Lo sgombero
di Francesca Marsili
Gli ultimi abitanti avevano tempo fino alle 11 di questa mattina per lasciare i moduli, e così è avvenuto, spontaneamente e in modo ordinato. Chiuso quindi definitivamente, dopo 8 anni, il villaggio container di via Colombo, a Tolentino, allestito dopo il sisma del 2016. Dei 20 ospiti rimasti che non avevano i requisiti sisma, la gran parte ha iniziato a lasciare l’area già nei giorni scorsi. Gli ultimi questa mattina, allo scadere dell’ora prefissata: per l’ultima volta hanno varcato il cancello verde che perimetra l’area. Le auto davanti ai container, per caricare gli effetti personali chiusi in degli scatoloni e dirigersi verso le nuove abitazioni temporanee.
«E’ il raggiungimento di un obiettivo che ci eravamo dati fin dal nostro insediamento e che dedico alla città di Tolentino – commenta l’assessore alla Ricostruzione Flavia Giombetti raggiunta telefonicamente -. Un grande traguardo, un’area che dopo tutti questi anni doveva essere chiusa».
Tante le difficoltà che Giombetti spiega di aver incontrato in questi due anni per arrivare alla chiusura del villaggio container che ha sempre definito «indegno per la città e per le stesse persone».
E aggiunge: «Ci abbiamo lavorato fin dal primo giorno, per ridare dignità al nostro paese. Il criterio con cui ho ragionato assieme al sindaco Mauro Sclavi – sottolinea l’assessore – è stato in primo luogo quello di trovare una degna sistemazione ad anziani e famiglie con minori che da troppo tempo stavano in scatole di latta. Poi ho valutato tutte le altre situazioni».
Al momento dell’insediamento della nuova amministrazione Sclavi «erano circa 180 le persone alloggiate nei container di cui abbiamo analizzato ogni singola storia personale – sottolinea l’assessore -. Voglio ricordare che questa lotta è nata con il “Comitato 30 ottobre” (di cui Giombetti è stata presidente sino alla sua nomina ad assessore nel 2022): con i membri, e in particolare con il vicepresidente, voglio condividere questo traguardo, per il lavoro fatto subito dopo il terremoto».
Ad accompagnare l’uscita definitiva la Polizia locale, guidata dal comandante Andrea Isidori, e Paolo Bini, responsabile del settore Entrate e Patrimonio del Comune, che nei giorni scorsi aveva firmato l’ordinanza di sgombero dell’area. Il tutto, stamane, si è svolto in clima estremamente disteso.
«Per tutte le 20 persone rimaste che non avevano titolo abbiamo trovato una soluzione abitativa in un appartamento, o in strutture ricettive per chi non ha accettato l’appartamento – spiega Bini -, li stiamo aiutando anche nel trasloco e con gli allacci nelle nuove abitazioni. Alcuni dei nuclei familiari che alloggiavano qui non hanno reiterato la domanda dei requisiti per il Cas, perdendo di fatto il diritto. Una riapertura dei termini agevolerebbe, per cinque o sei famiglie, la soluzione definitiva. Adesso ne hanno una per sei mesi, che serviva per sgomberare l’area e dar loro tempo per riorganizzarsi. Stiamo utilizzando anche gli appartamenti costruiti in sostituzione alle Sae, la riapertura dei termini ci consentirebbe di stabilizzali li. Per ora abbiamo dovuto accoppiare i nuclei monoparentali, e non è stata un’operazione facile» conclude il responsabile del Comune.
Il comandante della Municipale Andrea Isidori
E per un capitolo che si chiude, un altro se ne apre: tramontato definitivamente il villaggio container al suo posto arriva la “cittadella sanitaria”. In quello che a questo punto possiamo chiamare ex villaggio container, i mezzi sono al lavoro per allestire i prefabbricati dove verranno dislocati gli ambulatori e gli uffici dell’ospedale di Tolentino durante le fasi di abbattimento e ricostruzione del nuovo nosocomio. «E’ anche questo – conclude la Giombetti – un segnale tangibile di ripartenza».
Sulla questione del villaggio container la procura di Macerata ha chiuso le indagini e indagato (è notizia di ieri) l’ex sindaco Giuseppe Pezzanesi per abuso d’ufficio. Secondo le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Tolentino, nell’area container sarebbero state ospitate persone che non erano terremotate. Questo con un presunto danno erariale che si aggira sul milione di euro. Sarebbero state ospitate una 30ina di persone a cui si aggiungono 14 dipendenti di una azienda locale. Pezzanesi sulla vicenda ha detto di aver rispettato le norme e di essere orgoglioso per aver aiutato persone in difficoltà «che non ce l’avrebbero mai fatta a superare la tragedia post sisma».
La figlia di un’ospite che lascia i container
L’allestimento della cittadella sanitaria
Inchiesta sull’area container, Pezzanesi: «Norme rispettate, fiducia nei magistrati»
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