Da sinistra: Amedeo Gravina, presidente dell’Ircr, Gianluca Micucci Cecchi, presidente dell’Apm, il sindaco Sandro Parcaroli, il vicesindaco Francesca D’Alessandro e il direttore dell’Ircr Nazzareno Tartufoli
di Marco Pagliariccio
Non più il solo punto informazioni in piazza Mazzini: presto ne arriveranno uno al quartiere Pace e uno a Piediripa. Con la firma del protocollo d’intesa tra Comune, Ircr e Apm, nel giro di un mesetto i nuovi Puasse (acronimo di Punto di accesso socio-sanitario educativo) saranno realtà.
Amedeo Gravina
Stamattina il progetto, che per ora è solo pilota ma che si spera di far diventare qualcosa di più strutturato, è stato presentato nei gremitissimi locali dell’Ircr. «E’ un servizio innovativo, che non scopriamo certo noi perché in altre parti d’Italia è attivo già da tempo, ma che per il nostro territorio rappresenta una novità – l’ha descritto il presidente dell’azienda pubblica Amedeo Gravina – si tratta fondamentalmente di punti di informazione che aiutano i cittadini a districarsi all’interno dei servizi sociali. L’ufficio di piazza Mazzini è frequentatissimo, viene gente a chiedere di tutto, persino come fare lo Spid. È paradossale nell’era dei social, ma c’è bisogno di servizi del genere per venire incontro soprattutto alle persone più anziane».
Il momento della firma del protocollo
I due Puasse, che dovrebbero essere operativi verso metà ottobre, saranno ospitati dalle farmacie comunali alla Pace e a Piediripa: la scelta è ricaduta su due quartieri molto popolosi e dove ci fossero dei locali disponibili nei pressi dei due presidi sanitari già esistenti. «Con la popolazione che invecchia sempre di più, ci sarà sempre più bisogno di venire incontro a queste fasce d’età – ha sottolineato il sindaco Sandro Parcaroli – entrare nella rete dei servizi sociali può essere disorientante: abbiamo riflettuto per un anno su come poterci muovere in questo senso e crediamo di aver dato una risposta».
Francesca D’Alessandro
I Puasse avranno a disposizione operatori di diverso tipo: infermieri, assistenti sociali, psicologi, sociologi. «E’ un modello che si potrebbe esportare anche a livello di ambito – ha evidenziato l’assessore ai servizi sociali Francesca D’Alessandro, rivolgendosi a una platea che, tra gli altri, vedeva anche spettatori interessati quali il vicesindaco di Corridonia Nelia Calvigioni e il sindaco di Pollenza Mauro Romoli – ci abbiamo lavorato molto e dobbiamo ringraziare anche la Regione per il supporto economico che ci ha fatto avere. La demografia della città sta cambiando, abbiamo oltre 11mila over 65, la questione ce la dobbiamo porre anche noi come ente, non lasciare tutto in mano a una sanità che rischia così di ingolfarsi. Il modello dell’ufficio di piazza Mazzini funziona, vogliamo cercare di ricalcarlo perché siamo coscienti che entrare nei servizi sociali a volte è un labirinto nel quale è difficile districarsi. Dare indicazioni, spiegare cosa fare e come a un cittadino crediamo sia cruciale».
L’Apm avrà un ruolo operativo importante. «Ma con l’Ircr abbiamo già collaborato in passato per i tamponi e la consegna farmaci a domicilio – ha evidenziato il presidente di Apm Gianluca Micucci Cecchi – noi ci mettiamo volentieri a disposizione concedendo i locali, ma speriamo che questo servizio diventi qualcosa di più che soltanto un progetto pilota». «Saremmo potuti partire anche prima, ma era importante avere una comunione d’intenti forte tra tutti i soggetti come c’è ora – ha concluso il direttore di Ircr Nazzareno Tartufoli – è importante riuscire a dare concretezza a idee come questa. Ne abbiamo anche altre in mente, come il co-housing e altre ancora. Il prossimo passo sarà quello di coinvolgere anche la sanità in queste idee».
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