L’area della lottizzazione Piane Chienti
di Laura Boccanera
Il consiglio approva tutte le varianti, ma la maggioranza si spacca. Caso Fratelli d’Italia: i consiglieri votano in maniera opposta a quanto dichiarato dal capogruppo e smentendo anche il commissario cittadino. Una lottizzazione ha aspettato 12 anni, l’altra poco più di un anno e alla fine “il regalo di Natale” come l’ha definito l’opposizione è arrivato e avrà la forma di 14mila metri quadrati di superficie utile lorda e 31mila di superficie fondiaria al confine con Montecosaro, area di proprietà della Agriforest che ha chiesto di convertirla da terreno agricolo a impianto industriale.
Il voto sulla lottizzazione Piane Chienti
Un progetto di variante presentato all’allora sindaco Mobili che in scadenza di mandato ha dato il via alla Vas e poi respinto dal sindaco Corvatta. Il privato ha fatto ricorso al Tar che ha spiegato come il privato stesso nulla poteva in termini di risarcimento danni, ma che aveva diritto ad un voto del consiglio. E il voto è arrivato ieri sera poco prima dell’1 quando nonostante il parere negativo espresso in commissione e le dichiarazioni di voto contrario da parte della Lega e del capogruppo di Fratelli d’Italia Roberto Pantella, il punto è passato con 13 voti favorevoli e 12 contrari. Perché ad aver votato sì, contro le aspettative del direttivo di FdI, sono stati i meloniani Paolo Nori, Roberto Tiberi, Antonio Ruffini e Gianluca Crocetti. Una spaccatura, non solo della maggioranza, ma della stessa Fratelli d’Italia che fino ad oggi era rimasta granitica sulle posizioni di rigetto di alcune varianti urbanistiche che andavano a consumare ulteriore suolo, facendo ad esempio in passato rigettare la variante nella zona Chienti. In particolare a far discutere sono state proprio le posizioni della maggioranza sulle argomentazioni portate a sostegno della variante. L’assessora all’Urbanistica Roberta Belletti ha illustrato quali vantaggi arriverebbero al pubblico dalla variante: «Il comune otterrebbe una plusvalenza di 600mila euro, la cessione del parcheggio a Fontespina. Il privato si occuperebbe di dotare a proprie spese l’area di tutti i sottoservizi e al comune verranno ceduti 7000 metri quadrati di verde e 1800 metri quadrati di parcheggi» e a rinforzo la Belletti annuncia che proprio ieri la giunta ha approvato una delibera nella quale si dà un atto di indirizzo all’ufficio tecnico per lo studio di una bretella da via Einaudi fino a via D’annunzio per la viabilità alternativa della zona da finanziare con la plusvalenza prodotta dagli oneri di urbanizzazione delle varianti.
L’assessore Roberta Belletti
La minoranza respinge in ogni modo le argomentazioni: Francesco Micucci (PD) parla di «una misura messa lì last minute perché questa variante è una schifezza, per indorare la pillola, ma agisce solo come una supposta. Oggi ci viene propinata questa variante perché Mobili in tempo di elezioni aveva detto sì al privato. Eravamo contrari 10 anni fa e lo siamo ancora. Andiamo a mettere lì 14mila metri quadrati di cemento, di cui 1400 possono diventare commerciali, a due passi da Montecosaro senza neanche avvisarli quando abbiamo una zona industriale regolamentata dal piano regolatore con capannoni sfitti». Secondo Piero Gismondi de “La nuova città” la variante è «la seconda proposta di follia urbanistica dopo quella che voleva un centro commerciale sul Chienti. Il piano regolatore individua due aree distinte per la zona industriale per evitare frammentazione e strutture a francobollo. Questa non è un’ area che si presta. È agricola e addirittura collinare. Siamo già oltre i limiti per consumo di suolo e 30mila metri quadri di interventi fra parcheggi piazzale e altro è notevole». Il consigliere di Dipende da noi Roberto Mancini nota come il consiglio sia «per l’80% occupato dalla votazione di varianti», mentre per Letizia Murri si tratta di «opera mastodontica senza finalità pubblica». La consigliere Mirella Paglialunga invece si sofferma sulla mancata presenza in cartellina della delibera di giunta che vincolerebbe gli oneri di urbanizzazione alla realizzazione della bretella: «Di questa bretella non c’è traccia nei documenti né se ne è parlato in commissione urbanistica. L’assessore però ne parla come una trovata a sorpresa per convincere qualche consigliere a votare a favore».
Roberto Pantella capogruppo FdI
E a far discutere sono però soprattutto le parole dei due consiglieri di Fratelli d’Italia, davvero agli antipodi: se infatti per Antonio Ruffini «la viabilità ha la priorità e i contributi serviranno per creare una bretella che farà respirare meglio Civitanova», Roberto Pantella, capogruppo spiega che «FdI è sempre stata chiara sull’ urbanistica in campagna elettorale, non siamo contrari a tutte le varianti e al rapporto pubblico e privato, ma siamo contrari ad una variante in cui l’interesse pubblico è limitato, per cui il mio voto è contrario». Ma contrari alla proposta è anche la Lega che con Giorgio Pollastrelli dice: «Quella variante poteva essere valutata anni fa quando c’era un progetto di espansione con la Quadrilatero e l’ipotesi di creazione della piastra logistica. Oggi non è interesse pubblico sviluppare quell’ area non siamo favorevoli. Non c’è una visione urbanistica e quello che vediamo stasera è improponibile».
Alla fine, il punto passa, con 13 voti a favore e 12 contrari.
