Sulla sanità un Consiglio fiume
«Al Covid hospital il centro Alzheimer,
stiamo trattando col Comune»

CIVITANOVA - Aula affollatissima ieri sera per la seduta aperta con il governatore Francesco Acquaroli e l'assessore Filippo Saltamartini. Hanno partecipato anche i vertici dell'Ast e tra il pubblico sono intervenuti associazioni, sindacati e Ordine dei medici. Dalle strutture sanitarie ai tempi d'attesa, passando per la carenza di medici e gli atenei privati, sono stati molti i temi discussi. La Regione ha difeso quanto fatto finora e per l'ex fiera è stato confermato quanto anticipato da Cronache Maceratesi: «Abbiamo le risorse per farlo». Critiche dall'opposizione. A chi ha sottolineato l'impossibilità di avere il diritto all'aborto con la rsu 486, l'assessore regionale ha risposto: «La scelta se chirurgica o meno è sanitaria, certo da cattolico e liberale per me alla ottava settimana, sentire un cuoricino che batte qualche problema dovrebbe sollevarlo». Sulle aggressioni al pronto soccorso il dg Alessandro Marini ha assicurato: «Verranno installate telecamere a giorni e saranno collegate con le centrali operative, il rischio zero però non esiste, il clima da far west non aiuta»

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La sala consiliare gremita per il consiglio comunale aperto sulla sanità

di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)

«Cosa fare del Covid hospital? Abbiamo le disponibilità finanziarie e le risorse per fare un centro per l’Alzheimer ed è in corso una interlocuzione con il Comune». L’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini conferma quanto anticipato mesi fa da Cronache maceratesi sul futuro dell’ex fiera di Civitanova.

Lo fa durante una seduta fiume del consiglio comunale aperto sulla sanità che si è svolto ieri sera. Affollatissima l’aula consiliare, con le associazioni del settore socio sanitario chiamate a rendere pubbliche le esigenze e le criticità del settore. Una decina gli interventi delle associazioni e di alcuni privati cittadini. E c’è stato modo per discutere, seppur superficialmente di diverse questioni: dalle nuove strutture di edilizia sanitaria alle aggressioni al personale medico ed infermieristico, dalla carenza di personale medico, alle università private (Link University), dai tempi di attesa per le prestazione diagnostiche fino ad aspetti come la carenza del personale e dell’efficacia delle strutture Umee, fino all’obiezione dei medici rispetto ad aborto ed Rsu. Si è parlato anche di ospedale di Civitanova ovviamente del nuovo piano aziendale, anche se non raramente il dibattito ha preso più una piega politica, con rimpalli di responsabilità al precedente governo regionale per la situazione attuale.

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L’intervento del sindaco Fabrizio Ciarapica

A Civitanova sono arrivati il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, il nuovo dirigente dell’Ast Alessandro Marini e sono stati programmati anche gli interventi dei tecnici Sandro Goffi e Aldo Salvi, sottosegretario alla presidenza della Regione.

Ad aprire il sindaco Fabrizio Ciarapica nell’aula gremita, dove anche la maggioranza stavolta non ha fatto mancare il numero legale, come successo a dicembre quando tra le fila della stessa maggioranza erano numerose le assenze.

«E’ una grande opportunità per tutti noi per parlare con soggetti istituzionali e tecnici e discutere su un tema che sta a cuore a tutta la città – ha detto il primo cittadino – La Regione Marche in questi anni ha fatto molti sacrifici in ambito sanitario e oggi abbiamo una legge che ha consentito di poter discutere col territorio l’atto aziendale. E’ un cambiamento epocale».

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GLI INTERVENTI DEL PUBBLICO – Tra le associazioni che hanno lanciato temi per il confronto, l’Ordine dei medici con il segretario Sauro Buongarzone, l’associazione Attivamente Alzheimer con Anna Elisa Melappioni che ha ribadito come il numero di casi a Civitanova sia arrivato a 1000 e segnalando la necessità di una presa in carico dei pazienti in una struttura. E poi ancora l’Azienda di servizi alla persona Paolo Ricci (per il Centro per l’autismo), Noi allergici, il Comitato pro ospedali pubblici con Beatrice Marinelli che ha riportato i dati del rapporto Gimbe: «Qui c’è il 10% in più di abbandono delle cure, vanno riaperti i 13 ospedali chiusi nel 2015», per i sindacati la Uil con Marcello Evangelista.  Intervenuto anche Paolo Squadroni di Nova Urbs che ha posto l’accento sull’inquinamento del basso bacino del Chienti e la sua connessione con danni alla salute.

