Il teatro Rossini
di Laura Boccanera
«E’ una disparità di trattamento che certifica la mancanza di rispetto del sindaco e del cda dei TdC, a questo punto necessario cancellare tutte le gratuità». Succede a Civitanova dove questa mattina i consiglieri di minoranza sono stati destinatari di una mail dell’azienda Teatri di Civitanova che li informava che per alcuni spettacoli fuori abbonamento non sarebbe stato possibile richiedere l’accredito gratuito.
Francesco Micucci – capogruppo Pd
Prassi dell’azienda infatti fino ad ora era quella di riservare ai consiglieri tutti di maggioranza ed opposizione, che volessero partecipare come spettatori, un ingresso gratuito a teatro. Stavolta invece per gli eventi organizzati dall’agenzia Ventidieci ( concerto della Pfm, Zecchino d’oro show, Francesco Cicchella e Pierpaolo Spollon) che non ha permesso il rilascio di così tante gratuità, il numero di ticket omaggio sono limitati e l’azienda ha scritto ai soli consiglieri di minoranza per informarli che sono stati bloccati alcuni posti, ma che «A differenza degli altri spettacoli, purtroppo le gratuità sono limitate e quindi non c’è possibilità di posti omaggio per i consiglieri di minoranza. Però, poiché per questi spettacoli i biglietti stanno terminando (la Pfm ad esempio è già sold out), qualora vogliate partecipare a uno o più di questi spettacoli vi comunichiamo che abbiamo bloccato alcuni posti a pagamento tra la tredicesima e la quindicesima fila che potete acquistare».
La stessa mail non è stata ricevuta dai consiglieri di maggioranza e i consiglieri della minoranza gridano allo scandalo, non tanto per il mancato “privilegio” quanto per la disparità di trattamento fra medesimi rappresentanti eletti dalla cittadinanza: «i Teatri di Civitanova certificano “nero su bianco” il senso delle istituzioni e la mancanza di rispetto per esse – dicono Francesco Micucci, Mirella Paglialunga, Elisabetta Giorgini, Letizia Murri, Piero Gismondi, Lidia Iezzi e Yuri Rosati – Non è ovviamente la gratuità dei biglietti non concessa alla minoranza che fa restare basiti, quanto il trattamento diverso tra soggetti eletti tutti dalla popolazione civitanovese per svolgere tutti lo stesso ruolo: rappresentare appunto i cittadini. E nella rappresentanza non ci possono essere due categorie: serie A e serie B. Questa disparità di trattamento mina le basi democratiche del Consiglio comunale. La logica che sta dietro le gratuità concesse dovrebbe essere quella della rappresentanza delle istituzioni in determinati contesti e per determinati eventi: non può essere certo quella del “favoritismo” o del “privilegio” concesso al governante di turno. Per questo siamo stati sempre contrari all’eccesso di gratuità concesso in passato dal Cda del Rossini ed abbiamo utilizzato raramente questa opportunità data ai consiglieri comunali. Ma mai si era certificata questa disparità istituzionale tra maggioranza e minoranza: uno strabismo che non può essere perdonato».
E la minoranza ora chiede trasparenza e taglio di tutti i privilegi: «a questo punto allora chiediamo formalmente che siano cancellate tutte le gratuità previste dal Rossini ad assessori e consiglieri. Venga concessa l’entrata gratuita e riservata solamente al sindaco, al presidente del consiglio ed al presidente del Cda dei Teatri o ai loro delegati e finisca una volta per tutte l’eccesso di gratuità fornite a man bassa in maggioranza. Noi consiglieri di minoranza faremo come sempre fatto finora: quando vorremo andare a teatro compreremo il nostro biglietto. Presenteremo a stretto giro di posta una interrogazione per capire come è possibile accettare da parte sua questo senso distorto della democrazia».
