di Pierpaolo Flammini
Ci sarebbe un vero e proprio regolamento di conti all’origine degli episodi di violenza avvenuti all’alba di questa mattina a San Benedetto, con un bilancio pesantissimo di un giovane morto, un altro gravemente ferito e ricoverato in eliambulanza all’ospedale di Torrette ad Ancona. Altri due soggetti sono rimasti feriti ma in maniera leggera e si trovano all’ospedale Madonna del Soccorso. Altri potrebbero aver rinunciato alle cure mediche per timore di essere identificati.
I carabinieri sono al lavoro per ricostruire i fatti, ma in base a quanto trapela, si sarebbero fronteggiati, per motivi ancora ignoti, due gruppi, uno di Grottammare e uno di Giulianova, composti da giovani di origini nordafricane, alcuni di seconda generazione, ossia nati in Italia e in possesso della cittadinanza italiana, tra cui il 24enne morto che risiedeva a Giulianova. Tutti sono stati colpiti con arma da taglio.
I due gruppi si sono presi in una discoteca sul lungomare nord di San Benedetto dove sono stati cacciati fuori dal personale addetto.
Ed è all’esterno che c’è stato il primo regolamento di conti. Il 24enne di origini nordafricane deceduto e un amico stavano andando verso l’auto di uno dei due, forse per prendere qualcosa per difendersi, ma sono stati feriti a colpi di coltello. Il 24enne è morto nonostante i tentativi di rianimarlo posti in essere dai sanitari del 118; l’altro ha raggiunto autonomamente la sua abitazione ma, resosi conto che la ferita era grave, ha fatto ricorso alle cure dei sanitari che hanno disposto il suo trasferimento in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette ad Ancona.
Intanto, dopo il sopralluogo del procuratore di Ascoli Umberto Monti, del comandante provinciale dei carabinieri Domenico Barone e del medico legale, la salma è stata rimossa e trasferita all’obitorio dell’ospedale di San Benedetto. Proseguono gli accertamenti del reparto scientifico del comando provinciale dei Carabinieri di Ascoli e della stazione di San Benedetto.
In attesa della tappa della Tirreno-Adriatico è stata annullata la pedalata dei bambini che doveva avvenire alle 9.30 in attesa dei ciclisti in gara.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Non c’è mai stata tanta criminalità come negli ultimi anni a causa di un aumento non solo di immigrati irregolari ma anche di cittadinanza italiana acquisita che non si integreranno mai creando solo problemi di convivenza.
c’è da avere paura ad uscire di casa!! più che altro devono stare molto attenti i nostri giovani che frequentano locali…le faide tra paesi ci sono sempre state..l’alcool ed “altro” non aiuta di certo…ed ecco che esplode la bomba!! ma a prendersi a colpi di machete ce ne passa da una “semplice” scazzottata…povera Italia
…e già, la seconda generazione, o…degenerazione!!? gv
Due cose: la prima, occorre garantire la libertà di movimento e di intervento delle Forze dell’Ordine, permettendo loro di intervenire con metodi adatti a fare capire ai criminali che la pacchia è finita e che prima dei loro diritti esistono quelli dei cittadini pacifici. I cui diritti vengono prima di quelli di chi si pone al di fuori del convivere civile. Soprattutto quando ci vanno di mezzo innocenti cittadini.
La seconda: che il futuro che ci si prospetta è di confusione mentale, soprattutto dell’intera casta politica, che dovrebbe pensare prima al disordine nel territorio nazionale, invece di cercare di mettere ordine al casino che gli inutili governi di una Europa ancora disunita e in contrasti reciproci, adesso ci vuole porre il problema di un esercito europeo, costoso, mentre abbiamo grossi problemi economici e finanziari interni. Mentre sarebbe da organizzare una specie di “guardia nazionale”, che potrebbe garantirci una difesa interna, qualora (per interessi esterni potenti) mettessero in modo gruppi di commando formati dai tanti delinquenti di colore che vivacchiamo oggi in Italia in forma criminale… Ho saputo che a Roma a Stazione Termini è operante un gruppo di militari italiani facenti parte della Nato. Quindi, l’ordine pubblico necessita oggi di tale intervento.
L’esempio Traini è una prova di come potrebbe avvenire un attacco terroristico. E qui siamo in presenza di una sola persona. Con quattro individui armati di AK47, reperibile, di quali e di quante forze avremmo bisogno per neutralizzarli? Ricordo che i mercenari del 5 Commando in Congo, due volte nella settimana si addestravano al poligono di tiro nelle tre posizioni. Non mi sembra che polizia e carabinieri si addestrino convenientemente al fuoco.