Un cerchio biancorosso che si chiude:
Dino Pagliari nuovo mister della Rata

IL GRANDE RITORNO - L'allenatore guiderà la Maceratese dopo l'esonero di Lattanzi, attesa a breve l'ufficialità della società. E' la terza volta che abbraccia i colori della sua città, la prima nel massimo campionato regionale in cui non ha mai né giocato né allenato. La storia di una carriera lunghissima e prestigiosa, giunta ad una tappa attesa e sperata da tutti i tifosi maceratesi

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Dino Pagliari con la maglia della Maceratese, oggi pomeriggio all’Helvia Recina con il vice presidente Giovanni Idone

Aggiornamento delle 17,55 – Arrivata l’ufficialità dalla società: Dino Pagliari è il nuovo allenatore della Maceratese. Domani pomeriggio guiderà il primo allenamento a Villa Potenza.

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di Mauro Giustozzi

Un cerchio che si chiude. Una carriera iniziata in biancorosso e che si chiuderà con gli stessi colori. Dino Pagliari torna alla Maceratese, manca solo l’ufficialità da parte della società ma l’accordo è stato trovato e sancito.

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Dino e Giovanni Pagliari in tribuna ieri al Della Vittoria in occasione del derby con il Tolentino. Alla loro sinistra Roberto Chiavari. (foto di Fabio Falcioni)

Confermate le anticipazioni di Cronache Maceratesi durante la sfida di ieri sera a Tolentino (leggi l’articolo) con la presenza di Dino Pagliari in tribuna assieme al fratello Giovanni e i primi commenti che lasciavano ben sperare (leggi l’articolo). 

Una scelta romantica per certi versi ma spinta anche da una forte motivazione di rimettersi in gioco e dare una mano alla sua vecchia società che attraversa un momento molto complicato dopo l’esonero di Roberto Lattanzi. 

Una sorta di staffetta tra due ex compagni di squadra della Rata sul finire degli anni Ottanta. Un filo biancorosso che continua in questa stagione: il presidente Alberto Crocioni ha fatto la sua scelta, dopo i contatti avuti con Fabio Brini e Andrea Mosconi alla fine è spuntata questa opportunità che ha colto al volo. A Dino Pagliari si chiede di rimettere in sesto uno spogliatoio difficile come quello della Maceratese di quest’anno, di dare una fisionomia alla squadra e rilanciarla.

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Dino Pagliari ai tempi della Maceratese

Magari in attesa di un mercato a dicembre che colmi quelle che sono le lacune, soprattutto a centrocampo, della Rata. Dino Pagliari fu lanciato dalla Maceratese della coppia Tambroni-Nascimbeni nei primi anni Settanta e torna per la terza volta nel club biancorosso: la prima volta lo fece da calciatore a metà degli anni Ottanta quando prima sfiorò la promozione in C1 e poi rimase assieme a calciatori esperti come Gabban, Sabbatini e Santini in un club che per problemi economici diede spazio ai giovani del vivaio.

E chiuse la sua carriera di calciatore in serie D a causa di un grave infortunio. Poi il secondo ritorno, stavolta da allenatore, avvenne a fine anni Novanta con Stefano Monachesi presidente sempre in serie C2. Ed ora eccolo rispuntare all’Helvia Recina a guidare la Maceratese in un torneo come l’Eccellenza nel quale non ha mai giocato o allenato nella sua lunghissima carriera prima di calciatore e poi di allenatore.

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(1973-74) Maceratese-Ancona 1-0 Il gol realizzato con un gran colpo di testa da Dino Pagliari

Nato a Macerata il 27 gennaio 1957, Dino Pagliari da giovanissimo si mise in luce come ala sinistra grazie alle capacità atletiche e acrobatiche mostrate fin dalle giovanili con la Maceratese. L’esordio in Quarta serie nella stagione 1973-1974 con 26 presenze in campionato condite da 5 gol che attirano le attenzioni della Fiorentina decisa ad investire sul suo talento. Pagliari approda alla Viola nella stagione 1974-1975 senza però mai scendere in campo, un’annata di studio per comprendere meglio la serie A. Arriva anche la Coppa Italia prima di passare in prestito biennale alla Spal: Pagliari passa così in prestito alla Ternana nel torneo 1977-78 che è quello della svolta: 5 gol in 18 presenze diventando il miglior marcatore degli umbri. Così la Fiorentina decide di puntare finalmente su di lui. Per Pagliari arriva il debutto in serie A e il primo gol segnato nella trasferta di Avellino del 26 novembre 1978. Alla fine saranno tre le reti realizzate in 23 presenze. L’anno dopo arriva il passaggio al Lanerossi Vicenza in B: Dino Pagliari scende in campo 23 volte e segna 3 gol ma non riesce ad evitare la retrocessione in C1. Torna così alla Ternana sempre in C: Pagliari è a tutti gli effetti un titolare e con 6 gol in 23 presenze offre il suo contributo aiutando la Ternana a raggiungere il settimo posto in classifica.

