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Loeppky: «Lube, non ti deluderò.
Sono pronto a raccogliere l’eredità
di chi mi ha preceduto»

VOLLEY - Parla lo schiacciatore canadese, primo colpo di mercato dei cucinieri: «Re degli ace? Sì era il mio soprannome all'università, penso di essere migliorato molto dopo quattro stagioni in SuperLega»

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Eric Loeppky con la maglia del Canada

Il primo colpo di mercato in entrata della Lube Civitanova, lo schiacciatore 26enne Eric Loeppky, nazionale canadese attualmente al lavoro con la selezione del suo Paese in vista della Vnl, si è concesso un primo botta e risposta da cuciniero confermando la dedizione al lavoro e la voglia di raggiungere traguardi di prestigio.

Che effetto le fa l’idea di giocare in un Club dalla storia importante come la Lube?

«Far parte della Lube significa davvero tanto per me. Il club biancorosso è stato uno dei primi di cui ho sentito parlare quando ho scoperto la pallavolo di alto livello. Si tratta di una realtà che mi ha subito colpito, una società da sogno in cui qualsiasi atleta con forti ambizioni vorrebbe giocare. Conosco l’importanza di indossare la maglia della Lube, sono più che pronto a far parte del gruppo e raccogliere l’eredità di chi mi ha preceduto».

E’ più soddisfatto per aver lottato fino alla fine in tutti i tornei quest’anno o prevale il rammarico per non aver centrato titoli?

«Ovviamente sono molto orgoglioso del cammino brillante a Monza, per il gioco espresso dalla squadra e per le grandi sfide giocate lungo il percorso. Da agonista è difficile inghiottire il boccone amaro quando si arriva così vicino a traguardi importanti senza essere all’altezza, ma non voglio assolutamente che le finali perse cancellino quanto di buono fatto con gli ex compagni in Brianza».

Se potesse tornare indietro nel tempo, quale partita rigiocherebbe?

«Se avessi questa possibilità vorrei rigiocare l’ultima partita della stagione contro la Sir Susa Vim Perugia per portare la Finale Scudetto a Gara 5».

Ai tempi del college gli Spartans la chiamavano “re degli ace”. Cosa può dare alla Lube?

«Sì, quello era uno dei miei soprannomi all’università. Penso di essere migliorato molto dopo quattro stagioni in SuperLega. Il livello in Italia è davvero alto e per tenere botta devi imparare ad adattarti alla velocità e alla forza del gioco. Lavoro per diventare ancora più forte e costante. Penso che il mio stile si adatterà perfettamente a quello dei compagni nella Lube»”.

Ha un idolo o un atleta a cui si ispira?

«Ho seguito con stima ed estremo interesse molti atleti crescendo. Uno dei primi laterali che ho guardato è stato lo statunitense Reid Priddy. In questo momento mi dà carica pensare che in carriera abbia giocato anche nella Lube».

Cosa si aspetta dal prossimo futuro con la Lube e la Nazionale canadese?

«Facile. Mi aspetto grandi cose sia in maglia Lube che con il Canada».

Quali sono le sue passioni quando non gioca a pallavolo?

«Adoro passare il tempo con mia moglie e i miei figli. Mi piacciono i giochi di carte e il buon cibo. Visto che sono entrato in argomento…quando si parla di Italia dico sempre che è l’Olimpo del volley, ma anche della buona tavola».

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