Giorgio Pollastrelli, capogruppo della Lega in Consiglio comunale
E il voto praticamente si ripete quasi uguali (tranne per la posizione della Lega che stavolta vota a favore) per la variante dell’imprenditore Germano Ercoli per la lottizzazione Cristallo. La variante prevede l’area compresa fra via Giovanni XXIII, via Costamartina e le strutture commerciali di via Neruda per la quale si propone la realizzazione di commerciale lungo via Giovanni XXIII per una superficie fondiaria di 9325 mq e una superficie utile lorda di 3200 mq. Al comune verranno ceduti 8200 mq di verde e 180 posti circa di parcheggi. La seconda area della variante coinvolge una porzione del Pa4, via Foscolo, Guicciardini, Manzoni attraverso un adeguamento della viabilità che il privato si impegna ad adeguare con un ampliamento di via Giovanni XXIII fino a Costamartina, una rotatoria tra Costamartina e via Giovanni XXIII e sistemazione del verde oltre agli oneri di urbanizzazione con una plusvalenza di 500 mila euro.
La variante era già stata oggetto dell’analisi della maggioranza oltre un anno fa, ma allora non aveva i numeri vista la contrarietà di Lega e FdI e venne ritirata dalla discussione del consiglio per evitare la bocciatura. A distanza di un anno viene ripresentata e grazie al dietrofront della Lega che ora invece è favorevole è stata approvata con 15 sì e 10 no. L’opposizione ci va giù pesantissima e parla di «regali fatti ad imprenditori». La consigliera Murri parla invece di «tempismo di una delibera di giunta che ridelimita il centro urbano del 12 dicembre pensata a vantaggio proprio di questa lottizzazione che così potrà derogare dalle distanze minime a protezione del nastro stradale», mentre parla di «votificio e marchetta elettorale – con tanto di monito – ne risponderete ai vostri figli» Lidia Iezzi. E alla fine anche il punto, poco prima delle 2 passa.
Ma il consiglio nella prima ora ha discusso anche alcune interrogazioni rimaste giacenti da mesi e approvato la variante per la realizzazione di una nuova palazzina dell’ospedale di Civitanova da realizzarsi da parte della regione con i fondi del Pnrr. Sul punto, che è per lo più un documento da inviare alla regione per far avviare l’iter c’è stata unanimità.
Tra le interrogazioni si è parlato della pericolosità della strada Costamartina con le richieste della consigliera Mirella Paglialunga. A rispondere l’assessore Ermanno Carassai che ha annunciato che entro la primavera partirà il cantiere della provincia per la rotatoria dopo che sono stati reperiti i fondi mancanti. Discusse anche l’interrogazione di mesi fa sul ricorso Eurobuilding per il progetto del porto, la gru nel parcheggio Anconitani (non essendo presente l’assessore Caldaroni competente in materia verrà fornita risposta scritta) e sugli orari della biblioteca pubblica presentata da Lavinia Bianchi. Da segnalare l’interrogazione sui parcheggi blu in tutto il centro presentata dalla consigliera Silvia Squadroni che ha chiesto di conoscere il progetto e l’ipotesi di costi e aree da far diventare a pagamento al sindaco. Ciarapica ha risposto che «non c’è al momento alcuna ipotesi e proposta da discutere. Il tema del problema parcheggi è stato segnalato da tempo da cittadini e residenti lamentando il fatto che è sempre più complicato trovare parcheggio. L’amministrazione nel pieno della propria autonomia ha sentito le persone interessate, una parte di residenti, commercianti e balneari e sta facendo delle valutazioni per capire quali erano le direzioni che si potevano prendere. Sono stati incontri più che altro di ascolto e vorremmo arrivare ad una sintesi e proposta ma non detto che c’è l’avremo. Non c’è nulla di tutto ciò né abbiamo deciso quali vie saranno interessate. Nelle prossime settimane ci auguriamo di fare una sintesi e avere una proposta ma non posso rispondere su tempi tariffe e luoghi».
Cristallo e Agriforest, anche FdI dice no: la commissione boccia le varianti
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Stavolta sarà ora di incatenarsi a Villa Eugenia per evitare l'ennesima cementificazione commerciale, vergogna
Svendono gli ultimi spazi liberi di Civitanova come se il mondo dovesse finire domani. Fate costruire su terreni agricoli senza fare nuove strade, senza valutare che già ampie metrature di spazio commerciale sono vuote e in procinto di essere svendute a cinesi, pakistani e marocchini. Vergognatev
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Molto grave la spaccatura di FdI. La mia solidarietà al capogruppo Roberto Pantella.
” regalo di Natale agli imprenditori “. Si ma non solo. Viva l’Italia antifascista.
Roberto Pantella unica persona coerente e seria,consiglio comunale ormai ridotto a teatrino penoso al servizio dei cittadini piu influenti.L’altro ieri pagata ennesima marchetta elettorale.Questa e’ la Civitanova di oggi.
In Italia non c’è la democrazia, bensì la plutocrazia: più soldi hai, più comandi. I partiti si limitano a raggruppare ciambellani.
Ennesima dimostrazione che la democrazia rappresentativa non funziona più, ed è sempre più urgente andare verso un modello di DEMOCRAZIA DIRETTA come in Svizzera e California.
In Svizzera con il referendum i cittadini decidono sia su opere di grande entità (vedasi San Gottardo) sia per opere ordinarie ed atti quotidiani.
Nell’attuale sistema elettorale, chi viene eletto, qualunque sia il partito, dopo aver preso i voti non risponde più al suo elettorato né lo ascolta, salendo su un piedistallo di superiorità e saccenza senza averne nessun presupposto.
Questa è una falsa democrazia.