Spazio pubblicitario elettorale

Addio ad Augusto Sabbatini,
bandiera della Maceratese per 15 stagioni

MACERATA - Lo storico capitano (377 presenze in biancorosso) è morto questa sera all'hospice. Aveva 71 anni

- caricamento letture
augusto-sabbatini

Augusto Sabbatini

di Mauro Giustozzi

Si ammaina una delle bandiere della Maceratese degli anni Settanta-Ottanta. Si è spento all’età di 71 anni Augusto Sabbatini, ex centrocampista e e capitano biancorosso ma soprattutto un calciatore che ha segnato un’epoca della Rata con la cui maglia ha giocato per 15 stagioni consecutive detenendo un record che, guardando il calcio di oggi, resterà insuperabile nella storia della Maceratese. Ha militato in biancorosso dal 1973 al 1988 collezionando 377 presenze con 4 reti realizzate (meglio di lui in presenze ha fatto solo Peppe Rega) e ha indossato spesso la fascia di capitano.

Tra i suoi record c’è anche quello del maggior numero di derby disputati contro la Civitanovese ben 21 complessivi fra campionato e coppa Italia. Augusto Sabbatini, classe 1954, ha rappresentato la storia della Maceratese che ha attraversato nei momenti bui come in quelli dei trionfi. Arrivato dal settore giovanile della Robur, Sabbatini che era inserito nella formazione Beretti ebbe modo di esordire giovanissimo nella Rata, stagione 1973-74 a Fano con una pesante sconfitta. Mai immaginava che con quella casacca avrebbe poi disputato la sua intera carriera tra campionati di serie D e C2. Era un centrocampista dal lavoro oscuro ma quando mancava lui in mezzo al campo si vedeva la differenza. Giocatore certamente non eccelso tecnicamente sopperiva a questo aspetto con il senso della posizione, la corsa instancabile, il recupero costante di palloni che era capace di calamitare sui suoi piedi e che poi passava ai compagni più talentuosi.

Augusto-Sabbatini--e1648220601219-650x612

Augusto Sabbatini quando giocava con la Maceratese

Del suo gioco se ne sono avvantaggiati idoli della tifoseria biancorossa come i centrocampisti Faustinella e Frinzi e tutti gli allenatori che lo hanno avuto alle proprie dipendenze lo hanno sempre schierato ed utilizzato, nonostante la critica e anche gli stessi sportivi lo abbiano a più riprese criticato e spesso ne chiedevano l’esclusione dalla formazione titolare.

Era un personaggio atipico, poco propenso a mettersi in evidenza davanti ai taccuini dei giornalisti con cui parlava pochissimo, il giusto, l’indispensabile. Ma il suo lavoro in mezzo al campo era insostituibile ed anche per questo dirigenti, allenatori e compagni ne apprezzavano le qualità calcistiche, umane e quelle di generosità in mezzo al campo. Ha attraversato lustri del calcio biancorosso ad alto livello sempre tra serie D e C2, alternando campionati di grande sofferenza quelli dei primi anni Settanta, a quelli trionfali come nei primi anni Ottanta con la vittoria della serie D e l’anno successivo il terzo posto in C2 nella Maceratese di Pagliari e Morbiducci ma anche di Sabbatini.

Nel bene e nel male lui c’era, incarnando quella Maceratese che in quegli anni era il punto di riferimento più alto dello sport cittadino. Fino ad accompagnare quella maglia biancorossa alla conclusione degli anni Ottanta verso la sparizione dal calcio giocato quando la società fu esclusa dai campionati per inadempienze economiche. Al di fuori del rettangolo di gioco era un personaggio schivo che non amava i riflettori delle telecamere: raramente si presentava in sala stampa nei dopo partita. Una delle poche volte che avvenne resta però memorabile: a metà degli anni Ottanta una rubrica televisiva di un’emittente locale era abituale dare i voti ai calciatori della Maceratese al termine delle partite.

Ebbene Augusto Sabbatini, in compagnia di Dino Pagliari, in un dopogara negli spogliatoi dell’Helvia Recina si presentarono ai microfoni non soltanto per rilasciare una dichiarazione sulla partita ma leggendo stavolta le loro pagelle nei confronti di giornalisti e dirigenti della Maceratese!-Un colpo di teatro che resta ancora negli annali della storia del calcio biancorosso.

In una delle ultime interviste rilasciate da Augusto Sabbatini proprio a Cronache Maceratesi nel 2022, ebbe a ricordare come «io sono nato e cresciuto in una società dove c’erano Tambroni, Nascimbeni, Seri, Moressi e Mosca che sono stati pure criticati ma avevano passione per la società e hanno fatto sacrifici per mantenere il club a livelli importanti».

Malato da tempo Augusto Sabbatini ha passato questi ultimi giorni all’hospice di Macerata ed è deceduto stasera intorno alle 20. La salma sarà trasferita nell’obitorio dell’ospedale in attesa poi di definire la data del funerale. Lascia i figli Jacopo e Tommaso, l’ex moglie Rosella Vitali e un fratello residente in Canada. 

Sabbatini, 21 derby giocati e la nostalgia di una grande Rata: «Che tristezza il match in questa categoria»



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X