Uno sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nelle gestioni attuali del Servizio Idrico Integrato (aziende Assm, Assem, Astea, Apm, Atac, Valli Varanensi, Acquambiente Marche, Si Marche, Unidra, Cma) per l’intera giornata lavorativa del 28 febbraio e una manifestazione provinciale alle 9,30 in piazza Cesare Battisti a Macerata.
A proclamarli le organizzazioni sindacali in una nota firmata da Rocco Gravina (Cgil), Daniele Principi (Cisl), Sergio Crucianelli (Uil), Andrea Coppari (Filctem Cgil), Giuliano Caracini (Femca), Dalverio Dafne (Flaei Cisl) e Manuel Broglia (Uiltec Uil).
I sindacati hanno preso la decisione «vista la situazione relativa al futuro del Servizio Idrico Integrato del nostro territorio ed al sempre più concreto rischio di privatizzazione, a seguito delle assemblee aziendali e territoriali tenute nelle scorse settimane e dell’apertura dello stato di agitazione nelle aziende attualmente operative».
Le iniziative si inseriscono «nella vertenza complessiva aperta ormai da due anni, visto che siamo giunti a pochi mesi dalla scadenza delle attuali concessioni ed ancora non esiste alcun impegno concreto dell’assemblea dei sindaci dell’Aato3 finalizzato alla costruzione del soggetto unico necessario al mantenimento in house del servizio idrico integrato. Tale inaccettabile stallo continua a preoccupare enormemente lavoratori e cittadini – concludono i sindacati – e dopo mesi di annunci e parole a cui non sono seguiti i fatti necessari oggi gli stessi decidono di incrociare le braccia e scendere in piazza per far sentire le ragioni di chi non si rassegna a svendere al privato il bene più prezioso per la collettività».
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Se questi sono i sindacati che difendono i loro iscritti dalle tasse truffa che ormai ne abbiamo l’imbarazzo della scelta imposte dai governi centrali, territoriali e locali per ingrandire i carrozzoni politici parassitari utili solo ai politici disonesti e raccatta volti, stiamo proprio sulla strada giusta per l’uguaglianza sociale.
Ma fate sciopero per togliere tutti quei balzelli che ci sono sulle bollette? E per lo stallo tutti in stalla.
L’acqua attualmente è privata, è l’unico bene fondamentale pubblico che non ha bisogno di alcuna gestione. Se i sindacati vogliono rappresentare i loro iscritti e le persone che non hanno santi in paradiso per potersi difendere dalle leggi politiche che sono il contrario di quelle Costituzionali, lo sciopero lo dovrebbero indire per cacciare tutte le privatizzazioni. io penso che l’acqua tornerà pubblica se per le
grandi condutture che portano l’acqua nei vari comuni: ad interessarsi sia il Genio Civile e per i servizi locali siano i sindaci come è stato sempre. E per i costi di acquedotti, fognature e depuratori: chi le tasse le paga non può pagare due volte visto che le tasse si devono pagare solo esclusivamente per partecipare alle spese pubbliche e non per sostenere i carrozzoni politici parassitari.