John McCourt e Graziano Leoni, rettori rispettivamente di Unimc e Unicam
«L’insediamento di un ateneo privato può compromettere la sostenibilità e la coesione del sistema universitario pubblico, già gravato dai notevoli tagli alle risorse adottate di recente». Tengono il punto i rettori delle università di Macerata, Camerino, Ancona e Urbino, che si sono riuniti informalmente stamattina per avviare la discussione sul caso Link University e dei tre corsi di laurea che vorrebbe istituire a Fano, Ascoli e Macerata.
Il rettore Gian Luca Gregori dell’Università politecnica delle Marche
«La documentazione è stata inviata alla Conferenza dei rettori delle Università delle Marche solo giovedì – ribadiscono i rettori in una nota – ribadiamo con fermezza l’importanza di garantire un’istruzione universitaria di alta qualità. Ogni nuova iniziativa formativa deve essere valutata in modo rigoroso, considerando le reali necessità del territorio, il valore formativo e la sostenibilità economica e accademica.
È essenziale evitare dinamiche che potrebbero indebolire l’ecosistema formativo esistente, pilastro fondamentale per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della nostra regione. Nei prossimi giorni, sarà convocata una riunione ufficiale della Conferenza dei rettori per esprimere il parere motivato richiesto ai fini di un eventuale accreditamento dei nuovi corsi di laurea».
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Francesco Acquaroli , come riportato da un giornale, auspica che le UNIVERSITÀ MARCHIGIANE collaborino con la Link University. La cosa veramente importante è che le UNIVERSITÀ MARCHIGIANE NON forniscano spazi e docenti, perché la necessità di implementare il numero di medici si ottiene POTENZIANDO le università, creando i presupposti per accogliere un numero maggiore di studenti nelle università pubbliche, E NON TAGLIANDO LORO I FONDI come è stato fatto. Auspico che i Magnifici Rettori non si calino le braghe davanti a promesse o altro e che mantengano fermo il loro NO
I Magnifici Rettori conoscono che cosa vuol dire la parola unità, quindi sarebbe logico e auspicabile che la utilizzino x il bene dei cittadini.
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Le università italiane divennero completamente statali con la riforma Gentile del 1923, che riorganizzò l’intero sistema educativo italiano, mettendo le università sotto la diretta supervisione dello Stato.
L’alta qualità dell’Università pubblica è relativa:
https://x.com/ChanceGardiner/status/1888380715928092944/photo/1
Ma è ovvio che suddetta operazione sia a fini speculativi e non per il bene della comunità studentesca.
si veda la voce “controversie”: https://it.wikipedia.org/wiki/Universit%C3%A0_degli_Studi_Link
Potenziare le Università pubbliche, non regalare corsie preferenziali a chi vuole solo far soldi. E’ chiaramente un’operazione commerciale che andrà a premiare qualche cittadina con amicizie politiche (magari sulla costa?), che avrà così i benefici economici che porta una istituzione del genere, vedi alloggi in affitto, locali commerciali, ecc. ecc.