Maria Luce Centioni presidente Azienda Teatri di Civitanova
L’azienda Teatri, interpellata per una verifica sui fatti fa sapere attraverso l’ufficio stampa che per gli spettacoli elencati nella mail sono stati emessi pochi biglietti gratuiti e che non erano sufficienti per tutti i rappresentanti del consiglio comunale, tanto che è stato adottato un criterio di rotazione anche fra gli stessi consiglieri e assessori che hanno ricevuto l’accredito. «Il nostro Cda ha sempre lavorato cercando di accreditare amministrazione e più in generale il Consiglio comunale, nell’ottica di dare a tutta l’assise il diritto e il dovere di seguire la nostra proposta culturale – fa sapere con una nota la presidente Maria Luce Centioni – abbiamo cercato di operare con equilibrio. Ora, nell’ambito del nostro cartellone invernale, ci siamo appoggiati ad alcune produzioni e nello specifico una di queste che promuoverà nei prossimi mesi al Rossini quattro spettacoli ci ha concesso disponibilità molto limitate di accrediti per il nostro ente. Che non ricoprono nell’interezza il totale dei consiglieri comunali. Abbiamo pensato che tali accrediti, guardando al consiglio comunale, possano essere dati in turnazione, partendo da gruppi di consiglieri di maggioranza e cambiando i loro nomi di volta in volta. Non ci sono accrediti neanche per tutti loro. Ma non è certo nostra intenzione fare disparità con i consiglieri di minoranza e con i consiglieri della maggioranza che non riceveranno gli accrediti nel dato spettacolo, tanto che abbiamo riservato a tutti dei posti in biglietteria, purtroppo senza accredito. La scelta, non dipesa dalla nostra volontà, ricade solo per quattro delle oltre trenta serate inserite in cartellone, perché la nostra intenzione è quella di aprire le porte a tutti».
In un Paese DEMOCRATICO tutti i spettatori Pagano l'ingresso per vedere un Spettacolo; Dal Sindaco ai Consiglieri e Tutto il Personale Pubblico. Negli anni passati un mio amico e collega di lavoro in azienda privata e sua moglie in un'azienda Pubblica; mi diceva che riceveva biglietti gratis insieme ad altri Dipendenti Pubblici per assistere a spettacoli all'Arena Sferisterio di Macerata e di Musicultura di Recanati. I CITTADINI di Macerata e delle Cittadine Maceratesi Pagano. È GIUSTO?
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La nostra proposta consiste nel dare gli accrediti a chi non riesce ad arrivare alla fine del mese. Condividiamo il pensiero di Don Gallo.
Poi oggi va di moda considerare le istituzioni non rappresentative. Certe persone pensano che vincere le elezioni significhi “decidere”
Mi sembrerebbe giusto andare da chi non paga il biglietto e dirgli, va a pagare o cedimi il posto. Non è non vergognandosi di scroccare il biglietto che si dà una buona impressione agli amministrati che certamente dovranno vedere tutti questi approfittatori stare comodamente seduti, di solito in prima fila. Secondo me , questa maggioranza seppur ben satolla se ci fossero anche dei panini con porchetta gratis, ne farebbero incetta. Ma quello che non capisco è come ci si può andare con tranquillità a fare queste figure da mentecatti mentre tutti gli altri pagano e loro da quale “ufficio superiore” sarebbero stati autorizzati a non pagare. L’azienda teatri non si può certo accusare di fare queste discriminazione in quanto semplice appendice di tutte le altre che compongono questa disastrosa amministrazione che mai si è mostrata così misera, tenuta solo dagli interessi personali e a cui non rispondono neanche quando si mettono prima d’accordo e poi all’atto del voto vanno pure contro il rappresentante più in vista del partito. Sempreché non sia tutto un gioco visto che dimissioni non se ne vedono.
Se io fossi del Pd (proprio per gli ideali che DOVREBBE muovermi) non protesterei per il fatto di non aver avuto accesso alle gratuita’, ma per il fatto che le gratuita’ siano state (pessima abitudine!) concesse a chi certamente il biglietto può pagarlo! La gratuità, secondo me, dovrebbe essere concessa (con norme ben studiate) a chi vorrebbe recarsi a teatro, ma non può farlo perché non arriva neanche a fine mese! Principio cristiano? Di sinistra? Ciò che è certo è che (a certi livelli) vige solo la norma “Amici si, ma non nel piatto!”. Che tristezza!
…chissà perché la risposta, nell’articolo, a tutte queste domandone è stata messa in cinquantaquattresima riga, chissà!!? Misteri della fede…(politica?) gv p.s.: a chi dice che il biglietto gratuito a teatro dovrebbe essere dato a chi non può permetterselo (asserendo che possa questo essere un principio cristiano o di sinistra, ma dimenticando che esiste anche una destra sociale…eh!!!), dico che per fare ciò ci vorrebbe un teatro da quattromila posti, almeno, e non pagherebbe nessuno dei quattromila; suvvia, rendetevi conto… (mi pubblicheranno…mah!!!)
…tre pollici versi…sinceramente me ne aspettavo di più dall’intellighenzia sinistra… gv