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Dino Pagliari sulla panchina del Pisa

Dopo una parentesi alla Rondinella Firenze, arriva per Dino Pagliari il momento di tornare a casa e difendere i colori della Maceratese. Saranno quattro gli anni con i biancorossi con 102 presenze e 18 gol realizzati. La stagione 1985-1986 è quella del rimpianto con la Maceratese che sfiora la promozione conquistando il terzo posto nel campionato di serie C2 girone C. L’anno successivo però nonostante i gol di Pagliari, miglior marcatore stagionale insieme a Porro, la Maceratese non riesce ad evitare la retrocessione. Per l’idolo di casa arriva così il momento di lasciare il calcio giocato dopo 44 presenze e 6 gol in Serie A, 62 presenze e 10 gol in B, 46 presenze e 9 gol in C1 e 102 presenze e 18 gol in C2. Come calciatore una data resta indelebile nella carriera di Pagliari: 24 aprile del 1979 il gol realizzato alla Juventus grazie ad uno scatto su una palla vagante con cui riuscì ad anticipare Brio e trafiggere il portiere Zoff. Una rete che costrinse la Juve al pareggio per 1-1 e a dire addio allo scudetto. Probabilmente, per il peso di quel gol e per la gioia data alla gente di Firenze, questa è stata la pagina più bella della carriera di Pagliari come calciatore.

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Dino Pagliari alla guida del Ravenna

Come primo allenatore la sua carriera inizia nel 1996-97 con la Vis Pesaro dove resta due stagioni. Poi arriva così il momento di tornare a casa così a distanza di 11 anni dal suo addio al calcio torna alla Maceratese ma questa volta come allenatore. Nelle due stagioni alla guida della squadra centra la salvezza, obiettivo dichiarato dalla società. Nel 2001 debutta per la prima volta in serie C1. Dino Pagliari viene scelto dalla Fermana e nel biennio sulla panchina dei gialloblu non delude: decimo posto nel 2000-01 e nono nel 2001-02. L’ascesa di Pagliari come allenatore prosegue e nel 2002-03 torna in serie C2 sulla panchina dell’Alessandria ma dopo 19 partite e 19 punti conquistati rassegna le dimissioni. Nuova pagina e nuova avventura nel gennaio del 2004, quando il Chieti decide di puntare su di lui per risalire la china.

Sotto la sua guida gli abruzzesi chiudono ridosso della zona playoff: un piccolo capolavoro considerato che Pagliari aveva preso una squadra invischiata nella zona playout ed è riuscito a portarla all’ottavo posto in graduatoria. La sua prima volta ai playoff arriva con il Frosinone con cui si piazza al quinto posto. Arriva così il momento della gloria e il punto più alto della carriera di Dino Pagliari che nella stagione 2006-07 è alla guida del Ravenna. La squadra conquista la meritata promozione in serie B grazie ai 69 punti in 34 partite. Un’annata straordinaria che gli vale un altro riconoscimento importante, la Panchina d’oro Prima Divisione come migliore allenatore della categoria.

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Dino Pagliari al Lanciano

Nella stagione 2008-09 arriva la chiamata del Lanciano che decide di affidarsi a Dino Pagliari per sostituire Eusebio Di Francesco. L’allenatore si conferma specialista della categoria e riesce ad ottenere la salvezza grazie alla vittoria ai play-out sulla Juve Stabia. Confermato per la stagione successiva, arriva un ottimo nono posto in un campionato tranquillo e portato avanti senza patemi. Dopo il biennio a Lanciano, questa volta è il Pisa a chiedere a Dino Pagliari di far cambiare passo alla squadra dopo aver esonerato prima Cuoghi e poi Semplici. Nel 2012-13 sempre in sella al Pisa arriva la qualificazione ai play-off. In semifinale i toscani ribaltano i pronostici ed eliminano il Perugia ma tutto si interrompe in finale contro il Latina. Dopo una breve esperienza al Lecce, torna in panchina dopo quasi due anni accettando la proposta della Viterbese ma dopo nove partite lascia. La sua ultima avventura è stata quella al Gubbio dove però è stato esonerato nel marzo del 2018. Infine ultima parentesi come responsabile del settore giovanile della Ternana.


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