«Hanno vietato di eseguire “Bella ciao”,
il vicesindaco la reputa non sobria»

SAN SEVERINO - A denunciare l'accaduto Alessandra Aronne, consigliera comunale di minoranza e presidente del corpo bandistico F. Adriani: «Bianconi ha chiesto al maestro di suonare esclusivamente l'Inno d'Italia e il Silenzio alla deposizione della corona». Nonostante il divieto, verso la fine della cerimonia, i presenti hanno intonato spontaneamente il canto

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25-aprile-San-Severino-2-650x421di Monia Orazi

«A San Severino è stato chiesto alla banda cittadina di non eseguire “Bella Ciao” in musica, alla commemorazione dell’80esimo anniversario della Liberazione», a denunciare l’accaduto è stata Alessandra Aronne, consigliera comunale di minoranza e presidente del corpo bandistico F. Adriani, che ha espresso il proprio dissenso: «Oggi molte amministrazioni tra cui quella della mia ridente cittadina hanno impedito l’esecuzione di “Bella Ciao” reputandola non consona, non sobria, a differenza dell’Inno di Mameli. È stato chiesto, prima del corteo, dal vicesindaco al maestro della banda, di suonare esclusivamente l’Inno d’Italia e il Silenzio alla deposizione della corona».

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Alessandra Aronne

La commemorazione dell’anniversario della Liberazione si è svolta questa mattina al monumento alla Resistenza in viale Mazzini, ma la banda cittadina non ha potuto eseguire il celebre canto partigiano. I musicisti hanno suonato l’inno di Mameli. La consigliera ha voluto ricordare l’importanza storica del canto partigiano: «Vorrei ricordare che la Repubblica ha riconosciuto definitivamente il testo del “Canto degli italiani” di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale proprio inno nazionale solo con la legge 4 dicembre 2017. Senza Bella Ciao, niente Repubblica e Inno di Mameli».

Secondo quanto riferito, la mancata esecuzione chiesta dal vicesindaco Vanna Bianconi sarebbe stata motivata dal lutto nazionale, per la morte del Santo Padre, che imponeva di celebrare la ricorrenza con sobrietà. A Papa Francesco è stato dedicato un minuto di silenzio. A ricordare i valori della Resistenza le parole di Donella Bellabarba, presidente Anpi. Nonostante il divieto, verso la fine della cerimonia, i presenti hanno intonato spontaneamente a voce “Bella Ciao”, cantandola senza musica.

Ecco il commento di Giovanni Chiarella, segretario comunale del Pd: «Il canto è sempre libero ed infatti è esploso ugualmente dal cuore e dalla voce dei presenti, nonostante i divieti dei nostri amministratori miopi e solitamente tutt’altro che sobri nei loro atteggiamenti. Per non parlare poi di quelli che non si fanno mai vedere alle celebrazioni del 25 Aprile, ma che magari sono in prima fila quando si tratta di inaugurare un negozio o presenziare ad una sagra di paese. Resistiamo anche per questo».

Nella nota comunale sono riportate le parole del vicesindaco Vanna Bianconi. Subito dopo aver portato il saluto dell’amministrazione comunale, con il sindaco impegnato nelle celebrazioni provinciali che quest’anno sono state ospitate a Tolentino, Bianconi ha chiesto un minuto di silenzio e raccoglimento in memoria di Papa Francesco, sottolineando il suo impegno per la pace e gli emarginati. Poi il focus del suo intervento si è spostato sui giovani e sui giovanissimi presenti insieme a una rappresentanza del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, protagonisti con il baby sindaco di un “importante esercizio democratico”. È a loro, e a tutti i presenti, che Bianconi ha posto una domanda chiave: «Quale futuro desideriamo? Quale antifascismo vogliamo vivere?». E di seguito la risposta: «Un futuro di resistenza alla violenza ovunque essa si manifesti, un futuro di democrazia e di ascolto che è antidoto alla violenza che opprime, un futuro non di individui ma di comunità. Essere antifascisti oggi – è la strada che ha indicato il vice sindaco ai giovani – è coltivare il desiderio di lottare per questo futuro. E questo futuro ci chiede passione. Ci chiede generosità. Ci chiede di educarci a vedere il bene dove c’è». Infine l’appello a non voltarsi dall’altra parte a riconoscersi e unirsi nei valori sanciti dalla Costituzione, nata proprio da quel 25 aprile 1945, e figlia della Resistenza.

Il 25 Aprile a San Severino, minuto di silenzio per Papa Francesco



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