Tragedia di Madeira, i genitori:
«Margherita è morta in una trappola»

CHOC IN PORTOGALLO - Margherita Salvucci era in vacanza quando è avvenuto l'incidente. La mamma Ornella Formica ricostruisce l'accaduto: «C’è stata la risacca di un’onda che l’ha trasportata oltre il muretto della piscina naturale, nell’oceano. L’ho vista cercare di tenersi con le gambe, ma non c’è riuscita. Era cosciente, urlava ha chiesto aiuto per diversi minuti. In quel posto sono avvenuti altri incidenti, c’è chi lo chiama la “pozza della morte”. Vogliamo che cose simili non accadano più». Il papà: «Per prima cosa si deve fare prevenzione. Se sei nel punto sbagliato finisci in mare». La 28enne era al terzo anno della Specialistica in Psichiatria, l’anno prossimo sarebbe andata in Canada. Fissato il funerale: venerdì alle 18 in piazza Umberto I a Colmurano

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La piscina dove si trovava Margherita

di Gianluca Ginella

«Nostra figlia è morta in una trappola». Così il papà di Margherita Salvucci, Piergiovanni. Insieme alla moglie, Ornella Formica, vuole mettere in guardia e ricostruire quello che è successo alla loro figlia di 28 anni morta a Madeira in un luogo che attira moltissimi turisti ogni giorno ma che nasconde delle insidie pericolosissime. «Tanto che c’è chi su Tripadvisor lo chiama la “pozza della morte”» aggiunge Ornella Formica, ex sindaco di Colmurano. E a Colmurano, in piazza Umberto, si svolgerà il funerale di Margherita, venerdì alle 18. Il rientro del feretro è previsto per domani e giovedì sarà aperta, dalle 9, la camera ardente al museo Ventura, sempre a Colmurano. La famiglia ha deciso di raccogliere fondi per il Cuamm.

Ma prima un passo indietro a quel terribile 27 giugno quando Margherita, specializzanda in Psichiatria, si trovava con la mamma, il papà e la sorella Ester a Madeira per una vacanza. Erano nella città di Seixal e avevano deciso di trascorrere il pomeriggio in un luogo suggestivo, una piscina naturale che si affaccia sull’oceano, Poça do Mata Sete. «E’ difficile far capire a chi non c’era cosa è successo – premette Ornella Formica – A Madeira i giornali hanno detto che stava sugli scogli a fare delle foto, assurdo. Non è così che è andata».

margherita-salvucci-1-650x365I FATTI ALLA POZZA DELLA MORTE – «Siamo entrati in acqua alle 17,08 ora locale – dice Ornella Formica -, Margherita e la sorella hanno fatto il bagno. Ester stava uscendo, Margherita è rimasta a nuotare vicino al muretto che divide la piscina con l’oceano. La piscina si riempie con le onde dell’oceano. Si è alzata l’acqua e c’è stata la risacca di un’onda che l’ha trasportata oltre il muretto, nell’oceano. L’ho vista cercare di tenersi al muretto con le gambe, ma non c’è riuscita. Era cosciente, urlava ha chiesto aiuto per diversi minuti, e poi si è tuffato questo turista, un vigile del fuoco.

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Si è buttato nella piscina naturale e ha lanciato a Margherita un salvagente, lei ha provato a raggiungere il salvagente ma non ce la faceva. Allora il pompiere dalla piscina si è tuffato nell’oceano e ha raggiunto Margherita. Lei era cosciente ma mentre il pompiere stava per incrociare le braccia con Margherita lei ha perso conoscenza. Non ha battuto contro gli scogli ma ha bevuto acqua». Alla piscina c’è anche un bar, chi ci lavora ha urlato al pompiere di allontanarsi dal muretto perché lì il mare è mosso e l’imbarcazione di soccorso non poteva arrivare. E il vigile del fuoco si è allontanato ed è rimasto in attesa del motoscafo con il medico. «Sono rimasti in acqua ad attendere, credo venti minuti – continua la mamma di Margherita -. Sull’imbarcazione le hanno fatto il massaggio cardiaco e il cuore aveva ripreso a battere, poi ci sono voluti 40 minuti per arrivare in ospedale». Il giorno dopo Margherita è morta.

