Fabiola Caprari
«Il grido di allarme di una folta e qualificata rappresentanza medico- sanitaria ospedaliera e universitaria delle Marche conferma il fallimento della Giunta Acquaroli sui problemi della sanità regionale. Il malcontento che riguarda l’ospedale regionale di Torrette e le sue difficoltà, messe nero su bianco dalla lettera sottoscritta dai capi dipartimento, è l’emblema della disorganizzazione che regna nell’intera sanità regionale che rischia di far esplodere e collassare il sistema». Sono le parole di Fabiola Caprari, presidente regionale di Italia Viva, che entra dunque a gamba tesa nella vicenda innescata dalla lettera dei primari di Torrette che hanno lanciato l’allarme sul degrado assistenziale nel più importante ospedale regionale. Una bufera per la sanità regionale, con il Pd che già chiesto le dimissioni di Saltamartini presentando una mozione di sfiducia.
«Quale è la visione della nuova sanità regionale? Non si è ancora capito, o meglio se ne coglie solo la estemporaneità, poiché manca una vera idea di sanità territoriale, diagnostica e ospedaliera – aggiunge Caprari – Le Ast sono partite? Ormai è passato un anno. Quale è il piano per ridurre le liste di attesa? Come è stato potenziato il territorio, soprattutto quello delle aree interne, e con quali modelli assistenziali innovativi? Dove sono i finanziamenti del Pnrr? Siamo sicuri che l’importanza debba essere data alle strutture e non alle funzioni che sottendono alle finalità di ciò che si vuole raggiungere, che non possono che essere rappresentate se non dall’offrire servizi efficienti a tutti i cittadini delle Marche? Domande che purtroppo finora non hanno risposte. Da tre anni assistiamo quotidianamente ad annunci e proclami di potenziamento delle strutture ospedaliere da parte dell’assessore Saltamartini ma senza che si intravedano fatti conseguenti. L’unica strategia che si coglie è quella di premiare i territori di provenienza di alcuni Assessori anche con soluzioni non coerenti».
«La Regione – continua la presidente di Italia Viva – ipotizza scelte che non hanno né un supporto tecnico né economico e moltiplica strutture senza preoccuparsi di valorizzare quelle esistenti (vedasi l’idea in una struttura periferica di un nuovo Centro trapianti quando in Regione vi è già l’eccellenza nell’Ospedale regionale di Torrette). Il modo prettamente clientelare di canalizzare le risorse “a pioggia” a scapito di strutture che devono offrire servizi di qualità di alto livello sta impoverendo tutta la sanità marchigiana. L’ospedale regionale di Ancona che ne è la punta di diamante, come riconosciuto a livello nazionale, per continuare ad esserlo e migliorare le sue prestazioni, ha necessità di una diversa e maggiore attenzione in termini di risorse, personale e management. Italia viva chiede da tempo una diversa visione della riorganizzazione dei servizi con una distribuzione non clientelare delle risorse economiche sull’intero territorio regionale, la stabilizzazione di tutto il personale precario assunto per l’emergenza pandemica nonché quello necessario per supplire alle carenze legate ai pensionamenti e a gap strutturali ereditati dalle inadeguatezze della gestione pre-Covid ed acuiti con la gestione dell’attuale Giunta di destra. Italia Viva ritine necessario un cambio di passo che deve riguardare i vari livelli di gestione politica ed i vertici tecnico-amministrativi, un rapporto non succube ma sinergico con la sanità privata, una capacità organizzativa innovativa per superare le liste d’attesa che hanno raggiunto sovente limiti di indecenza per un Paese civile, la valorizzazione del personale, un rapporto più costruttivo con le ooss. L’occupazione di tutti gli spazi di potere in questi anni da parte dei partiti che governano la Regione – dice ancora Caprari – è andata a scapito della qualità dei servizi e ha gravato pesantemente sui dipendenti e, di riflesso, sui cittadini. Servono nuove assunzioni per sopperire alle carenze e occorre una programmazione seria che non può riguardare solo la costruzione di nuovi ospedali ma che deve soprattutto offrire servizi di qualità elevata in strutture di alta specializzazione: la centralità, non solo geografica dell’pspedale regionale di Ancona con la sua clinica universitaria è una garanzia di qualità che l’incapacità della destra che governa le Marche sta lentamente distruggendo. Alla Giunta diciamo di cambiare passo e non di ” battere un colpo “perché dopo quelli che ha inferto in questi anni di insipienza, un altro colpo rischia di essere letale alla sanità marchigiana».
