Comunioni e spareggio promozione:
domenica da doppia fede per i maceratesi

CALCIO E CHIESA - Polverizzati subito ieri pomeriggio i 2mila biglietti per il match al Del Conero Maceratese-Montecchio, altri 500 messi a disposizione da oggi pomeriggio. Questo nonostante migliaia di persone saranno impegnate nelle quasi cento Prime Comunioni nelle parrocchie dell'Immacolata, Buon Pastore, Madonna della Pace, Santissimo Sacramento e Villa Potenza

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di Alessandra Pierini

Fede religiosa o fede calcistica? Calore familiare e affetti o accalorato tifo dagli spalti? Per farla ancora più semplice pranzo della comunione o spareggio promozione Maceratese -Montecchio? E’ questo l’insolito dilemma che ha interessato non pochi maceratesi: anche se, nonostante il significativo il numero di sportivi e tifosi che domenica dovranno preferire un evento all’altro, i duemila tagliandi disponibili per il match ieri pomeriggio sono andati esauriti in poche ore e oggi ne sono stati messi a disposizione altri 500 (leggi l’articolo). Sono molti quelli che hanno escogitato anticipi di orari, tagli di portate e persino fughe strategiche pur di essere presenti.
Lo spareggio tra i biancorossi e la squadra pesarese che, sembrava in un primo momento dovesse svolgersi domenica scorsa, è stato rinviato, con non poche difficoltà organizzative, a domenica 11 maggio. La seconda domenica di maggio, oltre ad essere il giorno della festa della mamma, ma questo al calcio poco importa, è per la maggior parte delle parrocchie di Macerata, da sempre, il giorno delle prime comunioni. Eventi che a poche ore dall’elezione di papa Leone XIV assumono per i fedeli religiosi un significato ancora più profondo.

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Domenica saranno interessate dalla Prima Comunione le parrocchie dell’Immacolata, del Buon Pastore di Collevario, della Madonna della Pace, del Santissimo Sacramento e di Villa Potenza. Il tutto per un totale di poco meno di un centinaio di comunicandi e comunicande. Ponendo per ognuno di loro una media di trenta invitati si arriva a quota tremila persone richiamate a festeggiare e potenzialmente impossibilitate a raggiungere lo stadio Del Conero di Ancona per le 16,30, ora in cui è fissato il fischio d’inizio. Un orario abbastanza agevole che consente anche una passeggiata o un gustoso pisolino della domenica pomeriggio ma che è proibitivo per chi è seduto al tavolo di un ristorante in attesa della successiva portata e dell’agognata torta, prima del caffè.
Ci sono papà di piccoli comunicandi che hanno chiesto di tagliare almeno un primo piatto per accelerare o che hanno pensato di trasferire la festa più vicina allo stadio e chi ha sperato fino all’ultimo un ulteriore rinvio o ritardo della partita. A quanto pare però, questo non ha fermato gli sportivi, che hanno aderito numerosi all’evento calcistico.

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D’altronde anche la storia racconta come nell’antichità, la commistione tra lo sport e la religione era tutt’altro che insolita. Basti pensare che i giochi olimpici erano una cerimonia religiosa, tanto che la statua di Giove era al centro del quadrilatero sacro di Olimpia. Anche in Messico si praticavano giochi con la palla che rappresentavano delle cerimonie religiose. Perché non ritornare alle origini combinando la fede calcistica e quella religiosa? Cerimonia per la prima comunione di mattina, pranzo in versione ridotta e torta al sacco per poi trasferirsi ad Ancona a tifare. Un buon compromesso che probabilmente molti hanno messo in atto. In alternativa restano fughe, camuffamenti e stratagemmi, ma ricordate che Dio e Dio Pallone vi guardano.

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