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Commenti sui social

LA TRAPPOLA – «Margherita è morta in una trappola, una trappola significa che c’è una situazione di pericolo da qualche parte ma è nascosta. La situazione che si crea in quel luogo è questa» dice Piergiovanni Salvucci. Le piscine sono un punto turistico segnalato che attirano molte persone. «Vai nella piscina, in fondo c’è un muretto che divide l’oceano con la piscina, e tutti entrano in acqua e vanno verso il muretto. Ci sono persone che si siedono lì, che stanno lì a nuotare, lo fanno tutti – continua il papà -. Finché le onde sono piccole entra un po’ d’acqua e non succede niente, il problema avviene quando entra molta acqua con le onde e se sei nel punto sbagliato l’acqua ti trascina al mare, è una trappola. Non sono onde anomale, e quello è un luogo turistico, non un posto dove uno va sapendo che è un luogo pericoloso».

margherita-salvucci-2GLI ALTRI CASI – «Da indagini ufficiose che abbiamo fatto, con ricerche sul web, sembra che ci siano stati 17 casi solo l’anno scorso di persone finite nell’oceano da quella vasca. Vorrei far sì che la nostra tragica situazione non capiti ad altri – riprende Ornella Formica -. Pur essendoci dei segnali, tipo “spiaggia senza custodia”, o “approcciarsi al mare può essere pericoloso” o “scogli che franano”, nulla dice che se stai in quella piscina l’oceano viene dentro e può trasportati oltre il muretto. In una recensione di Tripadvisor abbiamo letto che quella vasca è definita la pozza della morte. Eppure lì c’è un bar, c’è il parcheggio, dei sentieri», tutto per accogliere i turisti che pensano di trascorrere qualche ora in quello che sembra un piccolo paradiso. Invece anche a leggere chi scrive i commenti sui social, è un luogo che mette i brividi. C’è chi parla di sei persone morte lo scorso anno, chi dice che è stato trascinato nell’oceano con la moglie e si è salvato per miracolo.

margherita-salvucci-3-650x425«Uno dei soccorritori diceva che in 23 giorni hanno fatto otto interventi – continua Ornella Formica -, non sappiamo se in questa piscina o nell’altra che c’è a Seixal o sulla spiaggia. I ragazzi del bar hanno detto che sono successi altri casi, a volte qualcuno si salva, a volte no. E’ questo che ci induce a fare tutto il possibile affinché non avvenga a nessun altro quanto accaduto a Margherita».

«La prima cosa deve essere fare prevenzione – dice Piergiovanni Salvucci -, mettendo cartelli in modo che il pericolo sia noto, e la seconda è che se succede qualcosa ci deve essere il modo di essere soccorsi, di potersi salvare. Ci sono solo due salvagenti in ognuna delle due piscine».

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I cartelli

«Vanno prese tutte le precauzioni possibili – riprende Ornella Formica -. Stiamo prendendo contatti localmente, attraverso l’avvocato Manuel Formica, per sollevare il problema, non per denunciare».

L’ULTIMO SALUTO – Margherita aveva 28 anni, ha studiato Medicina a Padova e poi ha iniziato i 4 anni di specialistica in Psichiatria. Era al terzo anno e aveva già pianificato che l’ultimo, per la tesi, sarebbe andata in Canada per sei mesi. Avrebbe fatto la tesi sulla depressione. Nel frattempo aveva già vinto un concorso all’Azienda sanitaria di Padova per essere assunta come psichiatra. Nonostante vivesse a Padova tornava spesso a Colmurano. E’ lì che venerdì, alle 18, in piazza Umberto I verrà celebrato il funerale. Da giovedì mattina sarà aperta la camera ardente nel museo Ventura.

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Margherita Salvucci

LA RACCOLTA – Al funerale verranno raccolte offerte per il Cuamm (Collegio universitario aspiranti medici missionari). Una raccolta fondi, decisa dalla famiglia, che è anche sul web. Si tratta di una fondazione nata a Padova «e da sempre implicata nella tutela della salute delle popolazioni africane. Margherita aveva conosciuto a Colmurano la bellezza della donazione di sé ai più piccoli e bisognosi, attraverso il volontariato e la missione – si legge su link per fare le donazioni). Il valore di questa scoperta l’aveva portata prima in Thailandia, poi in Grecia e in India. Questa donazione vuole mantenere viva la testimonianza che Margherita ha dato con la sua vita. La sua accoglienza, la sua intraprendenza, la condivisione delle gioie e dei dolori di chi le stava vicino, la sua grande umanità e intelligenza, la sua simpatia ne sono state l’ispirazione».

Questo il link per poter donare.

 

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