Il Padiglione Morselli
di Luca Patrassi
Affidati alla società romana Engie Servizi spa la progettazione esecutiva e i lavori di ristrutturazione finalizzati alla realizzazione della Casa della Comunità di Macerata per l’importo di un milione e 144mila euro. Torna alla ribalta – per effetto della determina appena pubblicata all’albo pretorio della Ast – il padiglione Morselli, edificio monumentale nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Santa Croce. Dopo i circa cinquecentomila euro buttati via anni fa per ristrutturare l’immobile in stile liberty e lasciarlo inutilizzato (hanno perfino dovuto fare dei lavori di messa in sicurezza per evitare occupazioni abusive) ora arrivano nuovi lavori. Nel novembre scorso era stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica e, contestualmente, si era deciso di contrarre l’affidamento congiunto in appalto integrato della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori sopradetti a mezzo procedura negoziata. Erano stati invitati dieci operatori economici e di questi soltanto due hanno formalizzato le offerte: ad avere la meglio è stata la romana Engie Servizi spa con un ribasso del 6.17%.
Da Macerata a Camerino per un altro tipo di opere: una donazione disposta dall’associazione “IoNonCrollo” a beneficio del reparto di Medicina dell’ospedale. L’associazione camerte ha deciso di donare un ecografo del valore di circa 67mila euro al citato reparto della struttura ospedaliera di Camerino. «L’associazione IoNonCrollo – si legge nel sito dell’associazione – nasce a Camerino a seguito dei devastanti eventi sismici dell’ottobre 2016, per volontà di un gruppo di giovani e professionisti, sia residenti in città che studenti dell’Università di Camerino, che hanno deciso di fare la propria parte sia durante la prima fase critica dell’emergenza che, soprattutto, nella ricostruzione fisica, sociale, economica e culturale della propria città, dell’intero territorio e con essi del proprio futuro, decisi più che mai a non arrendersi e a non abbandonare la terra che li ha visti nascere o che generosamente li ha accolti. Le scosse del 26 e del 30 ottobre 2016 hanno letteralmente e drammaticamente distrutto tutti i paesi dell’Alto Maceratese, che oggi sono interamente da ricostruire; luogo di storia millenaria, di tradizioni legate alla terra, di natura incontaminata, di enogastronomia e prodotti tipici, di arte e cultura, che vive principalmente di turismo e di piccola e media impresa. E non può e non vuole morire».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati