Il progetto
«La Regione approvi la legge per individuare le aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti a fonti rinnovabili». A chiederlo, con una mozione votata all’unanimità dall’assise comunale, è il Consiglio di Caldarola a seguito della proposta presentata dalla consigliera comunale di maggioranza, Antonella Rocchi.
Quello degli impianti a fonti rinnovabili è infatti un tema che infiamma da tempo il dibattito nel territorio caldarolese a causa del progetto di una multinazionale norvegese con sede in Italia che proprio a Caldarola vorrebbe realizzare un mega parco eolico con pale alte fino a 200 metri.
Il sindaco Giuseppe Fabbroni
«L’impianto proposto – spiega il sindaco Giuseppe Fabbroni – consiste nell’installazione di pale eoliche di grandi dimensioni e, anche a fronte di un numero di pale ridotto da 12 (precedente progetto) a 7 (attuale progetto), le grandi dimensioni delle pale rendono comunque l’impatto insostenibile e destinato a deturpare tutto il crinale dell’Appennino marchigiano, anche in considerazione del fatto che un analogo impianto è stato proposto nei Comuni di Serrapetrona e San Severino».
Il primo cittadino entra quindi nel dettaglio della normativa vigente. «Il 3 luglio scorso – spiega – è entrato in vigore il “Dm aree idonee”, decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica emanato di concerto con il ministro della cultura e con il ministro dell’agricoltura, in virtù del quale le Regioni sono tenute a individuare le aree idonee e non, garantendo l’opportuno coinvolgimento degli enti locali, per gli impianti a fonti rinnovabili».
Il consiglio comunale di Caldarola, attraverso la mozione votata all’unanimità, chiede così alla Regione Marche di intervenire il prima possibile per scongiurare che il mega impianto venga realizzato: «L’individuazione delle aree idonee e non da parte della Regione Marche – spiega Fabbroni – non è ancora avvenuta e vorremmo quindi sollecitare il presidente Francesco Acquaroli e la sua giunta per poter dire un fermo no ai mega impianti eolici e fotovoltaici a terra che potrebbero nascere sui crinali dell’Appennino».
Sul tema è intervenuto anche il capogruppo di minoranza, Giovanni Ciarlantini, evidenziando come «pur non essendo contrario all’eolico» è «contrario alla vastità dell’impianto» e di conseguenza è al fianco dell’amministrazione per contrastarne la realizzazione.
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