Un incontro del Gruppo di lettura alla Mozzi Borgetti
Riunirsi una volta al mese per parlare di libri, condividere impressioni ed emozioni e arricchirsi vicendevolmente. E’ la magia romantica, dal sapore antico ma confortante nel suo ripetersi a cadenza mensile pur nell’evoluzione di ogni incontro, che prende vita nel “Gruppo lettura biblioteca Mozzi Borgetti” di Macerata. Un piccolo tesoro per la città. Uno scrigno prezioso dove menti pensanti e argute, così rare di questi tempi, trovano l’indispensabile humus di condivisione e confronto per rafforzarsi ed affrontare nuove sfide letterarie.
Nato nel 2010 da due insegnanti, Ivana Schiaffi e la compianta Donatella Donati, e da uno sparuto drappello di appassionati del libro, che ne rappresentano ancora oggi la memoria storica, il gruppo di lettura è cresciuto negli anni, arricchendosi nel numero di partecipanti ma anche nelle modalità di lettura e ha trovato nella Biblioteca Mozzi Borgetti la sua casa.
«Fin dall’inizio – raccontano le fondatrici – abbiamo voluto uscire dalla nostra “stanza” per aprirne un’altra, più grande e affollata, per contagiarci reciprocamente con pensieri, emozioni, per unire i saperi, coltivare una socialità che è arrivata, nel tempo, a vere e amicizie e preziose vicinanze, cogliendo in questo la risposta a un bisogno diffuso. E’ un Gruppo di lettura permeabile: si può essere presenti ma anche mancare agli incontri e poi ritornare. Ci si dà un libro al mese, per 8 mesi, da leggere privatamente e di cui parlare insieme all’appuntamento successivo.
Nei primi anni abbiamo vagabondato da un genere, un tema, un autore all’altro da Gary, Carrère, Tancredi a Bellonci, Celine, Dürrenmatt, Sebald.
In seguito abbiamo limitato questo spaglio divertente, ma un po’ disordinato, rinchiudendo i libri dell’anno (da ottobre a maggio ogni anno) dentro una cornice tematica».
Sono così passati i mesi dedicati alla letteratura femminile (Morrison, Szabó, Oates, Venezia) agli scrittori ebrei (Aleichem, Roth, Singer, Canetti, Nemirovsky, Oz, Malamud, Potok) ai libri dedicati all’arte figurativa (Gauguin, Van Gogh, Gentileschi, Morisot, Kalho, Hopper). poi gli “Americani” (Melville, Wharton, Salinger, Roth, Robinson, Eugedines, Don Delillo) e i “Migliori”, autori vincitori dello Strega (Goncourt, Booker Prize), i libri di viaggio (Chatwin, Magris, Rumiz), il Giallo (da E. Allan Poe a Christie, Simenon, Sciascia, Chandler, Hammet, Cercas).
«Quest’anno – raccontano le fondatrici – abbiamo deciso di regalarci un percorso della memoria nella grande letteratura francese attraverso il romanzo tra 800 e 900». Oltre agli incontri sui libri, circa una volta al mese, vengono programmati incontri su temi specifici, legati ad autori o argomenti con le collaborazioni «preziose quanto generose» evidenzia il gruppo, dei docenti di Unimc, di scrittori e studiosi locali.
Il Gruppo ha come simbolo la civetta di Minerva appigliata saldamente ad un mucchio di libri. «Secondo la tradizione – sottolineano Schiaffi e Lapponi – apre gli occhi al crepuscolo quando gli altri li chiudono. Spicca il volo per vedere con più chiarezza la realtà standone dentro e fuori allo stesso tempo. Ѐ quello che succede a tutti i lettori, singoli o in gruppo. Si viaggia affascinati, divertiti, pensosi dentro le storie di carta e se ne esce, ogni volta, con una intelligenza più attenta e smaliziata dell’esperienza umana che ci è data».
(a. p.)
Macerata “capitale” del libro, quello su carta e sugli scaffali
L’incontro con Valerio Calzolaio
Bello! Come si fa per sapere le date degli incontri se si volesse partecipare? Grazie
Bella iniziativa , peccato che se all'invito iniziale per motivi reali non hai aderito poi non ti vogliono più dispiace
Letizia Perri.... falso assoluto. Partecipo quasi sempre senza problemi, anche se ho saltato qualche appuntamento.
Andrea Feliziani falsità non ne dico , e non mi offendo perché in questo momento sprecherei energie ultime ; ho chiesto diverse volte ad alcune partecipanti anche amiche
Letizia Perri l'amicizia alta e nobile consente, non limita
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
…non sarà un po’ troppo uno al mese!!? gv
Un gruppo straordinario di quella società civile generosa e attiva che sottotraccia costantemente da` ossigeno alla ns città
Conservo un bellissimo ricordo di un’iniziativa simile portata avanti dalla libreria del Corso circa 25 anni fa. Per rispondere alle facili ironie, un libro al mese è proprio il tempo necessario per un gruppo di lettura affinché la discussione e la condivisione portino i necessari frutti.
…’chi non scherza mai non è una persona seria’ Fryderyk Chopin. gv p.s.: egregio signor Molinari, l’ironia è il sale della vita, chi non ne possiede, o non la comprende, si perde una cosa assai importante e preziosa per la vita di ognuno, ma, se l’ho offesa, mi perdoni, un libro al mese va benissimo, considerando, anche, che in Italia ci sono persone che non ne leggono nemmeno uno all’anno. Buona serata.
Egregio Sig. Vallesi, come diceva l’antico adagio, “Excusatio non petita, accusatio manifesta”…
vabbeh fate sapere il libro del mese e lo verrò a commentare
…me lo spieghi, signor Molinari, io non sono colto come Lei, che legge un libro al mese (io devo ancora lavorare e un bel po’, quindi nemmeno quello, ahimé…), ma chi si scusa, e lo motiva, dopo essere stato messo in discussione e porta le sue ragioni, forse è un po’ più intelligente di chi ragiona ed è convinto come Lei. Buona notte, signor Molinari. gv p.s.: ah, signor Molinari, una piccola osservazione: io , purtroppo, non faccio parte di una certa ‘intellighenzia’, sto ancora barcollando, tra le altre cose, nel ‘marasma’ di chi crede di avere la verità dalla propria parte…chissà, forse sono io che non so ‘nuotare’, o forse sono altri che non si staccano da certi scogli…vorrà dire che prenderò lezioni di nuoto, ma mi dovrò scegliere un bravo istruttore, che sappia nuotare con i diversi stili e non solo a ‘dorso’…di nuovo, buona notte.
Che malinconia in tutte quelle sconosciute mascherine: la subordinazione del pensiero alla Scienza non consente più di considerare il corpo come ente ma soltanto come paziente.