E’ stato trovato morto Alessandro Domesi, il ragazzo di 22 anni di Montefano scomparso da due giorni. Il corpo è stato trovato dai carabinieri stamattina, in contrada Casone, a Montefano, vicino a un casolare abbandonato. Secondo le prime informazioni era nella sua auto, in mezzo a un campo. E si sarebbe ucciso con un colpo di pistola, arma che a quanto pare deteneva regolarmente.
Il giovane operaio aveva fatto perdere le proprie tracce sabato sera. Ieri a presentare denuncia sono stati i familiari, dopo che non l’hanno visto rientrare a casa e per ore non sono riusciti a contattarlo. Secondo quanto ricostruito, il giovane era uscito di casa sabato sera per andare da un’amica a Porto Recanati. Avrebbe preso la sua auto, una Seat Arona con il tettino bianco, ma a Porto Recanati non sarebbe mai arrivato. Ieri i genitori si sono presentati dai carabinieri e così è scattato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse.
Stamattina il tragico ritrovamento. Stando ad una prima ricostruzione, si sarebbe trattato di un gesto volontario. Gli accertamenti comunque sono in corso e il corpo è ancora a disposizione della procura.
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Sentite condoglianze alla famiglia.Mi dispiace molto per questo ragazzo così giovane.Queste situazioni legate alla sofferenza di persone così sensibili non dovrebbero succedere
Non ci sono parole. Se penso a quanto dolore deve darsi per arrivare a un atto così innaturale mi sento male. E in quanti, purtroppo, così.
“Avevo vent’anni, non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita” (Paul Nizan, Aden Arabie 1931).
“Illusa gioventù
O gioventù, innocenza, illusioni, tempo senza peccato, secol d’oro. Poi che trascorsi siete si costuma rimpiangervi come un perduto bene.
Io so che foste un male.” (Cardarelli)
Sono in molti che oggi temono il Futuro. La nostra ormai è una società senza più comunicazione tra persone e senza più la solidarietà sociale che un tempo era nei rioni. Siamo pure alla distruzione della “famiglia” e ad una Religione priva ormai di Mistero, senza più limiti ed obblighi, senza più Sacramenti resi comprensibili almeno alla fede e senza più l'”inferno”, ormai “vuoto”. Tutti, compresi i cani e i porci, Hitler, Stalin, Pol Pot, si “salvano”. Una religione è invece come un campo di calcio, il cui gioco e formato da “barriere” e da “scopi”. Senza più barriere e scopi non c’è più gioco e la partita – la fede nel Cattolicesimo – non ha più necessità di essere vissuta. E quindi il Cattolicesimo di esistere.
Se non conoscessi, non per la teologia, ma per i miei studi e le mie esperienze esoteriche (dalla Magia dell’Ordo Templi Orientis, ai Rosacroce, alla Teosofia, tanto per citare), per la scientificità attiva dei Sacramenti, che operano nei corpi invisibili dell’essere umano, io non sarei un Cattolico, ma diventerei un Musulmano, religione potente e missionaria, dove Iblis rimane Satana e dove la Gehenna rimane Inferno, in cui vanno coloro che non rispettano le leggi di Dio, il Clemente, il Misericordioso, di cui devi rispettare comunque le leggi per il bene dell’uomo, se vuoi salvarti.
Oppure, mi darei il Buddhismo. Ma mai a Pachamama e alle altre eresie che fanno circolare tra i fedeli, per sviarli dalla vera fede, che fu scritta dagli Apostoli, da San Paolo e terminata con l’Apocalisse.
Adesso capisco perché gli artisti medievali mettevano nell’Inferno preti, frati, vescovi, cardinali e papi. Che continueranno -felicemente – a finirci dentro.
Rileggendo il mio scritto non mi rimane che chiedere allo Spirito Santo di intervenire per dare la pace al ragazzo (che è pure un mio figlio) e alle persone che lo amavano… Mai avrei pensato che, malgrado tutte le lotte sociali, avremmo avuto una società inutile, che abbandona chi ha più bisogno di amore e di solidarietà. Dobbiamo avere sbagliato in qualcosa di determinante…