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Mirella Paglialunga

LE VOCI DAL CONSIGLIO – E’ stata poi la volta dei consiglieri comunali con interventi di Mirella Paglialunga (Per Civitanova) che ha apportato nel dibattito la questione delle Umee, le unità multidisciplinare dell’età evolutiva necessarie per la presa in carico di bambini e bambine con disturbi dell’apprendimento e per il sostegno scolastico: «1911 minori con disturbi di apprendimento e disabilità sono in attesa valutazione con tempi di attesa fino a 5 anni e questo impedisce la rapida attivazione di interventi educativi e riabilitativi necessari in età evolutiva e del sostegno scolastico. Il servizio a Civitanova pur essendo più veloce non può prendere in carico la riabilitazione ad esempio logopedica perché mancano figure fondamentali».

Segnalato invece da Francesco Micucci del Pd il problema della guarda medica e il dirottamento delle tecnologie del Covid hospital fuori dall’area di Civitanova, come stato per la famosa Tac finita a Recanati e chiedendo esplicitamente il ritorno del Covid hospital alla sua funzione originaria di fiera.

Elisabetta Giorgini di Dipende da noi in un intervento fra l’ironico e il sarcastico ha ringraziato la giunta regionale per «i successi sanitari ottenuti» sollecitando la Regione ad intervenire in particolare nei confronti dei servizi per i minori disabili.  Tra le fila della maggioranza a prendere la parola è stato il consigliere Roberto Pantella di Fratelli d’Italia che ha sottolineato le responsabilità dei precedenti governi: «Con il Dm 70 si sono persi 900 posti letto e 11 piccoli ospedali. Chi dice che la sanità è peggiorata dovrebbe ricordare che erano loro i responsabili di quel peggioramento. Micucci oggi parla della tac di Recanati ma non era così sollecito quando la tac di Civitanova non funzionava e i pazienti venivano trasferiti a Macerata».

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Alessandro Marini direttore Ast Macerata e Daniela Corsi direttrice sanitaria

I TECNICI – E’ stata poi la volta dei tecnici: il nuovo direttore dell’Ast Alessandro Marini ha sottolineato la conformazione dell’area di competenza e quanti e quali servizi sono presenti. E come la nomenclatura, da zona 8, ad area vasta 3 fino ad oggi Ast Macerata implichino anche un cambio di esigenze del servizio: «Noi abbiamo una organizzazione di 715 posti letto, tre ospedali di primo livello e uno di base e 4 ospedali di comunità. Strutture anche della sanità convenzionata e sono eccellenze regionali, siamo in una fase di passaggio, ma c’è un trend di crescita. Su Civitanova sono presenti 21 punti di erogazione sanitaria. E’ stata fatta la procedura per l’acquisto di una nuova Tac per 450mila euro ed è in fase di costruzione la casa di comunità e residenza protetta, ed è partito anche il cantiere per la nuova palazzina dell’emergenza per un valore di oltre 23milioni di euro».

Marini interviene anche sull’emergenza legata alle aggressioni al pronto soccorso: «Verranno installate telecamere a giorni – dice Marini – e verranno collegate con le centrali operative, il rischio zero però non esiste, il clima da far west non aiuta».

Nando Goffi ha illustrato invece il nuovo progetto della nuova ala di emergenza, 6000 metri quadrati di fianco al pronto soccorso per un valore di 23 milioni di euro come illustrato in precedenza, mentre Aldo Salvi ha evidenziato come in questo territorio vi siano «i ricoveri più bassi della regione e richieste di prestazioni ambulatoriali più basse, segnale di una buona gestione delle risorse».

