Virgo fidelis,
celebrata la patrona dei carabinieri

MACERATA - Stamattina la messa alla chiesa di San Giorgio. Nella sua omelia, il vescovo Nazzareno Marconi ha ringraziato l'Arma per il suo impegno quotidiano e richiamato il quanto mai attuale fenomeno della violenza di genere

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Da sinistra: Nicola Candido, comandante provinciale dei carabinieri; Giovanni Narbone, procuratore; Ferdinando Falco, comandante provinciale della Guardia di finanza; Daniele Arcioni, comandante del Gruppo carabinieri forestali

Si è tenuta alla chiesa di San Giorgio di Macerata la messa per la ricorrenza della Virgo Fidelis, patrona dei carabinieri. La funzione è stata celebrata dal vescovo Nazzareno Marconi, che durante l’omelia ha rivolto espressioni di gratitudine per l’impegno profuso quotidianamente dall’Arma, che proprio per questo è una delle istituzioni più amate e più stimate dalla popolazione italiana.

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L’omelia del vescovo Nazzareno Marconi

Il vescovo ha richiamato poi il triste fenomeno della violenza di genere, sottolineando il concetto che le libertà, i desideri, i diritti di ciascun individuo non sono illimitati, ma finiscono proprio dove cominciano le libertà, i diritti delle altre persone. Pertanto, l’educazione dei giovanissimi dovrebbe partire proprio da questa esigenza di ristabilire un equilibrio tra le reciproche libertà ed esigenze degli individui. Marconi ha poi evidenziato che il nome della Virgo Fidelis non è stato scelto a caso, ma allo scopo di mettere in evidenza la fedeltà ai valori della giustizia, della rettitudine, della generosità, dell’impegno, concetti che costituiscono parte integrante della storia e delle tradizioni dell’Arma dei carabinieri.

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Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, con il prefetto Isabella Fusiello e il comandante dei vigili del fuoco, Mauro Caprarelli

Oggi si celebravano altresì la Giornata dell’orfano, dedicata appunto a coloro che hanno perso i genitori caduti in guerra, e l’82° anniversario della battaglia di Culqualber, quando il 1° battaglione carabinieri, mobilitato il 21 novembre del 1941, si sacrificò in una delle ultime e più cruente battaglie in terra d’Africa, per la quale venne conferita alla bandiera la seconda Medaglia d’oro al valor militare, con la seguente motivazione: «Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale comandante e varabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma».

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Il prefetto Isabella Fusiello con il comandante Nicola Candido

Alla mattinata hanno partecipato, oltre al comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido, la prefetta Isabella Fusiello, il procuratore Giovanni Narbone, il questore Luigi Silipo, il comandante dei vigili del fuoco, Mauro Caprarelli, il comandante provinciale della Guardia di finanza Ferdinando Falco, il comandante del gruppo carabinieri forestali di Macerata Daniele Arcioni, il comandante del reparto carabinieri del Parco nazionale dei Sibillini Silvano Sampaolesi, il generale di brigata in congedo Marco Di Stefano, il sindaco Sandro Parcaroli, il comandante della polizia locale Danilo Doria, la comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Civitanova Chiara Boncompagni, la presidente del comitato provinciale della Croce rossa Rosaria Del Balzo Ruiti, nonché molti comuni cittadini. Alla cerimonia hanno anche partecipato una rappresentanza dei carabinieri del Comando provinciale, alcuni familiari ed alcuni soci dell’Associazione nazionale carabinieri e delle altre associazioni d’arma.



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