Brother to brother
Civitanova si prepara a danzare con vetrina dell’arte coreutica giunta alla 32esima edizione. Sabato si entra nel vivo della rassegna, realizzata su iniziativa del Comune, dell’Azienda Teatri di Civitanova e dell’Amat con il contributo di Mic e Regione Marche. Per il festival dedicato al maestro Enrico Cecchetti e diretto da Gilberto Santini si tratta di un vero e proprio Festival nel festival, maratona di danza che da anni contraddistingue la forte progettualità di Civitanova Danza.
Pas de Cheval
Alle 20 al teatro Cecchetti l’avvio è con l’anteprima nazionale di Pas de Cheval, duetto coreografato da Andrea Costanzo Martini e da lui interpretato con Francesca Foscarini sulle musiche di Angelo Badalamenti ed Ennio Morricone. Pensato per due performer non più giovanissimi e ispirato alla figura del cavallo, simbolo di grazia, forza e libertà, il lavoro indaga il parallelismo tra l’animale e il danzatore-performer: entrambi creature ammirate, plasmate da un immaginario che cela realtà di fatica, disciplina estrema e discutibili dinamiche di potere. Con leggerezza e ironia, Pas de Cheval svela le contraddizioni dello spettacolo dal vivo, interrogandosi sul prezzo che un performer è disposto a pagare per ottenere l’amore del pubblico e per la propria sopravvivenza, anche economica, nel sistema. Attraverso un linguaggio fisico essenziale, voci sussurrate e un immaginario che alterna pratica e rappresentazione, il duetto esplora i confini tra addestramento e libertà, obbedienza e desiderio, virtuosismo e vulnerabilità.
Asteroide
L’appuntamento centrale alle 21 al teatro Rossini è con Brother to brother. Dall’Etna al Fuji di Roberto Zappalà, coreografo che da più di trent’anni è riuscito a mettere a punto uno stile unico con la sua compagnia. Lo spettacolo proposto a Civitanova Danza in anteprima nazionale. I fratelli del titolo sono il Fuji e l’Etna, i due vulcani per eccellenza della storia e dell’immaginario simbolico del mondo. La nuova creazione pone l’attenzione in maniera forte e vigorosa sul rapporto tra la performance dei danzatori della Compagnia Zappalà Danza e quella dei Munedaiko, musicisti consacrati alla pratica e valorizzazione del tamburo tradizionale giapponese “Taiko” (太 tai 鼓 ko: grande tamburo) dove la postura, il movimento e la concentrazione sono fondamentali. Così come i vulcani sono all’origine dell’attuale conformazione del pianeta, la percussione è all’origine dell’arte musicale e culturale creata dall’uomo, a partire dal ritmo del battito cardiaco. I tamburi provocano bolle di suoni, di ritmi che “scoppiano” nelle orecchie e nel cervello degli spettatori; ritmi che i danzatori seguono e provocano allo stesso tempo in un fluire incessante, un respiro comune che armonizza i corpi. Tra ogni battito e ogni movimento si cela una pausa naturale, simile alla quiete che segue un’eruzione vulcanica Questo equilibrio tra movimento e immobilità, tra suono e silenzio, riflette l’armonia presente in natura. Musica originale & soundscape di Giovanni Seminerio.
Il festival volge al termine alle 23 al teatro Annibal Caro con Asteroide di Marco D’Agostin, progetto di residenza nell’ambito di Ram (Residenze Artistiche Marchigiane) finanziate da Mic e Regione Marche. Un omaggio al musical, alle sue travolgenti e paradossali logiche, alle storie d’amore che finiscono improvvise come un asteroide e alla nostra umana, intollerabile finitezza. Con la consueta ironia, Marco D’Agostin costruisce una partitura per voce e corpo che muovendosi tra paleontologia, danza e sentimento racconta gli infiniti modi coi quali la vita trova sempre il modo di resistere. La geologia e il romanticismo hanno una cosa in comune: raccontano che le cose durano a lungo. L’assurda ipotesi di un asteroide che avrebbe portato all’estinzione istantanea di tutti i dinosauri ha sconvolto la comunità scientifica negli anni ‘80: nessuno poteva accettare una storia così terribilmente affascinante ma insieme troppo inverosimile. In un corpo a corpo con Broadway, il divulgatore e performer dà vita a un inedito duetto che ha per coppie di protagonisti la scienza e l’amore, l’intrattenimento e l’informazione, la vita e la morte, la danza e il teatro. Tra tradimenti, ossa di dinosauro e misteriose grotte piene di iridio, Asteroide racconta la straordinaria capacità della vita, e dunque dell’arte, di ripresentarsi sempre, in nuove forme, senza soccombere mai.
Informazioni e biglietteria è possibile chiamare direttamente il teatro Rossini allo 0733 812936, all’Amat allo 071 2072439 e il circuito Vivaticket, anche online. Carnet 3 spettacoli da 22 a 30 euro, sono disponibili anche i biglietti per i singoli appuntamenti. Previsto servizio bus navetta gratuito dal teatro Rossini per il teatro Annibal Caro, andata e ritorno.
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