«Il Governo Meloni, con la legge di Bilancio 2023-2025, ha dato un colpo mortale al sistema scolastico italiano e della nostra Regione, prevedendo un numero minimo di 900/1000 alunni per il mantenimento dell’autonomia degli Istituti. Nelle Marche, in particolare, le scuole passeranno in un solo anno da 233 a 204: ne saranno, in altri termini, eliminate ben 29, andando a colpire in particolare le aree interne, ovvero quelle più esposte a causa dello spopolamento e quindi della diminuzione costante della popolazione scolastica». E’ la denuncia che arriva dal capogruppo dem in Regione Maurizio Mangialardi.
Maurizio Mangialardi, capogruppo del Pd
«Rispetto a questo processo di depauperamento e umiliazione di studenti, inseganti, dirigenti scolastici, personale Ata, Dgsa – continua l’esponente Pd – la Giunta Acquaroli si è macchiata di due colpe gravissime. In primo luogo, non ha fatto nulla in sede di Conferenza Stato-Regioni per contrastare e combattere questo provvedimento, che ha visto la contrarietà di molte Regioni governate dal centrodestra, come la Sardegna e l’Abruzzo, che hanno portato avanti battaglie di buon senso per modificare le misure imposte dal Governo. Acquaroli, come al solito, ha anteposto gli interessi del Governo Meloni a quelli dei cittadini marchigiani. In secondo luogo, in modo pilatesco la Regione ha deciso di non decidere, scaricando tutte le responsabilità di individuare dove e come tagliare sulle spalle delle Province, degli enti locali e delle scuole stesse, inducendo a mettere un territorio contro l’altro, un sindaco contro l’altro. Non dobbiamo dimenticare che il contesto di confusione e tagli nel quale si inseriscono le scelte che dovranno essere fatte sono esclusiva responsabilità del Governo nazionale e della Giunta regionale».
Chantal Bomprezzi
Ma i dem mettono nel mirino il presidente Acquaroli anche per l’assenza della Regione al Forum Internazionale del Turismo organizzato dal governo italiano a Baveno. «Mentre tutte le Regioni e tutto il Paese erano presenti e rappresentate al più alto livello – attacca la segreteria regionale Chantal Bomprezzi – le Marche si sono distinte per la loro totale assenza, risultando l’unica regione a disertare l’importante due giorni. L’assenza del nostro presidente, che ha tenuto per sé la delega al turismo, è clamorosa ma è ancor di più sorprendente l’assenza di qualsiasi altro nostro rappresentante, soprattutto quella del direttore dell’Agenzia del Turismo delle Marche, Marco Bruschini. Se il presidente era impegnato altrove, poteva benissimo inviare un altro autorevole rappresentante e accertarsi della sua presenza. Questa vicenda suscita legittime domande sulla gestione delle deleghe e sulla mancanza di una rappresentanza adeguata in questo come in altri eventi significativi».
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Siamo certi che la riduzione non sia l’effetto del calo demografico (denatalità), drammatico non solo nella regione Marche ma anche nelle altre regioni, qualunque sia il loro colore politico?
Ma la scuola e la cultura non servono a niente. Basta guardare chi ci governa che razza di cervelli che tengono.