Il taglio del nastro
di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)
Noi Moderati lancia la sua sfida nelle Marche con l’apertura della sede a Macerata che rappresenterà un punto di riferimento in vista delle prossime elezioni amministrative regionali e comunali. Obiettivo dare sempre più voce al centro nella coalizione di centrodestra di cui il partito vuol rappresentare appunto l’anima più moderata.
Maurizio Lupi
A tagliare il nastro della sede di via Roma 72 è giunto il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Assieme a lui i vertici del partito, Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo Noi Moderati alla Camera, il consigliere regionale Marco Marinangeli, il coordinatore regionale Tablino Campanelli, il coordinatore provinciale Paolo Perini, il responsabile della comunicazione provinciale Carlo Scheggia, il segretario cittadino Luigi Carelli e il vicesegretario Guido Garufi. «Stamattina il gruppo consiliare di Noi Moderati in Regione, adesso l’apertura di questa nuova sede a Macerata –ha esordito Maurizio Lupi – da qui parte la sfida del nostro partito iniziata dall’adesione al Ppe. Alle elezioni che ci saranno in autunno nelle Marche la lista di Noi Moderati sarà a sostegno del presidente Acquaroli. Vogliamo essere la novità all’interno della coalizione di centrodestra in questa regione, per rafforzare i moderati del centro c’è bisogno della nostra presenza. Ci sono milioni di elettori che non vanno a votare e che sono moderati e responsabili, hanno bisogno di una politica che torni a guardare il bene comune con serietà e concretezza».
Folta la presenza di simpatizzanti e anche di rappresentanti di altri partiti che sono in coalizione con Noi Moderati: tra questi l’assessore comunale Riccardo Sacchi, il consigliere della Lega Aldo Alessandrini, la consigliera del Gruppo misto Sabrina De Padova, ex politici di area come Ivano Tacconi e Paolo Cesanelli, Mauro Giustozzi di Base Popolare. Lupi che ha poi affrontato il tema delle elezioni che si terranno nei prossimi mesi. «Sulle elezioni comunali ci saremo: il centrodestra in tutte le elezioni si è presentato unito – ha detto – il centro nel centrodestra non è un ospite inatteso: il centro è stato sempre il pilastro in questa coalizione della politica. Non a caso dal 1994 siamo sempre insieme e ci presentiamo così al voto alle politiche ed alle amministrative. La sfida è sempre quella del buon governo, di candidare persone che possano testimoniare un’idea di una politica al servizio del bene della propria comunità e della città. Il lavoro che faremo a Macerata sarà questo: gli amministratori locali sono i primi testimoni di una politica che torna a rappresentare il proprio territorio, le associazioni, una società viva. Si parte dai comuni, dalle amministrazioni locali. Questa sede è una casa, bisogna tornare ai partiti che abbiano un luogo di discussione, di confronto, di accoglienza. Questi anni di leaderismo hanno mostrato che spesso i partiti sono usati come degli autobus dove salire e scendere. Per questo la sede è un punto importante per Noi Moderati: non è un segno o un simbolo ma un luogo vivo».
A sinistra Paolo Perini
Dopo aver sollecitato ai presenti l’adesione al partito col tesseramento che è oramai agli sgoccioli non poteva mancare un commento sul risultato delle elezioni negli Stati Uniti. «La lezione agli italiani che arriva dall’elezione di Trump è molto semplice: una democrazia decidente. Gli elettori eleggono, piaccia o non piaccia, scelgono un presidente e il giorno dopo che il presidente si insedia subito 100 provvedimenti – ha ribadito Maurizio Lupi – è giusto che tu attui con forza il programma con cui sei stato eletto. Dopo 4 anni se hai fatto bene puoi essere confermato oppure te ne vai a casa. E’ una lezione che vale anche per il terzo mandato di cui si discute tanto in Italia. Non abbiamo bisogno di vicerè, il limite ai mandati nelle grandi democrazie, piaccia o no ai nostri governatori regionali, ha dei limiti, dei contrappesi. Il presidente degli Stati Uniti può essere eletto per due mandati e non per 10 anni ma per otto. L’altro messaggio che ci arriva è che l’Europa non è nemica dell’America: però bisogna che l’Europa torni ad essere protagonista politica rappresentando gli interessi del suo popolo. Se continua ad essere divisa non va da nessuna parte. Non dobbiamo però rincorrere Trump su tutto: l’uscita dall’Oms mi pare una stupidata. I virus non hanno confini, se il mondo non si organizza tutto insieme per affrontare le emergenze sanitarie poi si è isolati. Non è che non arriva da te perché non si aderisce all’Oms. Dobbiamo impegnarci a cambiare, questo sì, l’Organizzazione mondiale della sanità, meno burocrazia e meno risorse sprecate».
