Angelo Sciapichetti, segretario provinciale del Pd
Il Pd maceratese, con una nota firmata dal segretario provinciale Angelo Sciapichetti, rivendica l’azione svolta negli anni per l’inclusione delle Marche nella Zes.
«Sull’annuncio dell’inclusione delle Marche – scrive l’esponente dem – nella Zona economica speciale, il dibattito di questi giorni è apparso a parti rovesciate. Ad onor del vero, i fatti accaduti negli ultimi anni ci dicono che la destra che oggi difende compatta il provvedimento del governo fino a ieri lo ha sempre sottovalutato e/o ignorato, tanto è vero che il governo Meloni nel 2023 nell’individuare le regioni ricadenti all’interno del perimetro di applicazione della Zes ha escluso le Marche con il totale silenzio assenso del presidente Acquaroli; il centrosinistra invece che oggi apparirebbe critico, la Zes la richiede da anni, tanto è vero che quando il governo Meloni due anni fa l’ha istituita per le regioni del sud fino a comprenderne il vicino Abruzzo (regione classificata dall’Europa in transizione come la nostra) il Pd e il centrosinistra diedero battaglia duramente in Parlamento e in Consiglio regionale chiedendo l’inclusione anche delle Marche; il risultato è che la maggioranza ha fatto muro, ha sempre detto di no e non se ne è mai fatto mai».
Nessun dubbio sull’utilità dello strumento: «Da parte del Pd occorre dire con chiarezza che la Zes la chiede da anni. Per noi non è in discussione la validità dello strumento. Ne siamo convinti alla pari delle associazioni di categoria e di quegli imprenditori che hanno salutato positivamente in questi giorni un provvedimento che può dare ossigeno ad un mondo economico in forte difficoltà soprattutto dalle nostre parti. Le agevolazioni fiscali, gli sgravi contributivi e le procedure amministrative semplificate previste per le Zes sicuramente potrebbero aiutare le nostre imprese anche attraverso la possibilità di ridurre i costi e snellire tempi della burocrazia. Per il Pd tutte le iniziative, che possono favorire lo sviluppo economico, il rilancio occupazionale e la coesione sociale, dei nostri territori, vanno salutate positivamente».
Giorgia Meloni ad Ancona, dove ha annunciato l’inserimento delle Marche nella Zes
L’attacco alle destre e il risveglio preelettorale secondo il Pd: «Siccome però “a pensar male si fa peccato ma certe volte ci si indovina”, la nostra critica è sulla tempistica; oggi ci chiediamo: dov’era la destra quando per anni il Pd con i propri parlamentari e consiglieri regionali ha chiesto l’inclusione delle Marche nella Zes (è tutto dimostrabile consultando gli atti ufficiali di Camera e Senato e del Consiglio regionale) ottenendo dai rappresentanti di maggioranza solo voti contrari, oggi gli stessi, folgorati sulla via di Damasco vengono ad esultare entusiasticamente? Cosa ha fatto cambiare idea a Acquaroli e compagnia? Il Pd prende atto del fatto che la destra per una volta è venuta sulle nostre posizioni, (era successo già con i miliardi del Pnrr portati a casa da noi con il voto contrario di molti di loro) ed è talmente d’accordo che la Zes l’avrebbe voluta vedere realizzata già da tempo e se i nostri imprenditori non possono ancora utilizzare gli aiuti previsti, è per la chiusura della cosiddetta “filiera di destra” che ne ha impedito l’estensione alle Marche fino (guarda caso) alla vigilia delle elezioni regionali. Per essere chiari e sgombrare quindi ogni dubbio, noi vogliamo che la Zes nelle Marche si applichi prima possibile perché di tempo grazie a questo governo, ne abbiamo già perso abbastanza. Non vogliamo però che i nostri imprenditori vengano presi in giro e per far sì che l’annuncio fatto urbi et orbi da tutto lo stato maggiore del governo nazionale, non rimanga solo una promessa elettorale com’è di fatto lo è attualmente, continueremo ad incalzare Acquaroli e i suoi».
La questione formale di fondo: «Critichiamo lo strumento legislativo adottato che non è un decreto legge che ha effetto di applicazione immediata, ma un disegno di legge che richiede un tempo lungo di approvazione e, soprattutto, siamo preoccupati per la mancanza di risorse aggiuntive visto che il fondo previsto per le regioni del Sud già comprese nella Zes risulta quasi totalmente utilizzato. Sono molti quindi i motivi per essere critici e a dir poco sospettosi ma ciò non significa essere contrari, tutt’altro».
Se si vuole che la ZES, ( al momento se non erro e' solo un disegno di legge), sia efficace occorre che il governo ci butti un bel pacco di miliardi, difficili da trovare, visto che cresce il debito pubblico e relativi interessi passivi, le tasse, la cassa integrazione e crisi aziendali. La ZES è solo per pochissimi, non tutti i settori economici sono coperti. I piccoli, ( partite Iva, microimprese, piccoli artigiani piccoli commercianti), sempre che rientrino nei settori interessati, devono investire almeno 200 mila euro, ( capitali propri e/o prestiti bancari difficili da ottenere). Mi ricorda il bonus bollette luce e gas, quanti di voi lo hanno ottenuto???........ Io che sono purtroppo un giovane di ieri, mi ricorda la solita vecchia e stantia propaganda elettorale....
Più parlate e più sono convinta che non vi voterò msi
Di nome e di fatti
Adesso siamo tutti... credo che a volte il silenzio sarebbe preferibile...
Si sono aperti gli armadi e usciti gli scheletri....
Piergiorgio Battellini se si aprono i vostri altro che scheletri, gli zombi usciranno
Ma non si farà mai, solo propaganda.
Dai commenti da tifosi vedo che entrare tutti nel merito del tema sollevato. La verità è che i vostri amici per ben tre volte l'hanno bocciata in parlamento, adesso tutti fulminati sulla via di Damasco . Ben venga la ZES , siamo tutti contenti, però sbrigatevi perché molte Aziende stanno chiudendo.
E anche questo è uno che dovrebbe stare in religioso silenzio .....
Andate all'estero,non vi vogliamo
Ma non basta i danni che avete fatto ancora parlate
Quando era assessore lui gli allevatori per aver il ricovero provvisorio degli animali dopo il sisma attesero così tanto tempo che alla fine vendettero il bestiame perché all'agghiaccio era tutto un problema di sopravvivenza e salute dei capi
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Giorgia avrebbe dovuto fare un DPCM, come faceva Giuseppe che ci voleva più bene.