L’ex ospedale psichiatrico
di Luca Patrassi
Piccoli gesti, grandi segnali. Piccoli gesti che mancano da tempo e rischiano di cancellare quanto di grande era stato realizzato secoli fa da personaggi illuminati e mantenuto da amministratori attenti. Attenti a conservare il bello che c’era negli spazi dell’allora ospedale psichiatrico provinciale ed ora terra di confine, non contesa.
Un po’ di proprietà della Ast che utilizza alcuni spazi e sembra avere abbandonato al suo destino l’edificio principale del complesso di Santa Croce, un po’ di Unimc che realizza operazioni immobiliari e impiantistiche un po’ più indietro. In mezzo c’è un patrimonio immobiliare e di verde pubblico che sembra essersi arreso all’incuria. Basta farsi un giro per le varie stradine tra l’edificio principale, il distretto, il deposito farmaceutico e l’uscita.
La manutenzione lascia a desiderare, per usare un eufemismo e anche dove si interviene c’è l’impressione che non si presti l’attenzione dovuta. Le canaline realizzate per far defluire l’acqua sono un pallido ricordo, piene di terra consolidatasi nel tempo: in un tratto poi c’è stato anche il colpo di genio, ci hanno messo sopra un bel getto di catrame.
Così magari si allaga meglio la parte sottostante. Peraltro, cosa accade in un’area dove vengono avvistati cinghiali e di recente si è dovuto organizzare una battuta di caccia per eliminarne alcuni? L’edificio sede della Farmacia territoriale ospita nidi di piccioni: si è tentato di risolvere il problema con le grate di protezione che però sono state posizionate in modo tale da consentire comunque lo stazionamento dei volatili con tanto di nidi.
Un nido
A terra il guano è ben visibile ed è probabilmente questo uno dei fattori di richiamo dei cinghiali. Annotazione: il servizio in questione è quello che eroga servizi alle persone fragili, ai disabili. Farli andare in un posto raggiungibile a stento in auto ed anche sporco non sembra una linea di indirizzo condivisibile. Ultima questione ma non per importanza.
Canalina “asfaltata”
Un giro nell’ex Onp permette di vedere lo stato di conservazione di quello che era un parco di assoluto rilievo: nessuno sembra occuparsene, non sembra sotto la forma del mantenimento di un verde formatosi grazie a quanti si sono attivati in tal senso e non sembra nemmeno sotto la forma di prendere in esame una possibile soluzione per salvare un importante polmone verde nel cuore della città. Peraltro in un momento in cui si vanno a realizzare “parchi urbani” nelle estreme periferie della città utilizzando i fondi Pnrr dando l’impressione di curarsi soltanto di spendere senza curarsi del patrimonio che si ha per effetto dell’impegno di tante generazioni di maceratesi. Ed allora si potrebbe ripartire dai piccoli gesti come pulire le caditoie per intercettare l’acqua, mettere bene le protezioni antipiccioni, mantenere il patrimonio arboreo o, almeno, studiare una soluzione per affidare la gestione e la cura a qualche ente interessato.
Sporcizia a terra
Spossessare lo stato di qualsiasi bene. Lincapacità genetica di gestire le cose dovrebbe essere ormai ampiamente riconosciuta. Incuria degrado sciatteria sono sempre collegate a cose direttamente o indirettamente gestite dallo stato
Si trasforma in dormitorio per persone disagiate
Senza considerare la perdita di valore immobiliare che si riflette anche sull'intera zona
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Ma questi sinistroidi in 30 anni come hanno ridotto la nostra città……. bisogna mettere mano ovunque !!
una problematica, quella della conservazione delle strutture pubbliche, che anche nella nostra città è sotto gli occhi di tutti. Invece ci cercare sempre il pretesto per addebitare le responsabilità a questa o a quella parte politica dato è impossibile negare la realtà e la validità delle considerazioni dell’autore dell’articolo facciamo sì che attraverso le pressioni dell’opinione pubblica coloro che sono preposti a tutelare i beni pubblici prendano in seria considerazione lo stato di degrado delle strutture che compongono l’ex ospedale neuropsichiatrico ed includano le stesse in un adeguato piano di ristrutturazione.
Andate a cercare di proposito ogni cosa pur di fare in modo che tutto
vada male, che ci sia sempre un colpevole, mai collaborare per far sì che si possano sistemare i problemi.
Ma basta vedere cosa è l’immobile pagato 1 milione di euro a piediripa in via cluentina, senza scale antincendio…..
Evidentemente ci sono “ragioni” inconfessabili perché i soldi per la maggior parte degli Uffici dell’AST 3 vengono spesi per l’acquisto dell’edificio ex Medstore di Piediripa (circa 1 miliardo?) e soprattutto perché da circa un decennio, per altri Uffici sanitari, si paga un affitto di centinaia di migliaia di euro l’anno per l’affitto di locali di una proprietà privata, sempre a Piediripa, dopo che l’ex ONP, allora sede dell’ASL maceratese, fu abbandonato a causa delle conseguenze del terremoto (si dice, peraltro, con una inagibilità solo parziale ed aggiustabile con pochi centinaia di milioni di euro) e trasferita, appunto, a Piediripa, con un costo annuo che, appunto, (sempre si dice) supera i duecento mila euro l’anno.
I proprietari di quei locali, che erano sfitti da numerosi anni, sembra abbiano ormai le mani letteralmente consumate per quanto se le sono fregate e continuino a farlo!)
Il silenzio delle Amministrazioni comunali (sia di sx che di dx) su questo scandaloso abbandono di un edificio monumentale storico, unico nel suo genere, è un tipico esempio della totale incapacità dei nostri amministratori di valorizzare Macerata.