«La frenesia da festival degli assessori
penalizza eventi storici e associazioni»

L'INTERVENTO di Gianluca Puliti sulla gestione di contributi e sostegni economici indirizzati alle varie iniziative: Artemigrante, Festival del Folklore e Macerata Racconta colpiti dalla scure dell'amministrazione. E il mai sopito approccio ideologico che anima certe scelte rischia di mettere in pericolo anche Musicultura, che dovrà rinnovare la convenzione l'anno prossimo

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Gianluca Puliti

di Gianluca Puliti*

 Artemigrante, Festival del Folklore, Macerata Racconta e più in generale l’associazionismo culturale della città sono stati, anche quest’anno, colpiti dalla scure dell’amministrazione comunale che ha ridotto loro contributi e sostegni economici. La giustificazione è stata: i soldi non ci sono. Ma si tratta di una narrazione fasulla e priva di fondamento.

Veniamo ai fatti cominciando da Artemigrante che, da sempre, è oggetto delle insidiose attenzioni di questa Giunta. Quest’anno, in cui ricorreva la 25esima edizione, ha tenuto banco la censura di cui è stato vittima il videomapping di Luca Agnani. Al danno, però, si è aggiunta la beffa.

Il contributo comunale per la realizzazione dell’evento è stato ulteriormente tagliato fino a raggiungere la soglia dei 6mila euro, in luogo dei 15mila euro dei tempi che furono. Tutto ciò è accaduto mentre il Social Festival 2024 (ad appannaggio della vice sindaca Francesca D’Alessandro) è stato finanziato con ben 9.500 euro.

Facciamo qualche altro esempio: mentre il Festival del Pensiero Liberale spendeva 9mila euro per la sua seconda edizione, Macerata Racconta (24 incontri con gli autori e qualche migliaio di spettatori) vedeva il contributo del Comune ridursi a 15mila euro, tagliato per il quarto anno consecutivo.

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Il videomapping ad Artemigrante

In questo panorama come non menzionare la Festa della Città di Macerata (creatura del presidente del Consiglio Comunale Francesco Luciani) che celebrava la sua terza edizione con un sontuoso budget di 27mila euro (più di 100mila euro spesi in tre anni), mentre l’associazione Li Pistacoppi e il suo Festival del Folklore, giunto alla trentesima edizione, subivano l’umiliazione di vedersi dimezzato il sostegno economico (ridotto oggi a 6mila euro), con il Comune che non li avrebbe voluti neppure allo Sferisterio e che ha negato loro persino l’utilizzo di una struttura adeguata per ospitare i gruppi folkloristici, costringendoli a chiedere aiuto al sindaco di Treia per avere la disponibilità di un edificio scolastico.

E che dire del Festival dell’Immaginario e di Tipicità Evo che in tre anni sono costati quasi 200mila euro di denaro pubblico. In questi ultimi quattro anni abbiamo assistito a un vero e proprio florilegio di sedicenti nuovi eventi festivalieri variamente denominati, tanto che quasi tutti gli Assessori hanno un proprio festival.

A conti fatti questi nuovi eventi hanno comportato una spesa complessiva di oltre 400mila euro. Questo per dire che i soldi ci sono e sono pure tanti, ma vengono spesi altrimenti, sulla base di scelte politiche ben precise che la Giunta non ha neppure la decenza di rivendicare.

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Carolina Di Domenico
e Paola Turci, presentatrici di Musicultura 2024

Come abbiamo visto, la frenesia festivaliera che caratterizza questa Giunta non è priva di conseguenze. La competizione tra gli assessori (con il sindaco Sandro Parcaroli che in questi casi si ritira sull’Aventino) e una buona dose di pregiudizio con cui si guarda alle iniziative dell’associazionismo maceratese, danneggiano proprio le manifestazioni che da anni sono ben radicate in città e si sono conquistate una solida reputazione che varca di gran lunga i confini maceratesi.

Un eclatante esempio di autolesionismo che nuoce alla città e, più in generale, alle associazioni culturali di Macerata, come testimonia il risibile budget assegnato, anche per l’anno 2024, al sostegno dei progetti e delle iniziative in ambito culturale.

Il mai sopito approccio ideologico che anima certe scelte dell’amministrazione rischia di mettere in pericolo anche Musicultura che, fino ad oggi, ha goduto di una convenzione triennale blindata, ma che il prossimo anno dovrà affrontare la forche caudine della Giunta.

La penalizzazione di Musicultura sarebbe un colpo letale per la credibilità della delega affidata all’Assessore Riccardo Sacchi, già messa a dura prova dai maltrattamenti inflitti a Macerata Racconta, al Festival del Folklore e ad Artemigrante. Forse è per questo che l’assessore punta molte delle sue fiches su Sferisterio Live, longeva e affermata rassegna musicale estiva, che più di uno si ostina erroneamente a chiamare festival. Si può discutere se l’Amministrazione abbia meriti particolari rispetto agli spettacoli che vengono ospitati da Sferisterio Live o se si limiti a vagliare le proposte del promoter di turno.

Si potrebbe a lungo disquisire se la direzione artistica (senza direttore artistico) che è in capo al Comune riesca o meno a esercitare un qualche ruolo propositivo e di indirizzo o, invece, se tutto è governato dalla casualità del momento. In attesa di una risposta chiarificatrice, i soliti spiritosi hanno buon gioco motteggiare, sostenendo che almeno per la distribuzione dei biglietti omaggio è il Comune a decidere in piena autonomia!

*Gianluca Puliti, ex dirigente del Comune di Macerata

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Il festival del folklore allo Sferisterio

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Città di macerata in festa

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Festival dell’immaginario

 

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