Tari non versata, Ciarapica:
«Costituiti per difendere la città,
non persecuzione politica»

CIVITANOVA - Dopo l'assoluzione di Silenzi e Corvatta, il sindaco rivendica la scelta di costituire il Comune parte civile nei due gradi di giudizio della Corte dei Conti: «Già recuperati 200mila euro, agire era un atto dovuto per tutelare gli interessi di tutti». Ieri l'ex vicesindaco aveva parlato di «ostinazione vendicativa e persecutoria» da parte della giunta

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Gli uffici della Civita.s

«Costituirsi in giudizio nel processo non è stata una scelta politica o addirittura una persecuzione, ma una risoluzione per salvaguardare l’interesse della città».

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Il sindaco Fabrizio Ciarapica

Il sindaco Fabrizio Ciarapica non attende neanche 24 ore dalla sentenza che ha assolto l’ex sindaco Tommaso Corvatta e l’ex assessore al bilancio Giulio Silenzi per replicare a quanto commentato ieri da quest’ultimo a seguito del pronunciamento della seconda sessione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti di Roma che ha prosciolto completamente dalle accuse i due ex amministratori.

La vicenda, come riportato ieri, riguardava l’indagine legata al mancato versamento da parte dell’Asur di 404 mila euro dovuti alla Civita.s la società di riscossione tributi, per la Tari di alcuni anni dal 2006 al 2011 e per la quale sono stati condannati invece l’ex presidente Civita.s Alessandro Brandoni e l’ex dirigente del settore finanza Marco Passarelli.

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Giulio Silenzi

A commento della sentenza Giulio Silenzi ha ricordato come quel processo sia nato sulla base di esposti anonimi e come proprio Ciarapica, allora leader dell’opposizione e candidato sindaco nel 2017 fece emergere la questione e, una volta eletto, fece costituire il comune parte civile al processo. Il tribunale, col pronunciamento di ieri ha condannato il comune al pagamento delle spese legali.

«La cosa peggiore che Civitanova abbia mai avuto sono cinque anni di amministrazione Corvatta/Silenzi. Insieme detengono il record di somme perse per la città, insieme al titolo, certificato dal voto, di scelte scellerate che hanno fortemente danneggiato Civitanova – dice Ciarapica – Il Comune  si è costituito parte civile nel processo non per scelta politica, come vuol far credere Silenzi, invocando addirittura la persecuzione, ma per salvaguardare l’interesse di tutta Civitanova. Anche se Silenzi omette volontariamente di dirlo, è stata la Procura e la Corte dei Conti ad avviare le indagini. Quindi, per il Comune si è trattato di un atto dovuto: di fronte ad un danno erariale, abbiamo cercato, su consiglio legale, di recuperare quei soldi, risorse che avrebbero potuto alleviare le difficoltà di molte famiglie e imprese. Davanti a una situazione che danneggiava la nostra comunità sarebbe stato irresponsabile non fare nulla».

Ciarapica replica anche in merito alle spese legali sostenute dal Comune per costituirsi sia in primo grado che in appello: «Silenzi enfatizza le spese legali, dimentica volutamente un aspetto fondamentale. Grazie alla decisione di costituirci parte civile, il Comune ha comunque recuperato 200mila euro da chi è già stato condannato. Ma non finisce qui. Per la restante parte, pari a circa 300mila euro, stiamo agendo nelle sedi legali competenti per assicurarci che il Comune ottenga il rimborso che gli spetta. Questi sono i fatti che Silenzi preferisce ignorare per continuare a diffondere una narrativa da vincitore, il cui finale non è stato ancora scritto. La Procura, infatti, potrebbe decidere di fare ricorso in Cassazione, ma ciò non cambia il fatto che noi abbiamo agito con responsabilità. E aggiungo, siamo uno dei pochi casi in cui un’amministrazione pubblica si è impegnata con determinazione per recuperare somme dovute alla cittadinanza, dimostrando concretamente il rispetto per i cittadini e per le risorse pubbliche».

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