La situazione di degrado nella zona
di Luca Patrassi
Piane Chienti di Civitanova. Il nome suggerisce l’ubicazione nell’area del fiume Chienti, la sua visione conferma come si tratti di un’area lasciata nell’incuria e nel degrado. Altrove, anche a pochi chilometri di distanza e in giro per l’Italia, si progettano e si realizzano parchi fluviali, piste ciclopedonali, sentieri, birdwatching per rendere i territori accessibili. Anche con l’utilizzo dei fondi del Pnrr. A Civitanova il Chienti sconta anche le colpe altrui di chi per anni ha “avvelenato i pozzi” e prodotto l’inquinamento che ora si manifesta nel basso bacino del fiume. Basta arrivare a Piane Chienti, farsi una passeggiata nelle vicinanze del fiume per verificare la bontà delle segnalazioni fatte dagli abitanti della zona.
Alberi caduti lasciati nel fiume fino a quando la corrente scarica a mare i tronchi, rami spezzati, rovi, vegetazione lasciata crescere. La zona del fiume è tornata ad essere off-limits: buttato via il lavoro duro di quei volontari che erano riusciti a ripristinare un percorso pedonale. In più ci sono gli sfalci delle scarpate adiacenti alla superstrada lasciati a marcire con il rischio che possano attivare incendi come si è visto nelle corse settimane.
Segnalazioni e proteste non mancano ma non sembrano aver ottenuto la considerazione delle amministrazioni pubbliche coinvolte ad iniziare da Civitanova. Eppure di recente il Comune ha dato notizia della realizzazione di un bosco urbano nella zona industriale che è vicina al fiume e a quel verde inaccessibile. Gli abitanti di Piane Chienti ed anche gli aspiranti frequentatori dell’area sono in attesa di un cortese riscontro da parte degli amministratori pubblici rispetto alle intenzioni e alle possibilità di un intervento concreto.
questi sono lavori che i verdi dovrebbero fare
Alfio Morresi e chi sarebbero i verdi?
Alfio Morresi una volta erano i contadini a curare il verde,ora non possono più farlo perché la regione hanno stipulato vari divieti.
Massimiliano Marziali per giusta regola i proprietari dei terreni dovrebbero pulire le loro parti dei terreni , ma non possono se toccano un ramo si beccano una denuncia
Alfio Morresi se lasciano fare a chi l'ha sempre fatto,sapendo a memoria ogni ettaro della loro terra,poi come magnano le regioni senza appalti? Eh! Che finaccia
Massimiliano Marziali tutto vero
E dà tempo che è così
Francesca FraGi Giustozzi quindi lo si lascia così per sempre o lo si deve ripulire, credo che sia giunto il momento di usare risorse economiche anche per la pulizia di questi posti e migliorare quelle delle zone pubbliche dove l'erba si taglia poco e male. Che dire poi dei margini delle strade dove la pulizia avviene raramente, o le piante nelle zone pubbliche. In questi ultimi mesi si fanno opere per mln di euro ma non si cura più il verde in generale e di soldi ce ne vorrebbero molti meno solo che nella pulizia di questi posti ci si mangia poco o nulla.
Ma non dovevano fare il ponte ciclopedonale che collega Porto San Elpidio là,era in progetto.
Perche' incuria? Che ci andate a fare ad infrattarvi ...
Valentino Lampa in teoria c'è una zona pedonale fatta da anni
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Complimenti difficile fare peggio. Comunque signori di questi tempi non ci si può meravigliare più di niente.
ECCO. SUGGERIREI A CIARAPI’ DI FARSI IL SOLITO SELFI PER DIMOSTRARE COME LA SUA GESTIONE SIA DI ESEMPIO…
Non è un bel biglietto da visita per Civitanova…
l’incuria è iniziata il giorno dopo la foto della inaugurazione, non ricordo chi amministrava in quel periodo, ma nessuno da quel momento non ha fatto più un c….!
Per fortuna che per i dissesti idrogeologici abbiamo il consorzio di bonifica delle Marche che continua a chiedere contributi anche ignorando la sentenza della Corte Costituzionale n° 188 del 19/10/2018 che ha sancito incostituzionale la norma che impone il contributo consortile indipendentemente dal beneficio che deve essere specifico i diretto.