Proroga delle giostre al Varco sul Mare,
l’opposizione presenta un esposto

CIVITANOVA - Richiesta di annullamento della delibera a Prefetto e ministero dell'Interno da parte della minoranza di centrosinistra dopo quanto successo nell'ultimo consiglio comunale: «Si è di fatto conferita una sorta di "delega in bianco" alla giunta»

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I banchi dell’opposizione in Consiglio

La delibera per la proroga della presenza dei giostrai al Varco sul mare è al centro di un esposto presentato dai consiglieri di minoranza al prefetto e al ministero dell’Interno.

Dopo quello presentato a dicembre con il quale l’opposizione chiede il parere degli organi dello Stato sulla questione pregiudiziale e sul numero necessario di consiglieri per validare la seduta in sede di approvazione della variazione di bilancio, un nuovo caso si apre. E’ quello relativo a quanto accaduto nel corso dell’ultima assise, quando il Consiglio è stato chiamato a prorogare la possibilità di permanenza su suolo pubblico, al Varco sul mare, degli spettacoli viaggianti dei giostrai. Di fatto «una delega in bianco all’assessore» come avevano lamentato i consiglieri di minoranza anche durante il consiglio dal momento che nella delibera non si specifica la durata della proroga e si dà mandato alla giunta di decidere. L’iniziativa porta la firma di tutti i consiglieri di centro sinistra: Letizia Murri (Ascoltiamo la città), Mirella Paglialunga (Per Civitanova), Francesco Micucci, Lidia Iezzi, Yuri Rosati (Partito Democratico), Elisabetta Giorgini (Dipende da Noi), Piero Gismondi (La Nuova città).

«L‘esposto si fonda sulla ritenuta violazione delle norme regolamentari – spiegano – in relazione a quanto accaduto nel corso dell’ultimo consiglio comunale del 10 gennaio, nello specifico, sul punto relativo alla modifica del regolamento per gli spettacoli viaggianti. Con i voti della maggioranza, si è di fatto conferita una sorta di “delega in bianco” alla giunta in tema di occupazione dello spazio centrale del Varco sul Mare, che potrà infatti prorogare oltre il periodo delle vacanze natalizie, l’utilizzo dell’area da parte degli operatori del settore, determinandone addirittura in autonomia la durata».

«Quanto alle violazioni regolamentari – continua l’esposto – nel corso dell’assise del 10 gennaio, la discussione si è accesa perché il relativo punto era stato inserito nell’ordine del giorno all’ultimo momento, con avviso dato ai consiglieri solo il giorno precedente rispetto alla riunione consiliare, nemmeno pubblicato nell’albo on line per la dovuta informazione ai cittadini, come invece prescrive l’art. 56 comma 2 del Regolamento. Gli esponenti consiglieri di minoranza avevano eccepito che l’argomento aggiunto non fosse né urgente né sopravvenuto, e quindi avrebbe dovuto essere comunicato con almeno tre giorni di anticipo come prevede il regolamento, che la documentazione allegata fosse carente e che comunque non fosse stato assolto l’obbligo della pubblicazione nell’albo on line. Alla richiesta rivolta al segretario, di verificare in aula e prima del voto, se detta pubblicazione fosse avvenuta o meno, questi si rifiutava, adducendo di non averne il tempo, così a parere degli scriventi non assolvendo ai compiti di collaborazione ed alle funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti del Consiglio comunale, che gli sono imposti dal Regolamento. I consiglieri esponenti sollevavano quindi la questione pregiudiziale, chiedendo il ritiro del punto ed il rinvio della sua discussione ad altra data. Messa ai voti e rigettata dalla maggioranza, i consiglieri di opposizione decidevano allora di uscire dall’aula e di non partecipare al voto, ma il punto passava con il placet della maggioranza presente».

«Troppo spesso in Consiglio – aggiungono – il regolamento viene interpretato in modo arbitrario, e la riconosciuta necessità di apportare delle modifiche allo stesso, per la poca chiarezza che in diverse parti si rinviene, non può sdoganare nel frattempo decisioni e comportamenti lesivi di ogni principio democratico, nei confronti dell’opposizione, ma anche dei cittadini. Il timore degli scriventi è che avallando queste procedure, si possano agevolare pericolose prassi, come quella di inserire all’ultimo momento punti all’ordine del giorno, senza che sussistano legittime ragioni d’urgenza o sopravvenute, così ledendo il fondamentale diritto dei consiglieri comunali di adeguata informazione per lo svolgimento delle loro prerogative funzionali. Si ricorda che l’integrazione dell’ordine del giorno del 10 gennaio riguardava una modifica regolamentare, quindi un oggetto che, per la sua importanza, richiede un quorum deliberativo rafforzato. I consiglieri di opposizione hanno dunque deciso di chiedere nuovamente tutela alle autorità affinché venga finalmente assicurato il corretto funzionamento del consiglio comunale, anche fornendo un motivato parere sulla più corretta interpretazione delle norme regolamentari».

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Bilancio e numero legale, esposto a prefetto e Ministero

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