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Non date la colpa sempre alla Regione. Si stanno dando da fare per costruire ben tre nuovi maxi ospedali a Pesaro, S. Benedetto e Macerata. Sì è vero che sono solo sulla carta ma i cronoprogrammi sono già stati fatti e specialmente per l’ospedale di Macerata si sa l’orario preciso, al millesimo di secondo di quando verrà incollato il primo manager. L’ultimo e qui vado fuori tema ma non troppo ad essere assunto anzi rimesso a forza ma questa è più una scelta politica che non merita nemmeno di essere ancora commentata visto che lo è già stata fin troppo è il ritorno della mitica Daniela Corsi. Acquaroli è stato persino capace di far venire uno da fuori per non far dire che la scelta fosse già decisa anzi che non sia mai messa in dubbio soprattutto quando si sono scatenati a dire che occupava un posto che non gli apparteneva ma adesso si è riaccasata nei dintorni e sta bene lo stesso. Ricordo solo che SaltaMartini disse che la blindava poi da soccombuto è comunque riuscito ad ottenere quel che voleva e il perché rimarrà un segreto negli annali della Storia d’Italia. Non vorrei che passasse il cattivo messaggio che per gli altri direttori siamo a secco. Ci sono ci sono. Però pare che il problema attualmente siano le decine di migliaia di medici ed infermieri che mancano. Davanti a certe cifre, qualcuno saprebbe dare non dico una soluzione ma il numero esatto? Adesso io non so perché si è arrivati a questo, forse mentre Monti tagliava otto miliardi, Letta 8,3 e il vostro simpaticissimo presidente Renzi con record assoluto ne sottraeva altri 16,6? Certo che solo quest’ultima cifra vi dovrebbe toglier la voglia di cianciare inutilmente. Non date consigli a chi non è in grado di capirli e peggio ancora di avere voglia di farli. Ma anch’io sto scrivendo a vanvera e oggi per la seconda volta mentre le lucette di Natale portano felicità a tutti ,meno a quelli che stanno male e poi non la porteranno più a quelli che non lo sanno ma forse si ammaleranno anche loro e a cominciare dai pronto soccorso fino alla completa guarigione ma sai quanti problemi, incidenti e inciampi di ogni tipo troveranno in questo depauperato percorso. Chiudo dedicando questo mio post al consigliere regionale, non so se di origine civitanovese, però li ci lavora, ci abita e ci prende i voti che con grande generosità in tre anni specialmente per la sanità si è prodigato in maniera encomiabile promettendo milioni a go go. Naturalmente alle prossime elezioni questa sua particolare sensibilità lo aiuterà di sicuro magari ambendo a più alte cariche.
…comunque io sono SODDISFATTA…”MODELLO MARCHIGIANO”…
Al Torrette mi hanno salvato la vita tanti anni fa e mia moglie si è rimessa, grazie al Torrette. Certo, questo Centrodestra ha deluso come ha deluso il centrosinistra. Mi ricorda la situazione storica per la quale la soluzione fu rappresentata dalle bastonate e da un Mussolini.
Gli infermieri e i medici mancano in tutta Italia, basta leggere le cronache di tutti i giorni, ma se poi vengono assunti e a lavorare non ci vogliono andare, vedi l’Ospedale di Camerino, che cosa si deve fare, polemiche a parte?
Per il sig. Monachesi. Poiché la salute è un diritto sacro e quindi inviolabile (art. 32 Cost.), si dovrebbe provvedere alla precettazione del personale.
Incapaci pagati come professionisti esemplari, ci aspettiamo che governino bene ma ci troviamo ogni 5 anni messi peggio di prima. Non ci resta che la dittatura o l’emigrazione.
Incapaci pagati come professionisti esemplari, ci aspettiamo che governino bene ma ci troviamo ogni 5 anni messi peggio di prima. Non ci resta che la dittatura o l’emigrazione.