Lo slalom delle carrozzine
Percorsi a ostacoli lungo le mura

MACERATA - Le vie che costeggiano il centro storico presentano diversi punti critici, tra barriere architettoniche e inciviltà: dallo Sferisterio a via Trento fino al grande nodo dei Cancelli

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di Marco Pagliariccio

Metti un sabato mattina. Metti un timido sole, un clima quasi primaverile. Metti una famiglia come tante altre, papà, mamma e neonato in passeggino o magari una persona in carrozzina che scelgono di fare una passeggiata in centro, lungo le mura. Facile e sicuro? In buona parte sì, ma non mancano le zone critiche in cui può essere problematico non solo attraversare la strada ma anche percorrere marciapiedi e passaggi vari.

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L’inizio di via Diomede Pantaleoni, davanti allo Sferisterio

Partiamo dalla “vetrina” della città: lo Sferisterio. Per chi arriva da viale Trieste o corso Cairoli non è così semplice immettersi nel camminamento di viale Diomede Pantaleoni. Se si arriva dal secondo, tenendo il lato destro della strada, si trova l’attraversamento pedonale che collega il marciapiede di via Maffeo Pantaleoni con quello sovrastante di viale Diomede Pantaleoni. Ottimo se si è pedoni senza ulteriori intralci, molto meno se si ha un passeggino o una carrozzina, visto che ci sono una decina di scalini da salire e nessuna rampa a dare una mano. Se invece si sceglie di percorrere il lato dello Sferisterio, invece, ci si trova a dover passare lungo la sottile (e dissestata) striscia di asfalto che costeggia gli ingressi dell’arena, dove non è raro trovare auto parcheggiate in divieto di sosta: a quel punto non si può far altro che aggirarle buttandosi in strada, con tutti i rischi del caso, per trovare poi l’attraversamento pedonale che porta sull’altro lato della strada, quello dove c’è il marciapiede, solo alcune centinaia di metri più avanti, in corrispondenza dell’Asilo Ricci.

Qualche passo per respirare, poi le antenne tornano a drizzarsi. Sul lato opposto rispetto a Porta San Giuliano il marciapiede dà la possibilità ai residenti con permesso di parcheggiare sopra lo stesso: comodo per chi vi abita, un po’ meno per chi ci passa, visto che resta alquanto difficoltoso il transito, specie quando gli avventori delle attività della zona se ne approfittano per parcheggiare in maniera non molto ortodossa. Magari dei paletti di ferro o altro materiale potrebbero scoraggiare i meni civili.

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L’inizio di via Trento arrivando da viale Leopardi, con le auto in sosta a sbarrare il passaggio

Lungo viale Leopardi, se non volete imboccare rampa Zara e fare un giro in centro storico (servirebbe un percorso in sicurezza all’incrocio con via Armaroli), il passeggio è tranquillo e lineare, vista l’ampiezza del camminamento, ma i problemi più grossi arrivano in piazza Garibaldi: girare verso i Cancelli per entrare in centro storico è improponibile e se si sceglie di “allungare il giro” entrando in via Trento la situazione non è migliore, anzi. Sul lato destro, superato il tratto iniziale in cui si devono schivare le auto parcheggiate di traverso, si arriva al marciapiede che costeggia l’ampio parcheggio che fronteggia le palazzine dove trovano posto negozi e appartamenti: tutto molto pratico, a parte che per saltare dal parcheggio al marciapiede si è costretti a passare in mezzo ai cassonetti dell’immondizia. Una volta terminato il camminamento sul lato destro, poi, si è obbligati ad attraversare per saltare su quello sinistro, ma la discesa dal marciapiede non ha uno scivolo e il camminamento sul lato opposto della carreggiata è un terno al lotto, tra auto in sosta selvaggia e avvallamenti di ogni tipo.

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L’area dei Cancelli vista da corso Cavour: il regno della deregulation per i pedoni

Girato l’angolo si entra in corso Cavour e da qui rieccoci davanti ai Cancelli: toglietevi dalla testa di entrare in centro storico da qua a meno che non siate dei temerari, visto che l’unico modo per attraversare in sicurezza sono i sottopassi pedonali, ovviamente sprovvisti di qualsiasi rampa o ascensore per passeggini e carrozzine. Meglio mettersi l’anima in pace e accontentarsi della bella e ampia passeggiata di viale Puccinotti e viale Trieste, queste sì un vero toccasana per una passeggiata in sicurezza. Siamo così tornati in piazza Nazario Sauro. Incolumi, per fortuna, ma riavvolgendo il nastro la sensazione di aver scampato qualche pericolo rimane.

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Un’auto in divieto di sosta: basterebbero dei paletti per evitare parcheggi selvaggi

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Il camminamento sul lato sinistro di via Trento

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L’attraversamento pedonale di via Trento, sprovvisto di una rampa per passeggini e carrozzine

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