Consiglio sulla sanità, cresce la bagarre.
Ripa: «E’ una mancanza di rispetto»
Castiglioni (Fdi): «Bavaglio? E’ democrazia»

MACERATA - Non si placa il dibattito in vista dell'assise dedicata alla sanità che si svolgerà nei locali dell'ex Seminario. Tra opposizione e maggioranza continua la polemica

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Il consigliere Giordano Ripa

di Luca Patrassi

Aperto, quasi aperto, un normale Consiglio comunale. Ritracciata dal presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani la linea del Consiglio comunale dedicato alla sanità in cartellone per il prossimo 4 ottobre nell’aula sinodale dell’ex seminario. Un ordine del giorno soltanto sul tema della sanità con una serie di interventi istituzionali, nessuno spazio alle voci esterne come era stato detto in un primo momento.

A contestare la decisione si sono subite levate le voci dei capigruppo dell’opposizione, e in particolare del dem Narciso Ricotta e del civico David Miliozzi. Oggi a dare voce alla linea della maggioranza è il capogruppo di Fratelli d’Italia Pierfrancesco Castiglioni che dice come non vi sia nulla di più rappresentativo del dare voce a tutti i consiglieri comunali su un tema di rilievo cittadino.

«Non posso fare a meno di evidenziare che ancora una volta le forze di opposizione in consiglio travisano la realtà dei fatti. Ma cosa stanno dicendo? Di quale bavaglio parlano?».

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Pierfrancesco Castiglioni (FdI)

Castiglioni argomenta: «Anzi, si tratta proprio dell’esatto contrario in quanto con la decisione presa in conferenza dei Capigruppo viene dato ai consiglieri il maggior spazio possibile per ascoltare ed interloquire con il Governatore e gli assessori della Giunta Regionale, nonché con i dirigenti dell’ Azienda Sanitaria delle Marche. Il format relativo agli interventi infatti, lo stesso utilizzato dalla Regione in tutti i Consigli comunali sulla Sanità svolti sin qui, a partire da Pesaro fino ad Ascoli, è pensato proprio per dare maggior rilevanza al dibattito consigliare.

Il consiglio comunale è l’assise più alta di rappresentanza dei cittadini ed i consiglieri comunali, proprio per il ruolo che svolgono, sono chiamati ad intervenire sulle tematiche che verranno discusse in quella sede avendo ognuno la possibilità di affrontare tematicamente le problematiche relative alla Sanità, anche in base alle istanze provenienti dai cittadini, nello spazio deputato a svolgere un dibattito così importante al quale potranno assistere tutti coloro che lo vorranno.

Non dimentichiamoci che questo Consiglio comunale tematico è stato fortemente voluto da questa Amministrazione proprio per informare i cittadini maceratesi, che ne hanno tutto il diritto, sui contenuti della riforma sanitaria nella regione Marche e sullo “stato dell’arte” circa la costruzione del nuovo ospedale a Macerata. Faremo in seguito assemblee, incontri pubblici, dibattiti sullo stesso tema, ma in altri sedi. Questo che si svolgerà il prossimo 4 ottobre è e deve rimanere un Consiglio Comunale dedicato tematicamente alla città al quale parteciperanno gli interlocutori più idonei ad ad affrontare l’argomento in questione e nel quale ogni consigliere potrà svolgere al meglio il ruolo istituzionale che gli spetta».

Diversa l’opinione dell’ex consigliere di maggioranza, ora nel gruppo misto, Giordano Ripa: «Si susseguono indegni colpi di scena in quella che è ormai la farsa del consiglio comunale sulla sanità di Macerata. Dopo che una mail proveniente dall’indirizzo “presidente@regione.marche.it” ha costretto la maggioranza comunale, sempre più schiava della politica anziché servitore dei cittadini, a rimangiarsi la scaletta dei lavori decisa all’unanimità con la minoranza, qualche minuto fa con una comunicazione ufficiale l’appuntamento del 4 ottobre prossimo è stato trasformato da consiglio comunale aperto in audizione. Una scelta che non solo manca di rispetto ai maceratesi, ma butta alle ortiche qualsiasi etica politica e amministrativa. Perché Parcaroli, Saltamartini e gli attori di questa bruttissima pagina di politica temono così tanto questo confronto al punto da cadere nel ridicolo di cambiare anche le modalità oltre che la scaletta del confronto pur di mettere il bavaglio all’assise? C’era già stata una scorrettezza nell’imporre l’ormai famigerata scaletta presidenziale visto che non è vero che, cito testualmente, “tutti i precedenti Consigli Comunali aperti sulla sanità che hanno visto la partecipazione del Presidente e degli Assessori regionali” si sono svolti come riportato nella mail regionale. Basta guardare la diretta del consiglio Comunale di Fermo del 10 aprile 2024 (video qui) o leggere l’articolo con il resoconto dettagliato pubblicato da Cronache Fermane il 10 aprile 2024.
(leggi qui) da cui emergono, tra gli altri, gli interventi del presidente della Provincia, del presidente dell’Ordine dei Medici e di quello dell’Ordine degli infermieri, del professor Giampiero Macarri direttore della Gastroenterologia dell’ospedale di Fermo, dei consiglieri regionali di maggioranza e minoranza del territorio, dei sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil. Perché a Macerata nessuna categoria professionale datoriale o sindacale deve aprire bocca? Perché a Macerata si blindano i lavori e il direttore Ast Marco Ricci blocca l’invito dei primari mentre nella convocazione del consiglio di Fermo si legge testualmente, e giustamente, “Trattandosi di adunanza straordinaria che vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Marche e di rappresentanti dell’Amministrazione regionale, si auspica la più ampia partecipazione della cittadinanza e delle organizzazioni interessate ai temi in discussione”? Perché, dopo che maggioranza e minoranza comunale si erano democraticamente e unitamente espresse per affrontare nel modo più costruttivo possibile il confronto sulla sanità maceratese prevedendo anche la possibilità di intervento dei cittadini è saltata fuori dal cilindro della cattiva politica questa mossa a sorpresa? Ancora una volta sono i fatti, messi nero su bianco dalle comunicazioni ufficiali e, dalla stampa a certificare che, per Comune e Regione, la legittima espressione democratica dei maceratesi è un concetto da sbandierare solo quando è ora di votare».

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