Dal canto suo il coordinatore provinciale Paolo Perini ha sottolineato la sua gioia «nel vedere stasera qui tante persone. Lavoriamo per la società, per le persone. La politica è importante, stiamo strutturando il partito a livello regionale con sezioni nelle varie province, e su scala comunale dove ci prepariamo alle prossime elezioni, ad esempio proprio a Macerata. È un bellissimo segno che venga inaugurata qui la prima sede regionale di Noi Moderati e portare in città subito il presidente del partito e il vicepresidente del Gruppo Noi Moderati alla Camera».
A destra Ivano Tacconi, primo da sinistra Mauro Giustozzi
Guido Garufi con Sabrina De Padova
Lupi era quello che voleva dare soldi a Tutti in parlamento
· Quanta ignoranza nei commenti!
Paolo Talla Diop Forse sarà per questo che non vi votano nessuno ,purtroppo anche il poco e sufficiente per mantenere parecchi ...nullafacenti ,chissà com'è.
Spero che chi andrà a votare tenga conto del fatto che tanti politici hanno voluto il green pass, una misura coercitiva tipica di un regime.
Mi ricorda il film : le comiche 2 la vendetta.
Ha trovato posto solo qui da noi per la sede?
Come non essere orgogliosi di essere i primi nelle Marche ad avere una sede di " Noi moderati " Inagurazione dove una folla impensabile ha ascoltato con interesse e fiducia le solite coglionerie a garanzia che votare e perdita di tempo .
novità??
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Per vincere le Elezioni Regionali il Centrodestra si deve presentare compatto senza crepe senza divisioni e sarà un trionfo senza precedenti, forza !!!!!!
Mincio non sa più a chi darlo quel locale.
Dopo la squallida storia del Rolex al figlio era uscito dalla porta e dopo la vittoria del centrodestra e’rientrato dalla finestra. Quello che mi da’piu’da pensare non è tanto Lupi ma le persone che lo votano.
Evviva Lupi, il rappresentante dei cattolici che, però inneggia a Trump perché ha firmato subito, tra l’altro, la cacciata violenta degli immigrati! La chiama “democrazia decidente” il bravo cattolico! Ridicolo difensore di una poltrona molto redditizia, la sua, dove siede inutilmente in parlamento, senza nessun vantaggio per gli italiani non so da quanti decenni
Non male che i “Noi Moderati” dell’1 per cento vadano a mettere un po’ di sale sulla coda a tutto il centrodestra. Il quale, andando verso una fase elettorale discendente, potrebbe inglobare i i voti fuggenti verso la lista di Maurizio Lupi, una persona che apprezzo…
Cosa dicono di nuovo i Noi Moderati? Rimasto con la mentalità di quando esistevano gli storici partiti ideologici, non riesco a capirlo. Solo una maggiore partecipazione e organizzazione unitaria non basta… Credere – come fanno – in una Europa che – parafrasando Metternich – è ancora una “espressione geografica” – e che occorreranno almeno duecento anni per considerarsi un po’ di più come espressione politica. Adesso andate a chiedere agli Italiani (che ancora non sono Italiani) di andare a combattere la Russia e a morire per una Kiev in mano ai reincarnati nazisti, con a capo un “Mussolini” in miniatura, che è stato capace solo di mandare al massacrò centinaia di sui connazionali per strategie perdenti decise dall’Alta finanza e dal Capitalismo mondiale occidentale, in disfacimento.
Perché non credere finalmente che “chi di spada ferisce di spada perisce”, che è poi un meccanismo di equilibrio cosmico chiamato “karma”? Le armi che diamo ad altri si ripercuotono come omicidi pure su di noi… Oggi. O prossimamente.
L’unica Europa dei popoli – unita – fu quella imposta da Carlo Magno, imperatore e senza galli “franco e anglo – tedeschi” e “trumpiani”, a cantargli intorno, e con lo scacchiere politico-economico del Mediterraneo e con i popoli che questo bagnava. Invece di sbaciucchiare l’Ucraino, vada a farlo con tutti i despoti del Mediterraneo, da cui economicamente dipendiamo.