Libetta strega il Lauro Rossi
e Cassetta lancia una frecciata:
«Questa è vera cultura»

MUSICA - Il primo concerto della rassegna Appassionata fa centro con l'omaggio a Bosso regalando fortissime emozioni e una qualità di livello internazionale. Presunta stilettata dell'assessora alla sua maggioranza dopo l'appuntamento del festival "Presente Liberale" con Giuseppe Cruciani

- caricamento letture
Libetta-appassionata-4-650x432

Francesco Libetta

di Marco Ribechi

Appassionata apre in trionfo, Francesco Libetta regala uno splendido concerto in omaggio ad Ezio Bosso. Notte di grandissima musica quella andata in scena ieri sera al teatro Lauro Rossi di Macerata per l’inizio della 18a stagione della rassegna musicale “Appassionata”. L’ospite, di caratura internazionale e definito dal New York Times “Poeta-aristocratico con il profilo e il portamento di un principe rinascimentale”, è il pianista e compositore Francesco Libetta che ritorna nella città di padre Matteo Ricci per presentare il suo tributo dedicato all’artista torinese precocemente scomparso. “Lighting Bosso – From Bosso to Libetta’s transcriptions” infatti è un progetto discografico pensato proprio per illuminare la produzione di Ezio Bosso, uno degli artisti che più ha influenzato la società italiana nell’ultimo decennio, ben oltre i confini della comunicazione musicale tradizionale che proprio nel 2016 aveva chiuso in maniera spettacolare il Mof (leggi l’articolo).

Appassionata-Cassetta-Pingi

Katiuscia Cassetta, assessora alla Cultura. A Destra Luciano Pingi, presidente di Appassionata

«Sono questi gli eventi che ci piace portare sui palchi maceratesi senza la paura di creare degli appuntamenti di nicchia – dice ad inizio concerto l’assessore Katiuscia Cassetta insieme al presidente dell’associazione Luciano Pingi – come assessorato abbiamo il dovere di non accontentarci di spettacoli pronti all’uso ma, al contrario, vogliamo proporre prima di tutto appuntamenti di grande qualità che siano in grado, perché no, anche di educare il pubblico e gli ascoltatori».

Un velo di polemica nemmeno troppo celata considerando che pochi giorni fa, proprio sullo stesso palco, era stato invitato a rappresentare il libero pensiero Giuseppe Cruciani e il suo “turpiloquio pop” per il festival “Presente Liberale” finanziato con soldi pubblici (leggi l’articolo), voluto dall’assessore Riccardo Sacchi e per questo al centro di una querelle politica. Ieri, al fiume di parole divisive e al limite del volgare gettato da Cruciani sul pubblico maceratese, si è sostituito un fiume di note divine attraverso un programma ricco, variegato, complesso, in grado di declinare l’emotività umana e intima in una tavolozza di colori che solo la grande arte è in grado di realizzare.

Appassionata

Il teatro Lauro Rossi durante il concerto

L’avvincente viaggio musicale presentato da Libetta attraversa i secoli muovendosi dalla fine del Seicento, con Bach e Händel, passando per il romanticismo di Chopin e Beethoven (quest’ultimo per i bis finali), per poi approdare nel Novecento con Rachmaninov e Glass. Punto di arrivo di questa straordinaria peregrinazione è appunto Ezio Bosso inserito, a diritto, tra gli astri della storia mondiale della musica.

Il concerto si apre con la Suite in Si b di Händel, una raccolta per clavicembalo composta da quattro movimenti: Allemande, Courante, Sarabande e Chaconne. Particolarmente famoso è il suo ultimo movimento che, per la sua bellezza, è spesso eseguito anche separatamente. Con un salto temporale ed emotivo Da Händel si passa a Bosso il cui brano composto nel 2001, Split, vuole esplorare il tema della separazione e dell’allontanamento, sia fisico che emotivo, attraverso contrasti dinamici e timbrici che creano un’esperienza musicale intensa e introspettiva.

Le emozioni in sala vengono a galla prepotentemente per poi essere di nuovo malinconicamente cullate dalle note del poeta del pianoforte, Fryderyk Chopin, attraverso alcune celebri composizioni: il Prelude n. 6, l’Études op. 25 (n. 1, 2, 5, 12) il Nocturne op. 9 n. 2, il Valse op 64 n. 1 e infine la Barcarolle op. 60. Arie che si muovono dal virtuosistico al vivace per approdare a momenti di tensione e forte drammaticità che si abbattono in sala come il tuono in una tempesta.

Libetta-appassionata-2-650x433Dopo l’intervallo il concerto riprende in una sorta di trascendenza in cui l’artista, Libetta, fa perdere i contorni tra un’opera e l’altra attraverso uno sfumato musicale che dà anche il senso di un viaggio nei secoli mai realmente interrotto, quello della storia della musica. Ecco quindi la profondità di Sergej Rachmaninov proposta attraverso uno dei suoi componimenti più celebri, il Preludio op. 3 n. 2 in Do diesis minore, noto per il suo carattere drammatico e appassionato. Libetta, dall’alto della sua composta e concentrata maestria, mette in evidenza tutta la solennità melodica che contrasta con i momenti più intensi e delicati. A far smarrire ancora di più l’ascoltatore nei meandri delle sue emozioni è lo Studio n. 9 di Philip Glass, ipnotico e suggestivo, in perenne moto grazie agli arpeggi e alla sua energia ritmica.

Libetta-appassionataUn doppio salto temporale di circa 300 anni è quello che trasporta il pubblico a Bach con le Sinfonie n. 7 BWV 793 e n. 11 BWV 797, esemplari dello scopo pedagogico del compositore tedesco, volte a sviluppare la tecnica e la comprensione della polifonia da parte degli esecutori. Forse è proprio questo il gancio ultrasecolare che poi riporta il teatro all’ultimo Bosso, quello di Oceans proprio nella trascrizione di Libetta, di cui vengono proposti il IV movimento, Antartic, e il finale “Landfall. We unfold”. Al termine dell’esecuzione il pubblico, rapito nei meandri dell’intimità di ciascuno, ritorna dal suo viaggio mistico per un enorme, abbondante applauso che appare anche come una richiesta irrevocabile di bis. Arrivano quindi gli ultimi due brani di Beethoven e Chopin, due cartoline di cari saluti con cui Libetta sugli allori si congeda dal pubblico nella prima notte magica di Appassionata.

Il prossimo appuntamento con la rassegna sarà nell’Aula Magna Dipartimento di Filosofia in Via Garibaldi 20.

(Foto di Alfredo Tabocchini)

 

 

«Parcaroli e Sacchi prendano le distanze dalle esternazioni di Cruciani su droga e bullismo»



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X