I tavolini di Hab in via Gramsci
di Luca Patrassi
Il sindaco Sandro Parcaroli è pronto ad aprire non un tavolo, ma un tavolino sulla questione del mancato rinnovo dei permessi a due bar del centro storico per l’occupazione di suolo pubblico.
Alle spalle l’ingresso di vicolo Consalvi, di fianco al bar Cabaret
Le motivazioni che hanno portato la burocrazia comunale a rigettare le istanze in tal senso dei titolari del bar Cabaret e del pub Hab, entrambi in via Gramsci, sono apparse talmente paradossali da aver aperto un partecipato dibattito in città. Per motivare il no al mantenimento di tre tavolini in vicolo Consalvi il burocrate comunale ha scritto che non è possibile farlo in presenza di una installazione illuminotecnica che ha portato vicolo Consalvi ad essere il riferimento culturale e artistico della città. Per il pub Hab invece i tavolini dal lato del loggiato del palazzo degli Studi (già autorizzati due anni fa dalla stessa amministrazione) porterebbero a una “congestione veicolare che impedisce la vivibilità del centro storico”.
Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli
Due colpi che farebbero impallidire il più smaliziato dei politici. Passata la sorpresa per le motivazioni, sono iniziate le reazioni. Non parlano, almeno per ora, i destinatari dei dinieghi, ma la polemica è montante anche all’interno dell’amministrazione comunale mentre all’esterno volano i commenti ironici (“vicolo Consalvi patrimonio dell’Unesco”). Oggi, a fronte delle forti proteste generate dai provvedimenti della burocrazia comunale, il primo cittadino Sandro Parcaroli ha annunciato il suo intervento, poche parole come sua abitudine, lasciando però capire di voler riconsiderare gli atti firmati dai “suoi” dirigenti: «Entro mercoledì affronteremo e risolveremo la questione».
La commedia del no ai tavolini, colpito anche il pub Hab: «Congestione del traffico»
«Via i tavolini del bar da vicolo Consalvi: è un simbolo culturale della città»
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la legge dovrebbe essere uguale per tutti i gestori …e non solo per alcuni, comunque in una città quasi deserta invece di cercare il modo di far incrementare l’attività economica dei nostri commercianti si fa il contrario!
Una volta, a seguito di generale indignazione per effetto del provvedimento e dell’iniqua assegnazione, si esprimeva, forte, almeno un mea culpa. Magari pubblico.
Ora si dice che la burocrazia ha sbagliato … ma la burocrazia chi la governa?
Patetici.
Speriamo come ospite d’onore interverrà anche il ministro delle infrastrutture e il suo pupillo autore del “mondo all’incontrario”
la risolviamo mercoledi..giorno di mercato e mercanteggio…
Mercoledì non aveva impegni, lasciatelo lavorare.
Il nostro bastone /pavone deve aver imparato dai forestali siciliani quelli che la mattina appiccano il fuoco e la sera accorrono per spegnerlo.
L’unica differenza è che i forestali siciliani sanno quello che fanno e perchè, lui poverino aspetta che qualcuno glielo dica.
La vicenda rischia di essere più seria di quanto già non sembri. Infatti, se fosse vero che i due esercizi commerciali erano in possesso di un legittimo permesso, il fatto che un qualsiasi funzionario comunale possa far rimuovere i tavolini significherebbe che a Macerata non c’è alcuna certezza del diritto.
Quindi, se i permessi c’erano, il Sindaco non si può limitare a revocare l’ordine di sgombero del Funzionario ma dovrebbe “sgomberare” il Funzionario !