«La Regione ha detto sì all’università privata,
è chiaro il disegno di Acquaroli:
indebolire gli atenei pubblici marchigiani»

CASO - E' stato un post del leghista Mirko Carloni a svelare il parere positivo sul progetto della Link University di istituire corsi di Medicina e Odontoiatria, che già aveva generato una levata di scudi di rettori, prof e sindacati. Duro il commento del Pd con Anna Casini e Irene Manzi: «E' sconcertante, la decisione va rivista». Da Palazzo Raffaello nessuna comunicazione ufficiale

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Il post di Carloni

«La Regione ha espresso parere favorevole sul percorso di autorizzazione dei corsi di Laurea magistrale da parte della Link Campus University». Ad annunciarlo è la capogruppo del Pd Marche, Anna Casini.

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Anna Casini

Dalla Regione, in realtà non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale sull’istituzione di questa università privata che già aveva scatenato la levata di scudi dei quattro rettori delle Marche delle università pubbliche di Macerata, Camerino, Urbino e Politecnica di Ancona. E non solo, perché a chiedere un tavolo istituzionale erano stati anche prof, studenti, sindacati e forze di opposizione. Insomma, una sorta di protesta generale a cui la Regione sembra aver girato le spalle.

E infatti la notizia dell’ok all’istituzione della Link University a Fano è arrivata stamattina, ma non per vie ufficiali da Palazzo Raffaello, ma da un post dell’ex assessore e ora deputato leghista Mirko Carloni che ha scritto: «Desidero ringraziare il presidente Francesco Acquaroli e il vice Filippo Saltamartini per il parere favorevole espresso sul percorso di autorizzazione del corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia a Fano da parte della Link Campus University, grazie alla quale, gli studenti marchigiani potranno studiare medicina senza essere costretti ad abbandonare le Marche».

«La giunta Acquaroli – attacca Casini – dimostra la sua totale indifferenza verso il sistema universitario pubblico marchigiano e la sua qualità. Nonostante la contrarietà di studenti, insegnanti e rettori, Acquaroli ha scelto di sostenere l’insediamento della Link Campus University, un ateneo privato che intende attivare corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria nelle Marche, senza alcun coinvolgimento delle università pubbliche del territorio. I vertici degli atenei marchigiani hanno espresso chiaramente il loro dissenso, sottolineando come questa operazione rischi di compromettere la sostenibilità di un sistema che vede pesanti tagli del governo Meloni con ripercussioni gravissime proprio per le Marche. Ma la destra regionale, invece di ascoltare chi lavora ogni giorno nella formazione e nella ricerca, prosegue dritta sulla strada della privatizzazione” prosegue la capogruppo dem. Questa operazione è solo l’ennesimo passo di un disegno più grande della destra: smantellare il sistema pubblico (sanitario, scolastico e universitario) e sostituirlo con soggetti privati accessibili solo a chi può permetterseli. Noi non ci stiamo. Il diritto allo studio e quello alla salute non possono essere svenduti!” dichiara Casini. Chiediamo con forza alla Regione di fare marcia indietro in merito al sostegno alla Link Campus University e di aprire un tavolo con le università pubbliche, i sindacati e le parti sociali per rilanciare il sistema accademico marchigiano pubblico, invece che affossarlo».

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Irene Manzi

«È sconcertante – rincara la deputata dem Irene Manzi – dover apprendere da un post pubblicato sulla pagina del deputato della Lega Mirko Carloni che la Regione Marche ha dato parere favorevole al percorso di autorizzazione della Link Campus University. Un post sui social e nemmeno una comunicazione ufficiale dell’amministrazione regionale. Ribadiamo la nostra preoccupazione per la possibilità che un ateneo privato si inserisca nel percorso formativo marchigiano con due nuovi corsi di Medicina. Una preoccupazione espressa dagli stessi Atenei marchigiani e dalle forze sociali, avvenuta in assenza di un confronto istituzionale reale ed effettivo. Denunciamo da mesi il taglio lineare del Fondo di finanziamento ordinario voluto dalla Ministra Bernini che costerà 10 milioni di euro agli atenei della Regione con una riduzione di oltre il 3% delle risorse disponibili. Un’enormità che mette a rischio il funzionamento delle università marchigiane. Proprio per questo, durante la discussione della legge di bilancio, avevamo rivolto un appello ai colleghi di maggioranza eletti nelle Marche per impegnarsi insieme a tutela degli atenei per recuperare questi tagli e alla Regione per dare un segnale di fronte al rischio che corre del sistema universitario marchigiano. Mi pare chiaro che l’obiettivo della destra sia depotenziare sistema formativo marchigiano pubblico. Una scelta rispetto alla quale esprimiamo tutta la nostra contrarietà».

 

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