l’autismo è un tema particolarmente sentito per Forza Italia – spiegano i rappresentanti del partito di centrodestra – le famiglie attendono una risposta da anni. Ci sono lunghe liste d’attesa e la necessità impellente di poter usufruire dei servizi di un nuovo polo di eccellenza.
Qualunque sia l’orientamento del Consiglio comunale, la variante urbanistica sarà comunque necessaria, in quanto a Civitanova non esistono lotti abbastanza estesi e con una destinazione urbanistica adeguata – prosegue Forza Italia –. Il Paolo Ricci ha già un lotto di proprietà che può essere utilizzato in tal senso.
Si tratta di un’area capace di ospitare, a seguito della variante, anche altre strutture di cui si possa avere necessità in futuro. «È un investimento lungimirante – sottolineano – che punta alla realizzazione di una cittadella sanitaria, che potrebbe ospitare anche un centro per l’Alzheimer o centri specialistici per altre disabilità. Quando si fa un investimento del genere bisogna sempre pensare anche agli sviluppi futuri e prevedere la realizzazione di nuovi spazi».
Il progetto è già pronto e questo, secondo Forza Italia, «farebbe guadagnare almeno un anno all’iter complessivo, senza considerare che il Paolo Ricci ha già investito soldi per la progettazione ed ogni altro onere sarà di sua competenza. Non vediamo alcuna ragione per ricominciare tutto da capo allungando quasi del doppio i tempi di realizzazione. Il terreno identificato è già di proprietà dell’azienda sanitaria, gli spazi sono idonei, permettono altri sviluppi futuri, le tempistiche saranno ridotte. È la scelta più sensata e adeguata».
Allo stesso modo anche Vince Civitanova, lista dell’assessora all’Urbanistica Roberta Belletti appoggia il progetto del Paolo Ricci definendola «una scelta di responsabilità e visione – commentano dal direttivo della lista – Non si tratta di una semplice variante urbanistica, ma di un atto che guarda alle persone, alle famiglie e alla qualità della vita. L’obiettivo è creare una nuova struttura socio-sanitaria moderna, funzionale e modulare, capace di rispondere ai bisogni crescenti legati all’autismo e ad altre forme di disabilità, offrendo spazi adeguati, accessibili e immersi nel verde. La zona individuata oltre che per la disponibilità dell’Ente, è stata scelta per le caratteristiche ambientali e logistiche che la rendono particolarmente idonea, un’area che consente di trasferire gli attuali spazi di Civitanova Alta, oggi non più sufficienti né adeguati, e di realizzare una struttura in grado di accogliere un numero maggiore di utenti in condizioni ottimali. La richiesta di una superficie complessiva di 6mila metri quadrati a destinazione socio-sanitaria risponde a una logica di programmazione prudente e lungimirante. L’intervento sarà realizzato per fasi, in base alle risorse disponibili e alle esigenze che emergeranno nel tempo, garantendo una pianificazione ordinata e sostenibile. Il progetto del Paolo Ricci rappresenta ad oggi la proposta più avanzata, concreta e coerente con le necessità del territorio».

Le famiglie, che saranno presenti domani con magliette e striscioni lanciano un ultimatum: «domani è l’ultima possibilità. Dovrebbe esserci unanimità sulla proposta, altro che divisioni. Venga votata o altrimenti come familiari andremo ovunque per vedere garantiti i diritti dei nostri figli. Siamo stati al Paolo Ricci ad acquisire gli atti, chi dice no lo fa solo per politica e non pensa al bene di questa parte di cittadinanza che aspetta risposte da anni».
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Finalmente ,quella del
Dott.Basile,una posizione condivisibile che tiene conto delle esigenze delle famiglie e delle persone affette da autismo.Un chiarimento importante anche rispetto alla storia del progetto,alle responsabilità e all’ effettiva fattibilità considerando costi e specifiche caratteristiche che il centro autismo dovrebbe avere.Una visione illuminata e competente.