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L’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini

LA REGIONE – Titolo a parte merita l’intervento dell’assessore regionale Saltamartini che ieri con forza ha ribadito la bontà del progetto di riorganizzazione delle aziende sanitarie, respingendo al mittente le accuse di cattiva gestione con veemenza oratoria. Forse più un comizio che un’assemblea istituzionale. Saltamartini ha anche offerto alcune anticipazioni importanti sul futuro del Covid hospital e rispondendo all’associazione Civita Svolta che denunciava l’impossibilità di avere il diritto all’aborto con la rsu 486 ha sottolineato: «La scelta se chirurgica o con la rsu è sanitaria, certo da cattolico e liberale per me alla ottava settimana, sentire un cuoricino che batte qualche problema dovrebbe sollevarlo».

Ma tornando alla sanità Saltamartini puntualizza con forza come tutti i problemi di oggi, dalla carenza dei medici all’assenza di studenti di medicina derivano dalla mancata programmazione passata: «Il diritto alla salute esiste se viene finanziato, dal 2012 al 2020 i governi di centrosinistra hanno tolto dalla sanità 37 miliardi e dal 2020 ad oggi la sanità è stata rifinanziata con 135.5 miliardi.  Non abbiamo medici perché per formare un medico ci vogliono 10 anni. I medici che entrano nel 2025 sono stati decisi nel 2015 quando si scelse di formare 10 mila medici, di cui solo 6mila specializzati, ma 16mila ne vanno in pensione. Avevamo promesso di potenziare l’ospedale di Civitanova e lo stiamo facendo, con il nuovo polo dell’emergenza, con la casa della comunità, realizzeremo anche il piano intonso dell’ospedale per farci ambulatori».

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Garantisce poi anche di avere già i finanziamenti e le risorse per trasformare il Covid hospital in centro per l’Alzheimer: «Ci sono le disponibilità finanziarie e abbiamo le risorse per fare il centro per Alzheimer – aggiunge – È un’ interlocuzione da fare col comune di Civitanova. Per questo non accetto chi dice che la sanità è peggiorata. Siamo regione benchmark per i livelli essenziali, siamo fra le prime cinque in Italia, eroghiamo 1 milione di prestazioni, ne garantiamo il 96%, 960mila euro, sono il 4% quelle non erogate, sono 40mila, capisco, ma la barzelletta che viene raccontata che non eroghiamo prestazioni lede l’immagine della regione e questo non lo permetto, se 40 mila marchigiani devono pagarsi la visita oculistica non si può denigrare un sistema che paga cure oncologiche ad una persona anche per un milione di euro».

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Il Governatore delle Marche Francesco Acquaroli

A chiudere il consiglio il presidente Francesco Acquaroli: «la sanità è stata depotenziata per una volontà politica precisa che consegna oggi un quadro preoccupante», ha esordito. Il governatore delle Marche ha replicato, come già fatto anche in altre occasione come l’autorizzazione all’università privata della Link University sia «un parere non vincolante ma è il Ministero che autorizza. E il parere è stato espresso su base tecnica e non politica».

Acquaroli ha poi risposto punto punto alle problematiche sollevate dalle associazioni sottolineando le decisioni prese con l’atto aziendale e con la definizione che assegna una personalità giuridica alle aziende. Ha anticipato poi che quanto fatto in ambito sanitario verrà replicato anche su quello socio assistenziale: «Su temi come Alzheimer e demenze verrà fatto un piano del fabbisogno e sulla base di quel piano si inizierà una nuova procedura. Il nuovo fabbisogno nell’ambito socio sanitario verrà approvato la prossima settimana, c’è una domanda che sta scoppiando per anziani, giovani, demenze e Alzheimer e che si scarica su un sistema in sofferenza».

Infine Acquaroli ha portato i dati Agenas a testimonianza della bontà dell’operato della giunta: «La classifica Gimbe è curiosa, si basa su un sondaggio che analizza le persone che rinunciano alle cure, ma se siamo tra le prime cinque regioni sui livelli assistenziali e lo dice Agenas su dati ufficiali, non sulla base di un sondaggio»

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Il direttore Ast Macerata Alessandro Marini

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Aldo Salvi sottosegretario alla presidenza della regione Marche

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Da sinistra Fabrizio Ciarapica sindaco di Civitanova, Francesco Acquaroli presidente della regione Marche, Aldo Salvi sottosegretario alla presidenza della regione e l’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini

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Francesco Acquaroli con il consigliere Roberto Pantella

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