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Fentanyl e sigarette elettroniche per Thc:
le trappole della droga

L'INTERVENTO di Giuseppe Bommarito - Gli ultimi casi a Macerata e Gagliole. L’evoluzione del traffico e dello spaccio in provincia. Le Marche sempre ai vertici della graduatoria del tasso di mortalità per droga

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L’avvocato Giuseppe Bommarito

di Giuseppe Bommarito *

Va rimarcata la recente operazione della Guardia di Finanza effettuata nel corso dell’estate a Macerata, nel corso della quale sono stati sequestrati ad un 27enne, nascosti accuratamente nel garage della nonna, 36 chili di stupefacenti, tra cocaina, hashish, marijuana, ecstasy, oltre a ben 340 sigarette elettroniche caricate all’olio di cannabis, con un’altissima concentrazione di principio attivo, il famoso Thc, addirittura all’85 per cento. E questo in effetti è l’aspetto più sconvolgente di quel sequestro. Che tra l’altro non era neanche il primo in provincia, visto che a Cingoli i carabinieri ad aprile avevano arrestato un 24enne che aveva nascosto 10 chili di droga in giardino, trovando anche 66 sigarette elettroniche con il Thc.

E prima ancora, la stessa tipologia di sigarette elettroniche, confezionate probabilmente a Bologna e destinate soprattutto agli studenti delle scuole medie e superiori, anch’esse con Thc in forma liquida tra l’86 e il 90 per cento, era stata rinvenuta dalla Squadra Mobile della Questura di Ascoli in casa di un 35enne, sia pure in numero molto più ridotto. A dimostrazione di un mercato marchigiano piuttosto fiorente di questo prodotto drammaticamente tossico e dalla notevole capacità drogante, agevolato nello spaccio dal fatto di essere già preparato e pronto all’uso, nonché ingannevole negli effetti (in realtà, queste sigarette alla marijuana sono peggiori del crack, che già è devastante).

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Il materiale sequestrato dalla Finanza durante l’operazione a Macerata

Quella che, soprattutto da parte di adolescenti e giovanissimi, viene “svapata” dalle sigarette elettroniche con una siffatta micidiale concentrazione è infatti una miscela pericolosissima, una vera e propria bomba chimica, che giunge al cervello inaspettata (perché chi ne fa uso pensa di usare una normale sigaretta elettronica, magari un po’ più forte) e in brevissimo tempo, anche se assunta in modeste quantità, crea gravi problemi polmonari con sintomi analoghi alla polmonite a causa della formazione di liquido nei polmoni, sintomi di soffocamento, crisi asmatiche, dolore dorsale e severe difficoltà respiratorie. Praticamente è qualcosa di potenzialmente letale che lascia senza fiato e che richiede spesso e volentieri l’urgente accesso in codice rosso al Pronto Soccorso più vicino nel disperato tentativo di salvare la vita di chi ne è vittima, che in un brevissimo arco di tempo sente il respiro divenire sempre più difficoltoso. Per avere conferma della pericolosità del fenomeno basterà sentire i responsabili dei vari Pronto Soccorso della zona, spesso alle prese con giovanissimi arrivati in ospedale ad un passo dall’arresto respiratorio.

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Nel frattempo (e non potrebbe essere diversamente, considerato il fiume di droga che circola nelle Marche) si continua a morire nella nostra regione per droga, come risulta dall’ultimo aggiornamento del sito Geoverdose: “Maschio anni 22, decesso per eroina, solo al chiuso”. E’ l’ultima morte per droga avvenuta nelle Marche, alla vigilia di Ferragosto, a Monte Roberto, piccolo comune di tremila anime in provincia di Ancona. Una morte che, insieme all’Umbria e alla Valle d’Aosta ci riporta in testa alla tragica graduatoria – come ormai succede da anni – del tasso di mortalità per overdose stilata dal suddetto sito. Una graduatoria peraltro solo parziale, perché ormai, anche dalle statistiche ufficiali, non vengono qualificati come tali diversi decessi per overdose da cocaina, classificati, per un malinteso senso di vergogna dei familiari delle vittime, come morti naturali per infarto o ictus.

Dalle nostre parti ciò, nell’ultimo anno, ha riguardato almeno quattro o cinque casi di soggetti notoriamente cocainomani, che, dopo anni di abuso, si sono persi nell’inferno della polvere bianca, dove pensavano di aver trovato il paradiso in terra. Ma della causa vera della loro morte non si deve parlare. Intanto la situazione del traffico e dello spaccio è in continua evoluzione.

Da segnalare la cocente sconfitta nella zona di Macerata di alcuni gruppi di egiziani che, anche con l’uso della forza (si vedano i violenti scontri fisici avvenuti negli ultimi mesi in città e nei dintorni), intendevano scalzare i clan marocchini da tempo egemoni nelle cessioni di hashish. In aumento le coltivazioni di cannabis indoor, perché quelle all’aperto ormai, con l’utilizzo dei droni, vengono individuate anche se posizionate in località sperdute dell’entroterra; le coltivazioni fatte in casa, inoltre, sono molto più lucrative, perché consentono di portare a termine almeno tre coltivazioni l’anno e di raggiungere maggiori concentrazioni di Thc, più richieste dal mercato.

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Importante l’aumento di soggetti pugliesi “saliti” nella nostra provincia, specie sulla costa, che operano come manovalanza sottostante ai clan calabresi ormai egemoni dalle nostre parti e fortemente qui radicati (non si tratta, infatti, di mere infiltrazioni, come si ostina a ripetere la ricostruzione minimalista del fenomeno droga/criminalità organizzata). Lo spaccio della cocaina, sia a Macerata che sulla costa, è sempre fortemente in mano a clan albanesi, che però in larga parte acquistano la materia prima dai calabresi, gli unici in grado di ottenere dai narcos sudamericani un prezzo altamente favorevole e a pagarla quando arriva a destinazione, non al momento dell’ordinativo.

Il Fentanyl è intanto ricomparso nelle Marche. Era stato assunto, insieme a dosi di ketamina, dal 23enne che a Gagliole, travolto dall’aggressività indotta dalle sostanze, qualche giorno fa, ha tentato, fortunatamente senza riuscirci, l’ennesima strage familiare. Siamo arrivati, in questo caso, ad un passo, ma solo ad un passo, dalla ripetizione della terribile carneficina di Paderno Dugnano. Insomma, la preoccupazione e la paura per la diffusione delle sostanze stupefacenti nelle Marche e in provincia aumentano, anche se negli ultimi tempi si è notato un incremento delle operazioni antidroga da parte delle varie forze dell’ordine. Si capisce che una forte spinta in tal senso è venuta dal prefetto Isabella Fusiello, mostratasi perfettamente consapevole della problematica, e molto i cittadini del maceratese ora si attendono dai nuovi vertici della Questura, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri (tutti dotati di brillanti curriculum che lasciano ben sperare), i quali, per una singolare coincidenza, sono stati tutti rinnovati nell’arco dell’ultimo mese.

* Giuseppe Bommarito (presidente Ass.ne “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”)

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