Stella Maris, pronto il progetto.
Nell’edificio residenze, uffici e scuole

CIVITANOVA - L'ex consigliere e assessore Sergio Marzetti plaude allo sblocco dell'iter per il centralissimo complesso delle suore della riparazione, ma chiede di non dimenticare la necessità di una residenza per anziani, ipotesi che era prevista per l'edificio e che poi è sfumata: «A Villa Letizia c'è una lista di attesa di 200 persone»

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L’istituto Stella Maris

di Laura Boccanera

Stella Maris, in arrivo la trasformazione: residenze, uffici e una parte lasciata alla vocazione per l’istruzione. Le suore della riparazione, proprietarie del vasto edificato che si snoda fra via Piave, via Vela e corso Garibaldi hanno presentato il progetto per la nuova destinazione dell’edificio approvato dall’ufficio tecnico e ora trasmesso alla provincia di Macerata.

Il futuro dello Stella Maris era stato al centro di numerose ipotesi di riqualificazione: dalle voci infondate di alcuni anni fa quando venne ventilata l’ipotesi di una struttura per rifugiati e migranti al progetto per una casa di riposo poi naufragato sebbene il consiglio nel 2019 avesse vincolato la struttura a residenza sanitaria per anziani.

stella-marisEnorme il valore economico dell’edificio che poggia su 8.914 metri quadrati ed è in pieno centro. Nel progetto è prevista la demolizione dell’intera ala sud e di altri corpi di fabbrica del complesso, attualmente soggetto a ristrutturazione vincolata, aperta cioè a interventi che non varino il volume e conservino i caratteri costruttivi.

La nuova ipotesi di progetto prevede tre blocchi senza incrementi volumetrici: ala sud e ala ovest (80% residenza, 20% attività terziarie, servizi, attrezzature), ala nord servizi per l’istruzione di base e superiore (2.877 metri quadrati) e servizi di assistenza socio-sanitaria. Per l’ala sud è prevista la demolizione con ricostruzione, motivata da carenze strutturali del fabbricato.
Esprime soddisfazione per l’avanzamento dell’iter l’ex consigliere comunale Sergio Marzetti, la riqualificazione dello Stella Maris è sempre stato infatti un suo “cruccio”: «Era ora che su Stella Maris ci fosse una proposta chiara – afferma – il palazzo manterrà in parte la sua storica funzione culturale e in parte sarà destinato a residenze e in parte ad uffici. Una scelta chiaramente finalizzata a stimolare l’interesse dei privati che operano nel settore, vista la reale impossibilità finanziaria del comune di acquisire e gestire l’edificio che ha un’ estensione di quasi 3 mila metri quadrati, in posizione centrale, e dispone di un ampio giardino di 6 mila metri, mentre i parcheggi saranno adeguati alle necessità dei residenti».
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Sergio Marzetti

Marzetti affronta anche il tema della residenza anziani di cui la città ha estremamente bisogno: «Il problema della destinazione di Stella Maris”, dice, ” era stato posto già in passato ma senza pervenire ad una conclusione. All’ edificio si era interessata anche un’ associazione no-profit proponendo una residenza per anziani, in consiglio comunale fu approvata la relativa variante di destinazione urbanistica, ma, purtroppo, non ci fu un seguito all’intervento. Ed è proprio questo il punto. Civitanova è una città che invecchia e attende una risposta su questo fronte. Qualche anno fa, qualcuno del Palazzo assicurò che il comune avrebbe realizzato in proprio una Rsa in un’ area pubblica sulla collina di Fontespina. Non se ne fece nulla. Oggi si torna a parlare del problema ed è stata individuata un’area lungo il Castellaro. Essa, però, sarà destinata soprattutto all’ autismo e ad ambulatori vari, destinazione che assicurerebbe importanti contributi pubblici. Contributi invece negati per la realizzazione di Rsa, come si evince anche dalle norme che regolano il Pnrr. L’alternativa pare sia l’assistenza domiciliare che rischia però di essere un pretesto per rinviare alle calende greche un provvedimento quantomai necessario, come conferma la lista di attesa a Villa Letizia, che ha superato il numero 200. Oggi, però, è da accogliere in modo favorevole il fatto che si creano le condizioni affinché Stella Maris abbia un futuro, e possa rappresentare un fiore all’occhiello urbanistico, evitando il rischio di finire tra i tanti edifici lasciati in abbandono in città».



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