Gli alberi tagliati nella zona dove sarà tagliato il sottopasso ferroviario
di Luca Patrassi (foto Fabio Falcioni)
L’amministrazione comunale non sembra perfettamente a suo agio sul fronte degli alberi, almeno in questi ultimi tempi. Non fossero bastate le proteste per lo scellerato abbattimento dei pini che da decenni ornano il mal posizionato e mal mantenuto stadio Helvia Recina, in questi giorni uomini e mezzi sono al lavoro in quel di via Roma per abbattere gli alberi che sono sulla traiettoria del sottopasso ferroviario e qui probabilmente non è che ci siano soluzioni diverse dal taglio. Abbattimento per alcune piante, sradicamento e riposizionamento a Rotacupa per i giovani ulivi che sorgevano in un’area privata ora ceduta appunto per via dell’esigenza di realizzare l’infrastruttura. Certo è che l’improvviso cambio di colpo d’occhio lungo via Roma non è dei più belli, tronchi segati alla base e un’ampia fascia di terreno ha visto appunto azzerata la presenza di piante in attesa del via del cantiere del sottopassaggio ferroviario.
Sul fronte del verde l’albo pretorio del Comune indica la presenza di una delibera tendente ad ottenere dalla Regione mezzo milione di euro per il miglioramento della qualità dell’aria al Sasso d’Italia e a Rotacupa. Il verbale dice che erano assenti gli assessori leghisti Laura Laviano e Oriana Piccioni, il civico Silvano Iommi e l’assessora meloniana Francesca D’Alessandro. Si tratta della approvazione di un progetto di partecipazione al bando regionale per la “concessione di contributi a Comuni e Unione di Comuni per la realizzazione boschi urbani ai fini del miglioramento della qualità dell’aria, per contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici e quale riqualificazione urbana”. «Gli interventi promossi – si legge nella premessa della delibera di giunta comunale – dovranno tendere all’arricchimento di boschi in aree urbane con lo scopo di migliorare la qualità dell’aria». Le perplessità sono emerse quando si è scoperto che il Comune «ha individuato come aree rientranti nei criteri stabiliti dal bando in oggetto quelle site in località Rotacupa e in località Sasso di Italia». Con determina dirigenziale è stato affidato l’incarico al dottore forestale Vincenzo Rocco, per la stesura del progetto di fattibilità, «trattandosi di materia particolarmente complessa e specifica».
Il quadro economico allegato alla delibera dice che il costo totale del progetto è di 498mila euro, 372mila dei quali per i lavori, 7400 per la progettazione. «In caso di finanziamento del progetto lo stesso – informa ancora la delibera – sarà pari al 100% delle spese ammissibili e pertanto non ci sarà cofinanziamento comunale. La partecipazione al bando si configura come un’opportunità per l’Amministrazione di creare all’interno del proprio territorio aree boscate che possano svolgere le diverse funzioni che il bosco è chiamato a svolgere, quali la riduzione degli inquinanti presenti nell’aria, il miglioramento della qualità dell’aria, l’assorbimento e stoccaggio della CO2, la riqualificazione paesaggistica, il mantenimento delle falde idriche, la regolazione del clima locale, la conservazione della biodiversità, l’offerta di spazi ricreativi e culturali per l’uomo».
La domanda che si sono posti anche alcuni amministratori leghisti è legata all’opportunità di realizzare “boschi urbani” in zone che urbane non sembrano essere e che peraltro sono già ad alta densità di verde. Si ha quasi l’impressione che in Comune si taglino i pochi alberi che ci sono in centro e se ne piantino in luoghi più che decentrati e già molto alberati. Si toglie ai poveri di verde e si aggiunge ai ricchi «per il miglioramento della qualità dell’aria».
Complimenti.tagliate le piante e sponsorizzate il green
Non ve sta bene niente, x una volta che si realizza qualcosa ( e sono anni che di aspettava) vi lamentate del paesaggio, dei lavori, e questo non fa bene e quell'altro è fatto male. Ma finitela
Desolante, come la città stessa.
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Spero che non debbano eliminare anche le querce superstiti di Via Pirandello!
Signor Vallesi lei e’ una grande persona sono perfettamente d’accordo i Maceratesi si meritano i sinistriodi.
Le lunghe file di auto in attesa dellla apertura del passaggio a livello in entrambi i sensi di marcia verso e fuori Macerata con i motori accesi pere lunghi ed interminabili minuti, invece vanno bene, non inquinano?
@ Andrea Monachesi: nei pressi del passaggio a livello ci sono chiari cartelli stradali che in caso di sbarre chiuse obbligano gli automobilisti a spegnere il motore altrimenti sono soggetti a multa, oltre al non senso di tenere il motore acceso consumando inutilmente carburante oltre ad inquinare.